Manifattura, aperti alle visite gli scavi archeologici

21 giugno 2018 | 11:48
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Manifattura, aperti alle visite gli scavi archeologici
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Manifattura, aperti alle visite gli scavi archeologici
Manifattura, aperti alle visite gli scavi archeologici
Manifattura, aperti alle visite gli scavi archeologici
Manifattura, aperti alle visite gli scavi archeologici

Domani pomeriggio (22 giugno) per tre ore, dalle 15 alle 18, saranno aperti alla visita del pubblico gli scavi archeologici condotti nelle ultime settimane all’interno della ex Manifattura Tabacchi, dove dal mese di ottobre scorso sono ripresi a pieno ritmo i lavori di restauro e riqualificazione ad opera dell’associazione temporanea d’imprese Aspera.
La necessità di bonificare da opere in cemento armato il vasto cortile centrale che occupa il settore ovest del complesso è stata l’occasione per sondare archeologicamente un’area non scavata nel precedente lotto di restauri condotti tra il 2015 e il 2016. E’ subito tornata in luce una poderosa struttura muraria, dotata di paramento interno in mattoni con uno spessore di circa 1,60 metri, la cui tecnica costruttiva è apparsa analoga a quella scoperta due anni fa sotto l’edificio nord della Manifattura e identificata come parte della fortezza Augusta, fatta erigere da Castruccio Castracani nel 1322.

Data la rilevanza storica del manufatto, su indicazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Lucca e Massa Carrara, è stato deciso un ampliamento dell’area di scavo: è stato così portato alla luce uno spaccato della storia cittadina, che ci permette di ripercorrere le diverse fasi di quest’area dal tredicesimo al sedicesimo secolo.
Infatti, per la sua considerevole mole, la struttura muraria trecentesca fu utilizzata come fondazione nella costruzione del muro di recinzione degli orti del convento di San Domenico, eretto nel 1506, costruito utilizzando il materiale lapideo e laterizio recuperato dalla demolizione della muratura antica. Adiacente al lato meridionale del convento è emerso un importante asse viario urbano, l’antica Via degli Stipari: un ampio tratto del lastricato stradale risalente al sedicesimo secolo, più volte consolidato e integrato con terra battuta mista a polvere di laterizio. Approfondendo lo scavo è stato possibile riportare a vista l’aspetto che aveva la medesima strada nel tredicesimo secolo: uno spettacolare ammattonato che delimitava come una cornice la carreggiata pavimentata con un acciottolato molto fine. A questa stessa fase, anteriore alla costruzione di Castruccio, è da ricondurre anche un’abitazione, conservata parzialmente nelle murature perimetrali, demolita proprio per consentire la costruzione del castello. Nei livelli più profondi in questi ultimi giorni sono state individuate anche alcune sepolture, probabilmente da ricondurre alla vasta necropoli di epoca altomedievale che si estendeva all’esterno delle mura romane, già rilevata nel 2015 in un piccolo scavo nel chiostro del convento di San Domenico e in via del Crocifisso, in occasione della realizzazione dell’isola ecologica interrata.
Per poter consentire una fruizione dei ritrovamenti archeologici da parte dei cittadini interessati, prima che si proceda al loro interramento, il Comune e la Sprintendenza, con la collaborazione di Aspera, hanno deciso di aprire gli scavi che si trovano all’interno di un cantiere chiuso e dunque normalmente non accessibile, alle visite che si svolgeranno domani dalle 15 alle 18 e saranno guidate dalle archeologhe Elisabetta Abela (curatrice dello scavo) Serena Cenni e Maila Franceschini. Per poter accedere alla visita sarà sufficiente che gli interessati si presentino a partire dalle 15 all’entrata dell’ex Manifattura di piazzale Verdi, lato biglietteria Vaibus.