Esplode sul piano della viabilità per il concerto sugli spalti di Roger Water e sulle deroghe al rumore per gli spettacoli la rabbia di Mimmo D’Alessandro. In sala degli Specchi – proprio nelle ore in cui all’ex Balilla fa la sua comparsa il maiale volante ispirato alla copertina di Animals dei Pink Floyd – si consuma per oltre un’ora davanti ai giornalisti uno scontro diretto fra l’organizzatore del Lucca Summer Festival e l’assessore alla sicurezza e all’ambiente Francesco Raspini, tra l’imbarazzo generale dei presenti, dal comandante della polizia municipale Maurizio Prina, all’amministratore della Metro, Luca Cesaretti, intervenuti a Palazzo Orsetti per illustrare il piano delle modifiche alle strade e ai parcheggi per accogliere i 25mila spettatori sugli spalti dell’ex campo Balilla dove il 23 settembre scorso si sono esibiti con un concerto planetario i Rolling Stones.
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Ed è proprio sulla proposta del Comune per logistica e viabilità – peraltro alcuni dettagli sono ancora da affinare dopo un primo parere positivo della Questura – che si appunta la polemica di D’Alessandro: “Ci si riempie la bocca della parola sicurezza usandola come un mantra e poi non si mettono i tecnici di questo Festival e delle ditte incaricate nelle condizioni di lavorare in sicurezza”. Il patron del Summer Festival lo dice sottolineando il “totale disaccordo” con il Comune con l’idea di chiudere il viale Europa – dall’incrocio con via Bandettini e la rotatoria dei viali – alle 18 del giorno stesso del concerto e non alle 14, come richiesto dall’organizzazione. “Questo mette l’organizzazione del concerto in grave difficoltà e ci espone anche ad un rischio sicurezza – ha tuonato D’Alessandro -: io qui mi sento un ospite indesiderato, un emigrante invasore, perché dopo l’anno scorso e 21 anni di Festival le cose dovrebbero andare a posto da sole e invece no”. A nulla servono le spiegazioni dell’assessore Raspini che dopo aver fatto notare che le questioni inerenti a viale Europa (come ad esempio eventuali disposizioni per il tratto dal semaforo al casello autostradale) sono ancora in fase di valutazione, ha spiegato che “il concerto si svolge in un giorno feriale e non prefestivo come l’anno scorso e ci sono delle esigenze di una miriade di altri attori che vanno contemplate e rispettate”. Apriti cielo. Inizia a questo punto una polemica, con tanto di stilettate e dialogo a due, che si conclude solo con l’intervento – in assenza del sindaco – del capo di gabinetto Luca Galli che tenta in extremis di minimizzare: “Sono litigatine da innamorati”. Stretta di mano davanti all’obiettivo ma poi ognuno, per ora, per la sua strada. L’assessore esce senza convenevoli e il promoter s’avvia attraverso la sala verde all’uscita, ma viene trattenuto ancora da Luca Galli, nella sua veste di paciere.
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Resta registrato in questa pagina di avvio di Festival un affondo pesante del promoter che su viale Europa sembra non voler cedere: “Capisco i disagi di anticiparne la chiusura ma si tratta soltanto di qualche ora per noi indispensabile. Quando c’è un concerto del genere da organizzare si devono accettare i disagi. Noi chiudiamo mezza Roma per un concerto al Circo Massimo. Poi, è vero, siamo in un centro storico e io sono un ospite più o meno desiderato non lo so, ma non mi torna che si parli tanto di sicurezza quando poi noi non veniamo messi nelle condizioni di operare”. Le repliche non servono a nulla, perché poi il promoter alza sempre di più il livello dello scontro. “Tu sei un ragazzino”, ha detto all’assessore D’Alessandro che cercava di inserirsi nel discorso per dire la sua, mentre Raspini ribatteva chiedendo di non essere interrotto. “Io sono un imprenditore che paga le tasse e fa il suo lavoro – ha osservato l’organizzatore di concerti -: che a Lucca porta eventi ma soprattuto emozioni”. Un siparietto da cui si è nettamente ricavato un clima di tensione. A far precipitare la situazione – dopo che già alla vigilia del festival il promoter aveva fatto sapere la sua -, puntando il dito su “troppa burocrazia” e cavilli, additando, senza nominarli gli uffici comunale, è stato il caso che si è aperto sulle deroghe ai decibel per i concerti in cartellone. Il “dramma” si è consumato tra le giornate di venerdì e sabato scorsi. “Giorni in cui ho temuto per la mia stessa vita – ha detto l’organizzatore del Festival -: alle 14 di sabato non avevo ancora l’autorizzazione alla deroga del rumore firmata e si è rischiato seriamente che saltasse il concerto inaugurale del Summer Festival. Eppure mi era stato detto giorni prima che era tutto a posto. Invece, mi sono ritrovato con un limite di 100 decibel, quando l’anno scorso ne erano stati concessi 115. Questo ci ha messo in gravi difficoltà con la band. Si parlava di rock, se ne sono andati via scontenti e io stesso avevo paura ad avvicinarmi ai camerini sabato sera”, racconta Mimmo D’Alessandro parlando del concerto dei Queens of the Stone Age. “Nessuno di questa amministrazione – ha rincarato la dose – si è fatto vedere sabato sera. Non dico per partecipare al concerto, ma almeno per fare un in bocca al lupo, per mandare un messaggio di augurio per la nuova edizione del Summer Festival. Se vogliono che me ne vada, me lo dicano chiaramente non in questa maniera”. “Quella sera il fonico ha bestemmiato tutto il tempo – ha proseguito sempre più infuriato D’Alessandro – e così è impossibile lavorare, con i carabinieri alle spalle a vedere se per caso sforavamo i decibel. Abbiamo fatto il concerto ugualmente e ci siamo, come sempre, attenuti ai limiti ma questo non è lavorare”. Sul caso decibel, come su quello della viabilità e della logistica per il concerto di Roger Waters siamo soltanto al primo capitolo.
Perché tra i cahiers de doléance di D’Alessandro ci sono ancora questioni da dirimere. “Abbiamo chiesto che ai camion in arrivo per il montaggio dell’area concerto all’ex Balilla venisse consentito di entrare nel cantiere direttamente arrivando dal viale Europa, invece viene loro imposto di arrivare fino alla stazione e svoltare in viale Regina Margherita – ha detto D’Alessandro -, poi avendo allestito il nostro quartier generale a Villa Gioiosa avevamo chiesto di predisporre delle strisce gialle provvisorie di attraversamento che non ci sono state concesse”. “Ci sono delle motivazioni di carattere tecnico e relative alla sicurezza che devono essere rispettate”, ha provato a dire il comandante della polizia municipale. Ma D’Alessandro è andato avanti. Dopo un nuovo battibecco con l’assessore – “io non sono maleducato – ha detto D’Alessandro – ma sono l’uomo più educato e rispettoso del mondo” -, il promoter ha insistito: “Mi domando perché non veniamo messi nelle condizioni di lavorare. Abbiamo bisogno di operare fin da ora, per l’allestimento dell’area concerto ma non ci viene consentito”. Poi l’affondo sulla questione dei decibel: “Venerdì ci siamo trovati la polizia municipale sul palco a identificare il nostro tecnico Ivano Bellandi. Sono stato avvertito dal mio consulente il pomeriggio di quel giorno che il sindaco non aveva intenzione di firmare la deroga. Mi sono attaccato al telefono – racconta D’Alessandro -, ho chiamato l’assessore 15 volte ma non mi ha risposto né mi ha richiamato. Ho chiamato il capo di gabinetto Luca Galli che ugualmente non mi ha risposto e infine il sindaco che mi ha risposto dicendomi che si trovava in consiglio comunale e mi avrebbe richiamato. Non lo ha fatto e siamo arrivati al sabato mattina senza la firma sulla deroga. Soltanto alle 14,45 questa è arrivata con il rischio che saltasse il concerto. Eppure ero stato rassicurato già giorni prima che non c’era alcun problema. Nessuno sa cosa ho passato sabato, per il concerto inaugurale, e nessuno dell’amministrazione comunale a quel punto si è fatto vedere la sera”. Parole dure che l’assessore respinge con forza dopo aver precisato che le telefonate arrivate sul suo cellulare da D’Alessandro erano due e non 15: “Mi trovavo con la famiglia, erano le 19,30 del venerdì sera”, ha risposto fermamente al promoter. “Trovo profondamente irrispettoso – ha aggiunto Raspini – che queste cose vengano dette in assenza del sindaco che è stato trattenuto per impegni istituzionali – ha detto – per questo invito D’Alessandro ad esporre a lui tutte le questioni. Tra l’altro è stato proprio il sindaco, ancora una volta, ad assumersi in prima persona la responsabilità sulle deroghe ai decibel, su cui sono state dette delle falsità”. Secondo l’amministrazione, infatti, le cose sarebbero andate diversamente: “Benché siano necessari almeno 30 giorni per valutare le proposte di deroghe al rumore, soltanto il 18 giugno scorso è stata protocollata in Comune la richiesta di deroga ai limiti dei decibel, integrata poi il 23 mattina dopo le 13. Nonostante i margini ristrettissimi, gli uffici comunali sono riusciti ad ottenere il parere dell’Asl che ha disposto il limite degli 85 decibel. A quel punto è seguito un confronto con il tecnico del Summer Festival ed è stata proposta una deroga a 95 decibel. L’organizzazione, tuttavia, ha chiesto un ulteriore innalzamento e sabato pomeriggio il sindaco, assumendosene la responsabilità, ha disposto la deroga a 100 decibel”. Sostanzialmente, ha spiegato l’assessore i decibel autorizzati sono comunque superiori a quelli concessi fino al biennio 2014-2015. In particolare nel 2014 per i concerti del Summer Festival erano state autorizzate deroghe fino a 90-95 decibel nel 2014, e fino a 95-103 decibel nel 2015, a fronte di un limite di 85 indicato dall’Asl e confermato anche per quest’anno. Nel 2017 “eccezionalmente”, ha spiegato Raspini, era stata concessa una deroga fino a 115 decibel. Ma le condizioni sono cambiate. Anche alla luce del rischio di esposti o di conseguenze penali in caso di problemi o incidenti.
Capitolo chiuso? Per nulla. Perché ora la questione è anche quella del concerto di Roger Waters: “Non c’è ancora una richiesta di deroga per quell’evento protocollata in Comune”, ha avvertito Raspini. Scatenando D’Alessandro che ha sostenuto che non era così. Soltanto l’intervento del capo di gabinetto, Luca Galli, riesce a ricucire, almeno esteriormente, la situazione. “Queste sono soltanto litigatine fra innamorati – ha cercato di minimizzare -, spiegando che sulla questione decibel si è dovuto tener conto degli esposti dei cittadini -. Il concerto di Roger Waters sarà bellissimo”. Di sicuro, la lunga marcia di avvicinamento è iniziata. E il percorso, allo stato, appare comunque costellato di difficoltà.
La replica dell’assessore Raspini
Roberto Salotti