Rifiuti, stretta sul recupero dell’evasione

26 giugno 2018 | 12:26
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Rifiuti, stretta sul recupero dell’evasione

Stretta sull’evasione in tema di tariffa di rifiuti e una rivoluzione del servizio di raccolta in centro storico per ottimizzare i ritiri evitando episodi di degrado anche attraverso anche, in seguito, un inasprimento delle sanzioni. È tornata a riunirsi questa mattina (26 giugno) la Commissione consiliare lavori pubblici ed ambiente presieduta da Daniele Bianucci a cui erano presenti anche l’assessore Francesco Raspini ed il dirigente comunale Mauro Di Bugno. All’ordine del giorno della seduta odierna c’era la proposta di delibera sul nuovo regolamento dei rifiuti urbani, un atto che, come ricorda lo stesso Raspini, era stato considerato molto urgente fin dalle prime sedute della Commissione. Infatti, sempre l’assessore ricorda che il nuovo testo normativo va a sostituire il precedente regolamento datato 1994 e ormai obsoleto. Il nuovo testo, in gran parte formalizza la situazione già in essere con l’adozione, ad esempio, della raccolta porta a porta. Ci sono però anche alcune significative innovazioni: “Grazie a questo regolamento infatti il Comune si dota di uno strumento più incisivo per la lotta all’evasione – ha sottolineato l’assessore -, permettendo attraverso delle ingiunzioni, di andare a perseguire in maniera più pesante i cittadini non collaborativi”. Per quanto riguarda le isole fuoriterra che dovrebbero sorgere in centro storico, l’assessore ha ricordato che l’amministrazione è in attesa dell’autorizzazione a procedere da parte della Sovrintendenza al paesaggio ma che si faranno.
Data la complessità del documento e in attesa dei pareri obbligatori di Usl e Arpat (sollecitati dall’architetto Di Bugno), su proposta della consigliera di Siamo Lucca Cristina Consani, la votazione sul regolamento è stata rinviata alla prossima seduta della Commissione, prevista per martedì prossimo (3 luglio) per permettere ai membri della commissione ulteriori approfondimenti.

“Si tratta di una vera e propria riscrittura, non paragonabile al vecchio testo del 1994 – ha esordito l’assessore Raspini -. Un’esigenza emersa fin dalle prime sedute di questa commissione. Al di là delle normative nazionali che regolano la materia, l’amministrazione determina la gestione dei rifiuti attraverso due atti: uno è il piano finanziario, che deve essere redatto obbligatoriamente ogni anno e che specifica le attività e i servizi che il gestore dovrà erogare; l’altro è il regolamento che è una disciplina quadro. La redazione di questo documento si è resa necessaria per dare un inquadramento formale alla realtà attuale”.
Il regolamento parte, all’articolo 2, fornendo una serie di definizioni. Il punto è stato l’occasione per tornare sul tema delle isole ecologiche fuoriterra di cui si è molto perlato negli ultimi mesi: in base al regolamento, tali isole saranno costituite da un “contenitore metallico al cui interno sono posti dei recipienti destinati a raccogliere rifiuti differenziati e non, collocato sul piano stradale e costituente parte dell’arredo urbano”. L’assessore Raspini ha ricordato che l’amministrazione è in attesa del via libera da parte della Sovrintendenza: una volta ricevuto il parere positivo, si procederà con le istallazioni.
Detto che i rifiuti delle aziende (che, spiega l’assessore Raspini, costituiscono il 75-80% della produzione di rifiuti), seguono un percorso autonomo rispetto a quelli urbani e che quindi non rientrano nella competenza del regolamento, un altro passaggio importante della nuova norma è costituito dalla definizione delle varie tipologie di rifiuto che si suddividono in: rifiuti urbani non ingombranti, ingombranti, assimilati agli urbani, particolari, vegetali, esterni e cimiteriali. Di particolare interesse la definizione dei rifiuti assimilabili agli urbani che il regolamento definisce come “rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti a usi diversi dalla civile abitazione, assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità”. Un passaggio molto importante questo secondo l’assessore Raspini perché “la produzione di rifiuti assibimilabili ai rifiuti urbani implica la sottoposizione a tariffa delle superfici che li producono”. Tra questi tipi di rifiuti rientrano tra gli altri: imballaggi, contenitori vuoti, sacchi di carta o plastica, vimini, sughero, paglia, scarti di legno, feltri e tessuti non tessuti, pelle e similpelle, gomma e caucciù, resine, imbottiture, rifiuti ingombranti assimilabili a quelli provenienti da abitazioni civili, eccetera.
Ma le novità più interessanti arrivano dal capitolo relativo alla lotta all’evasione che viene assai rafforzata: l’articolo 10, al punto 3, infatti dice che “chiunque occupi o detenga immobili suscettibili di produrre rifiuti urbani od assimilati è tenuto ad effettuare le necessarie comunicazioni all’ufficio tariffa del gestore entro il termine previsto dall’apposito regolamento comunale, provvedendo a ritirare le attrezzature (…) necessarie per il conferimento dei rifiuti (…). La residenza costituisce di per sé presupposto per la potenziale produzione di rifiuti urbani”. A questo passaggio si associa il punto 3 dell’articolo 43, dove si legge che “la giunta all’interno del limite minimo e massimo della sanzione (si va da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, ndr), può stabilire l’importo del pagamento in misura ridotta”. Un dispositivo, quello che vanno a disegnare i due articoli che si rivelerà decisivo nella lotta all’evasione: “Succede spesso – spiega Raspini – che gli utenti non comunichino la residenza e che quindi non paghino le tariffe dovute. Fino ad ora i contenziosi aperti si chiudevano con il pagamento di 50 euro da parte degli evasori. Questo perché il Comune non può decidere le sanzioni unilateralmente: deve rimanere nella fascia dettata dalle leggi nazionali. Le stesse norme nazionali dicono che l’evasore ha diritto al pagamento dell’importo in misura ridotta che, salvo diverse indicazioni, corrisponde al doppio del minimo, cioè 50 euro. Grazie a questo nuovo impianto normativo invece la Giunta, motivando il provvedimento, può indicare importi ridotti diversi. In questo modo possiamo intervenire con delle sanzioni incisive anche verso chi non è collaborativo. Questo varrà in futuro anche per quei cittadini che non si dotano dello strumento per aprire le isole a scomparsa e per le utenze non domestiche. Presto con la giunta interverremo con delle delibere specifiche”.
“Tutte questo comporterà una mole di lavoro aggiuntiva per l’ufficio ambiente che dovrà essere organizzata di concerto anche con gli uffici di Sistema Ambiente – aggiunge Raspini -. Difficile fare un’opera di controllo 365 giorni all’anno ma possiamo lavorare per obiettivi. È chiaro che è molto difficile azzerare questo fenomeno ma, passo dopo passo, cerchiamo di snidare anche i casi di evasione più complicati”. “Vogliamo offrire agli uffici maggiori armi per la sicurezza ambientale del nostro territorio, e per garantire una maggiore equità contributiva – commenta il presidente della commissione lavori pubblici ed ambiente, Daniele Bianucci – Pagare tutti, infatti, è il mezzo migliore per pagare meno; e combattere in modo efficace i conferimenti erronei è indispensabile per ottenere un ambiente più pulito e sicuro”.
A chiosa della presentazione dell’assessore Raspini è intervenuto anche l’architetto Mauro Di Bugno che ha ringraziato tutti gli uffici comunali e Sistema Ambiente che si sono impegnati per la stesura di un documento molto complesso. Tra gli impegni che il Comune si è preso per il futuro, Di Bugno ha voluto ricordare anche la stesura della carta dei servizi in cui dovranno essere indicati gli standard del servizio e le garanzie per gli utenti e la redazione del Contratto di servizio che andrà a regolare in maniera puntale le modalità con cui Sistema Ambiente dovrà erogare il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti. Di Bugno ha infine ricordato che i pareri di Usl e Arpat rappresentano un passaggio obbligatorio e di aver sollecitato gli uffici competenti.
Al termine dell’esposizione, la consigliera di Siamo Lucca Cristina Consani ha richiesto il rinvio del voto per permettere ulteriori approfondimenti. Parallelamente a questo, Consani ha anche richiesto all’assessore Raspini di avere accesso alla documentazione completa relativa al materiale riciclato, alle aziende che praticano la raccolta differenziata, ai contratti con le aziende attualmente in essere e la percentuale di rifiuti riciclati.
La votazione sul nuovo regolamento è dunque stata rinviata martedì prossimo dopodiché la proposta sarà dibattuta in consiglio comunale.

Luca Dal Poggetto