
Un polo universitario all’ex Manifattura Tabacchi. Il progetto muove un altro importante passo con la pubblicazione del bando che punta ad individuare un soggetto per l’assegnazione in concessione del primo e secondo piano della porzione nord ovest del complesso dell’ex convento di San Domenico. Si tratta di un’area di 3.880 metri quadrati oggetto dei lavori di restauro del progetto Piuss Lucca Dentro: il termine dei cantieri in questa ala è previsto entro la fine del 2018 ma potrà essere affidata al concessionario, ovviamente, soltanto al termine di tutti i collaudi. Indicativamente, come si legge negli atti, non prima dell’inizio del 2019. Gli ambienti potranno ospitare oltre alle aule e ai laboratori anche una foresteria per gli studenti.
La concessione. La durata della concessione è rimessa alla valutazione dei proponenti ma in ogni caso non potrà essere superiore ad anni 15, secondo quanto si legge nel bando per l’affidamento. La concessione avrà inizio dalla sottoscrizione del relativo contratto e contestuale consegna dell’immobile
Il canone. In cambio dell’affidamento il concessionario avrà dei precisi oneri. In particolare è previsto il pagamento di un canone annuo (soggetto ad adeguamento Istat nella misura del 100%, stimato in 170mila euro all’anno (importo a base d’asta), da pagare in forma anticipata a partire dall’inizio della concessione stessa.
Il progetto per il lotto. Nel progetto generale il piano terreno dello stesso lotto dove sorgerà (al primo e secondo piano) il polo di formazione universitaria, sarà adibito a biblioteca, attività culturali, archivio e fototeca della Soprintendenza con gestione diretta da parte Comune di Lucca e del ministero dei beni culturali.
L’idea sviluppata dall’amministrazione è quella di realizzare un polo culturale architettonicamente permeabile e aperto su via Vittorio Emanuele II e quartiere Cittadella superando l’assetto attuale che ha reso la zona retrostante isolata rispetto al tessuto urbanistico del centro storico e a piazzale Verdi. L’immobile sarà concesso in uso, totalmente privo di arredi, “nello stato di fatto e di diritto in cui si troverà – si avvisa nel bando – al termine dei lavori di restauro attualmente in corso di esecuzione, rimanendo a carico del concessionario la richiesta e l’ottenimento di eventuali licenze e autorizzazioni amministrative o di pubblica sicurezza occorrenti per l’uso previsto e per quelli consentiti, senza che l’aggiudicazione costituisca impegno al rilascio delle stesse da parte del Comune o di altri enti pubblici”. Eventuali successivi interventi dovranno essere comunque effettuati a cura e a spese del concessionario, ovviamente dopo il via libera da parte degli uffici comunali competenti. Il concessionario comunque dovrà rimanere l’unico interlocutore del Comune, perché sarà vietato stabilire altre subconcessioni.