
Lucca al primo posto nella classifica nazionale delle nuove compravendite immobiliari nel 2017. È quanto emerge da una ricerca pubblicata dal Sole 24 ore che ha rielaborato i dati Omi su base comunale. Secondo i dati emersi, il mercato immobiliare lucchese ha mostrato segnali di salute incoraggianti registrando, nel 2017, un aumento degli affari conclusi del 15,5% rispetto all’anno precedente. Lucca condivide il podio con Trapani (+11,5%) e Vibo Valentia (+10,9%). Se dunque è presto per parlare di fine della crisi per il settore del mattone, la vivacità del mercato immobiliare rappresenta comunque un segnale positivo.
Dalla ricerca emerge che, a prescindere dalla popolazione, più è alto il grado di urbanizzazione dei Comuni, più sembra dinamico il loro, piccolo o grande, mercato. Non dappertutto, però, la buona performance della domanda registrata nel 2017 implica un aumento del numero delle compravendite rispetto al 2016. La geografia della variazione delle compravendite fa registrare luci e ombre senza linee nette di demarcazione territoriali.
Il mercato si è mostrato in affanno a Rieti (-7,3%), L’Aquila (-5,3%), Sondrio (-5,3%), nelle province di Benevento e Isernia e in alcune aree dell’Italia centrale, come quelle marchigiane, con la sola eccezione di Ancona. Al polo opposto, troviamo Lucca (+15,5%), Trapani (+11,5%), Vibo Valentia (+10,9%), Bari (+10%), Enna (+9,8%) e Pistoia (+9,2%).
A conti fatti, tra le zone in cui le compravendite sono cresciute di più ce ne sono molte di quelle in cui il mercato è storicamente meno attivo. È un fatto che potrebbe trovare una spiegazione nell’andamento dei prezzi: la ripresa dei rogiti, infatti, è partita dai grandi centri e si è allargata alle zone marginali. Che sono quelle in cui i prezzi sono diminuiti di più, e stanno continuando a diminuire, anche se meno che in passato. E questo ha verosimilmente aumentato il numero di chi può comprare una casa, anche con redditi stazionari. La dimensione delle abitazioni non sembra influenzata dall’andamento del mercato: i tassi di crescita più elevati si sono registrati per i piccoli alloggi fino a 50 metri quadrati e quelli oltre i 145.
Che cosa se ne conclude? Dove il mercato cresce di più (o è storicamente più attivo) è ragionevole aspettarsi che gli spazi per comprare casa “facendo l’affare” stiano iniziando a restringersi: l’attesa degli analisti non è per una diffusa ripresa dei prezzi ma i pezzi migliori non resteranno invenduti a lungo. Nelle altre zone, invece, il mercato ancora lento può favorire gli acquirenti, magari approfittando dei tassi per i mutui che restano bassi e per ora non stanno risentendo dell’allargamento dello spread.