Quiriconi vicepresidente federazione toscana ordine medici

Un incarico prestigioso per il presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Lucca, Umberto Quiriconi, eletto all’unanimità al ruolo di vicepresidente della Federazione Toscana degli ordine dei medici. Dal 2004, anno in cui è stata costituita la Federazione regionale, è la prima volta che Lucca sale ai suoi vertici con un ruolo così importante. Ne fanno parte Lorenzo Droandi di Arezzo (presidente); Umberto Quiriconi di Lucca (vicepresidente); Carlo Manfredi di Massa Carrara (segretario) e Teresita Mazzei di Firenze (e tesoriera). Il direttivo rimarrà in carica tre anni.
Dottor Quiriconi, che significato ha per lei questo nuovo incarico?
“Certamente un impegno di grande responsabilità quello che mi sono assunto accettando questo incarico, voluto peraltro all’unanimità dai colleghi. Il ruolo della Ftom è quello di realizzare un coordinamento degli ordini provinciali della Toscana, finalizzato ad una condivisione degli obiettivi da perseguire in ambito sanitario nella nostra Regione, dando maggiore forza alle diverse proposizioni che ci vengono dal territorio. Oggi la Ftom ha sicuramente una nuova veste , meno collaterale alla politica sanitaria regionale, assumendo di fatto, come da statuto, un ruolo interlocutorio, consultorio e propositivo. La Ftom deve essere l’interlocutore principale della Regione rispetto alle numerose criticità che investono la professione e la sanità toscana”.
Quali sono gli ambiti su cui la Ftom è chiamata a intervenire?
“Sono diversi. Pensiamo alla razionale allocazione delle risorse, all’etica della politica sanitaria, alla valorizzazione delle varie professionalità mediche, alla sicurezza, al dialogo coi cittadini. La gestione emergenziale del presente e i tagli generalizzati in sanità hanno messo oggi in ginocchio ogni forma di tutela della salute equa e solidale, mentre la professione medica e tutte le professioni sanitarie sono viste come un costo e come un problema invece che come la soluzione dei problemi. Al fallimento del processo di aziendalizzazione del sistema sanitario e di appiattimento su criteri economicistici, si è spesso risposto con un improprio scarico di responsabilità sulla professione medica. La professione soffre uno svilimento ed un’erosione di competenze, accompagnati da un aumento della burocratizzazione dell’attività medica per compiti che non le appartengono e che tolgono tempo all’ascolto come tempo di cura dei pazienti”.
Ci sono in programma per il prossimo futuro attività concrete?
“C’è il proposito di istituire un osservatorio per monitorare situazioni a maggior rischio, per individuare i reali bisogni di salute della cittadinanza. Il nostro impegno sarà quello di proteggere la professione da qualsiasi atto che ne sminuisca il valore intrinseco, con un’attenzione particolare alla formazione dei giovani colleghi ed al problema dell’occupazione, promuovendo inoltre l’appropriatezza a scapito dei tagli alla spesa pubblica. Ci impegneremo poinella lotta contro l’abusivismo, rivalutando la figura del Medico contro i ‘ciarlatani’ che promettono l’eternità a scapito della salute dei cittadini”.