





E’ iniziata la corsa contro il tempo. Per affidare, nel più breve tempo possibile, i lavori per sistemare l’area del parcheggio dell’ex ospedale Campo di Marte e montare i ventuno moduli – suddivisi in tre blocchi – per accogliere le aule dell’istituto Paladini, che però attualmente ne ha 25, e contemporaneamente per traslocare le classi del Civitali all’Itc Carrara. Preoccupa, però, insegnanti e genitori non soltanto il cronoprogramma, che, almeno per i prefabbricati al Campo di Marte prevede una conclusione dell’allestimento agli ultimi giorni prima del suono della prima campanella, il prossimo 17 settembre. Preoccupa soprattutto il fatto che alcune classi dovranno “ruotare” con quelle del Carrara nei laboratori e che le sale per le attività pratiche e manuali necessarie al Civitali rischino di essere insufficienti. Almeno così come concepite nel progetto: ‘divise’ tra il blocco A, quello lato stadio dell’istituto tecnico commerciale, e un modulo prefabbricato che sarà invece realizzato con il Paladini nell’area prescelta del Campo di Marte.
Tutte criticità del work in progress della Provincia, emerse stamani (23 luglio) durante la nuova assemblea con i rappresentanti delle scuole, degli insegnanti, degli studenti e dei genitori a Palazzo Ducale. La novità confermata è che grazie ad un accordo con l’Asl verrà concesso alla scuola anche un edificio dell’ex centro trasfusionale, che, come anticipato ieri, ospiterà la segreteria della scuola, gli uffici della presidenza e quelli amministrativi, altri due laboratori oltre a quelli che verranno realizzati nei moduli sul piazzale.
La questione principale, comunque, resta quella dei tempi: e il rischio è che i lavori non siano ultimati entro il 17 settembre. Per evitare uno slittamento del via alle lezioni, comunque, Palazzo Ducale sta ancora “vagliando una alternativa per consentire a tutti gli studenti di iniziare la scuola – ha spiegato il presidente della Provincia, Luca Menesini -, ma il piano presentato stamani è realistico e fornisce soluzioni concrete. Ci sono aspetti che dovranno essere ulteriormente approfonditi, come ad esempio le questioni sollevate dal presidente dell’Itc Carrara sull’utilizzo delle aule, ma quella sede per il Civitali che ha circa il 10% di studenti con delle disabilità consentirà senza problemi di far partire l’attività scolastica il 17 settembre”.
Dal canto suo la presidente dell’Isi Machiavelli, Iolanda Bocci, ha garantito massimo impegno della scuola e del corpo docente, per far sì che “anche in caso di ritardi nei lavori tutti gli studenti siano fatti venire a scuola, impegnati in attività che gli insegnanti organizzeranno per ovviare alla situazione”. Chiedendo però alla Provincia l’impegno a richiedere l’utilizzo di ulteriori spazi oltre all’edificio 7 del complesso di Campo di Marte e percorrere anche l’ipotesi di una concessione anche solo per il primo periodo dell’anno scolastico di un’ala del Giorgi in via del Giardino botanico e che era stata utilizzata per alcune attività del Pertini.
Il piano della Provincia. L’incontro di stamani è servito a fare il punto sulle soluzioni studiate dalla Provincia, alla presenza dell’architetto Francesca Lazzari che le ha curate, in collaborazione con l’Asl e l’amministrazione comunale di Lucca. Abbandonata definitivamente l’idea di trasferire entrambe le scuole nei prefabbricati a due piani – una ipotesi oltre che onerosa molto difficile dal punto di vista dei tempi necessari a realizzarla, ha spiegato la dirigente della Provincia -, “è stato fatto un lavoro di ricerca con i presidi di tutti gli altri istituti scolastici – ha spiegato – per verificare la possibilità di trasferirvi le aule del Civitali”. Che in totale sono 21, per 405 studenti complessivi.
La soluzione per il Civitali. La soluzione percorsa è quella di utilizzare il blocco A del Carrara (lato stadio), “che è libero subito – ha spiegato Lazzari – e consentirà di accogliere 17 aule”. Altre due saranno ricavate in moduli provvisori che verranno collocati nel piccolo campo sportivo che si trova sul retro dell’ala della scuola, mentre altri 4 laboratori finiranno al parcheggio dell’area Campo di Marte, in un modulo prefabbricato. Una soluzione che tuttavia ha scontentato soprattutto i professori, che hanno sottolineato le difficoltà per prevedere gli spostamenti nella ‘succursale’ provvisoria, e degli studenti, con il loro rappresentante, che ha sottolineato il rischio di “sacrificare troppo alcuni indirizzi della scuola Civitali, soprattutto quello del curriculum della moda, che si basa sulle attività laboratoriali”.
Nel contempo la Provincia si impegna anche ad adeguare le palestre del Carrara, anche quella interrata, per renderle fruibili a tutti gli studenti che ovviamente aumenteranno con il trasloco del Civitali. Al Carrara resteranno 20 aule e cinque laboratori – a fronte di 23 classi richieste dal preside, alcune delle quali dunque dovranno ruotare nelle ore di laboratorio e educazione fisica.
La soluzione per il Paladini. Per il Paladini la soluzione resta quella dei moduli prefabbricati. “La scuola non sarà più a due piani – ha chiarito il presidente della Provincia, Luca Menesini -, come nell’ipotesi iniziale, ma tutta ad un piano. Questo anche perché la soluzione è molto più rapida e funzionale”. Le 20 aule provvisorie e i 4 laboratori saranno realizzati in tre blocchi separati e recintati nel parcheggio dell’ormai ex ingresso principale del Campo di Marte, mentre nell’edificio 7 dell’ex centro trasfusionale saranno collocate le segreterie e ulteriori due laboratori. Nell’edificio si prevede di realizzare un’aula per gli insegnanti, ma in mancanza di spazi adeguati, potranno essere utilizzate alcune stanze dell’appartamento dell’ex custode del Carrara, che si trova nel piano seminterrato e contiguo al blocco A dove saranno le aule del Civitali. Le associazioni che le occupavano si stanno già impegnando a reperire altre sedi. Ricapitolando: 20 aule saranno in strutture provvisorie al parcheggio del Campo di Marte, insieme a due laboratori e altre due sale per le attività professionali saranno allestite al piano terra della palazzina dell’ex centro trasfusionale.
I tempi. E’ sul fronte dei tempi, come si spiegava, che sono piovute le maggiori critiche alle soluzioni proposte dalla Provincia. Perché a molti il cronoprogramma indicato è apparso “irrealistico”, anche se sia il presidente Menesini che l’architetto Lazzari hanno spiegato di ritenerlo fattibile. “La Provincia si è già mossa – ha spiegato l’architetto -, contattando già le ditte per installare i moduli prefabbricati, per informarsi dei tempi e di ciò che è necessario al loro montaggio”. Dovrà essere fatto un affidato attraverso una rapida selezione, in modo da far partire il 1 agosto i lavori di preparazione dell’area per i prefabbricati. Una volta completato il cantiere preliminare, il 1 settembre inizierà il montaggio dei moduli. Nel frattempo il 20 agosto inizierà il trasloco delle segreterie del Paladini Civitali nella palazzina di Campo di Marte, insieme al trasloco degli arredi al Carrara per quelle aule che qui verranno trasferite. Nei prefabbricati, invece, il trasloco dovrà slittare al 13 settembre. “Per quello che ci riguarda questo programma è fattibile altrimenti non lo avremmo proposto”, ha spiegato l’architetto Lazzari, per rispondere alle preoccupazioni di insegnanti e genitori che hanno espresso timori per i tempi strettissimi dell’intera operazione. “Abbiamo davanti ancora quasi due mesi – ha spiegato il presidente Luca Menesini -, tempo che consentirà anche di intervenire e rimodulare dove necessario gli interventi qualora sia necessario. Il piano che proponiamo è concreto: noi siamo già partiti. Per il Civitali poi va considerato che la soluzione del Carrara è reale, percorribile, seppure da perfezionare, e attuabile perché gli studenti vadano regolarmente nelle aule il 17 settembre”.
Lite fra istituti. Tuttavia, l’idea del trasloco del Civitali negli edifici di viale Marti ha sollevato polemiche al Carrara. Il preside Cesare Lazzari ha fatto delle richieste ben precise, sollevando alcuni aspetti da perfezionare per una migliore gestione della didattica. Ed è su questo fronte che si appunta la polemica del professore e rappresentante della Rsu degli insegnati di quella scuola, Rino Capasso: “La proposta fatta dalla Provincia – ha detto – non tiene conto delle esigenze didattiche non solo del Carrara ma io credo anche del Civitali. Nei laboratori non possono essere svolte le attività ordinarie perché sono dispersivi e c’è il problema che la strumentazione può venire danneggiata. La rotazione delle classi poi complica notevolmente le cose, così come prevedere trasferimenti al Campo di Marte per le attività laboratoriali del Civitali, per le quali si rischia di perdere mezzora di lezione fra andare e tornare ogni volta”. Osservazioni queste che non sono piaciute ad Andrea Bonturi, presidente del consiglio d’istituto dell’Isi Machiavelli: “Quella del Paladini Civitali è una vera e propria emergenza e come tale va trattata. Dai colleghi e da altre scuole dovrebbe esserci la assoluta disponibilità ad accogliere questi studenti in difficoltà”. “Nessuno ha detto che non vogliamo gli studenti del Civitali – ha ribattuto un’altra esponente del consiglio d’istituto del Carrara – ma abbiamo contestato il metodo. Siamo stati messi di fronte alla questione senza essere consultati”.
Le preoccupazioni di prof e genitori. E’ toccato alla preside del Paladini Civitali, Iolanda Bocci, cercare da un lato di placare gli animi di insegnanti e genitori, dall’altro di impegnare la Provincia ad alcune garanzie, prima tra tutte quella “di consentire almeno alcuni giorni prima dell’inizio della scuola di preparare al meglio il nuovo ambiente didattico per gli studenti”. Perché quello che preoccupa di più è che non sarà un’operazione ‘chiavi in mano’ alla prima campanella. “Garantiamo ai genitori il nostro massimo impegno – ha aggiunto la dirigente scolastica – e invitiamo la Provincia a percorrere tutte le strade necessarie a trovare una alternativa in caso di necessità per la prima fase del trasloco. Ma assicuriamo che gli studenti non saranno lasciati a casa all’inizio dell’anno. Organizzeremo attività in modo che tutti gli studenti siano impegnati nell’attività didattica a cominciare dal primo giorno di scuola”.
Durante il lungo dibattito non sono mancate le polemiche. Prima tra tutti l’accusa rivolta alla Provincia di essere a conoscenza dello sgombero già in inverno. “Abbiamo saputo – ha detto Monica Pellegrini, insegnante del Paladini – che la cosa era già conosciuta a dicembre. Se si fosse provveduto allora, adesso i locali della nuova scuola sarebbero già pronti”. Accuse subito respinte sia dal presidente della Provincia che dall’architetto Lazzari la quale ha ricordato che “soltanto quando abbiamo avuto i dati certificati delle analisi approfondite fatte compiere per verificare lo stato della scuola, abbiamo potuto decidere lo sgombero”. Ed eravamo all’8 giugno scorso. “E’ proprio così – ha ricordato anche il sindaco Alessandro Tambellini che ha firmato l’ordinanza -: se avessi avuto quei dati prima avrei fatto sgomberare tutto e subito. Ma certe procedure richiedono verifiche approfondite e dati certi, che quando mi sono arrivati hanno prodotto la liberazione degli edifici”.
Le maggiori perplessità adesso riguardano il cronoprogramma indicato dalla Provincia. “C’è un grosso problema di tempistiche – ha detto l’insegnante Marcella Matelli -: una scuola per essere funzionale dovrebbe già essere pronta al prossimo anno scolastico”. “Noi – ha aggiunto Monica Dianda, rappresentante di classe al Civitali – continuiamo a non capire perché si è voluto separare le due scuole nello studiare una soluzione alla situazione. Questo provocherà disagi non solo agli studenti ma anche ai genitori”. E c’è anche stato chi, come il genitore Francesco Del Dotto, ha provato a suggerire soluzioni, come l’ex Real Collegio e le aule dell’ex Bonagiunta dove ha sede l’Itg Nottolini. Soluzioni che però, ha spiegato Menesini, non sono percorribili, chiarendo anche che l’idea di un trasloco negli edifici dell’ex ospedale non è consentito: “Servirebbe un cambio di destinazione d’uso e gli edifici dovrebbero rispettare dei parametri normativi che non possiedono per ospitare la scuola”. Perplessità, a nome degli studenti del Civitali è stata espressa dal rappresentante Samuele, che ha parlato del rischio “penalizzazione” per alcuni indirizzi del professionale: “Soprattutto il curriculum moda – ha detto lo studente – ha bisogno di laboratori continui. E la soluzione temporanea proposta, temiamo, che possa pregiudicare l’indirizzo”. E’ d’accordo anche Antonella Trimagli, insegnante di quella scuola: “L’attività dell’indirizzo moda si basa praticamente sull’attività laboratoriste”. Tutte questioni, tuttavia, che la Provincia ha invitato a valutare “all’interno delle sedi opportune”, con la preside e a livello di ufficio scolastico. Così come l’eventuale questiona del doppio turno di lavoro per gli insegnanti, posta da un sindacalista. La questione sollevata non è peregrina perché il timore delle sigle è che si possa ricorrere a rientri pomeridiani per aggiustare il fabbisogno di aule per le due scuole. Ma anche questa questione è stata rinviata a quando si conosceranno nel dettaglio tempi e modi del trasferimento delle aule.
Il caso Carrara: lavori al blocco C da far ripartire. Nel frattempo Palazzo Ducale sta lavorando ad una alternativa per trovare una collocazione momentanea a parte degli studenti se ci saranno dei ritardi nell’allestimento dei moduli al Campo di Marte. E’ stato comunque anche chiarito che il trasloco durerà al massimo tre anni: “Stiamo già lavorando affinché la scuola di via S. Nicolao sia messa in sicurezza perché tornerà ad essere la sede del Paladini Civitali”, ha spiegato Lazzari. Ricordando anche che i disagi che inizialmente subiranno anche gli studenti del Carrara saranno risolti quando saranno ultimati i lavori al padiglione C, attualmente fermi per il contenzioso con la ditta esecutrice: “Vogliamo assolutamente che quell’ala torni nella disponibilità nostra come Provincia e del Carrara – ha spiegato Menesini – e ci stiamo impegnando a sbloccare la situazione”. La speranza è che con il prossimo anno scolastico siano ultimati i lavori. E a quel punto, anche con il trasferimento qui degli studenti del Nottolini, gli spazi non mancheranno a nessuno.
Roberto Salotti