


Al via la catalogazione di oltre 15mila edifici storici sul territorio comunale di Lucca: un lavoro che verrà svolto – a partire dal 6 agosto e per i prossimi 6 mesi – da un team di sei giovani (under 29) professionisti e che sarà propedeutico per la redazione del prossimo piano operativo. Gli esperti sono stati selezionati attraverso un apposito bando di tirocinio non curriculare. Per parlarne, insieme a loro a palazzo Orsetti, è intervenuta oggi l’assessore all’urbanistica Serena Mammini. “Si tratta di un lavoro imprescindibile – commenta la stessa Mammini – perché questa schedatura definirà il quadro conoscitivo del futuro piano operativo e consentirà la definizione di un’appropriata categoria d’intervento nel prossimo strumento urbanistico. Il fine del piano operativo è quello di fornire una normativa che può scaturire soltanto dalla conoscenza degli edifici”.
Insieme all’assessore ci sono anche l’ingegnere Antonella Giannini, dirigente comunale e responsabile unica del procedimento, componenti della società che ha fornito l’app attraverso cui sarà completata la schedatura – come Paolo Basile -, Francesco Agostini (del Sit) e membri degli uffici preposti come Silvia Lovi e Carla Villa. I giovani professionisti selezionati – tra ingegneri, esperti urbanisti ed architetti – sono Simone Bonito, Elena Gemignani, Alessandro Petroni, Alessia Pardi, Martina Ranieri e Beatrice Rossi.
Gli edifici storici sono quelli ricompresi nel catasto Borbonico, ed abbracciano un periodo di tempo che va dal 1824 al 1934.
L’attività di rilevazione consentirà dunque di individuare nel dettaglio la consistenza del patrimonio storico esistente, soffermandosi sullo stato di conservazione e sui fattori di alterazione o degrado. I giovani andranno in giro con iPad pronti a schedare gli edifici: i dati finiranno nel sistema operativo del Comune. “Le operazioni – prosegue Mammini – si avvarranno di una specifica applicazione, un supporto informatico che snellirà le procedure”.
Non verranno schedati – come ricorda Silvia Lovi – tutti gli edifici del territorio, ma solo quelli classificati come patrimonio edilizio storico.
I rilievi effettuati mediante i tablet porteranno alla compilazione di due schede identificative dell’edificio e delle unità volumetriche. Ogni scheda conterrà anche documentazione fotografica e la schedatura sarà immediatamente visibile su una mappa dinamica anche ai tecnici dell’ufficio di Piano che, in tempo reale, potranno catalogare i dati in un database centralizzato dell’ufficio Sit.
Le operazioni di catalogazione partiranno lunedì (6 agosto): i giovani esperti descriveranno gli edifici, il loro stato di conservazione, l’area di pertinenza e l’accessibilità. Il lavoro durerà circa 6 mesi: “Per lo svolgimento delle operazioni – conclude Mammini – sarà fondamentale la collaborazione da parte della cittadinanza. Per questo, il personale che lavorerà sul territorio sarà riconoscibile mediante un apposito cartellino”.
Il rilievo riguarderà soltanto gli spazi aperti di pertinenza e l’esterno degli edifici. Non comporterà, dunque, l’accesso all’interno dei fabbricati da parte del personale addetto.
Paolo Lazzari