Civiche: posti auto per medici al S.Luca, Asl risponda

“L’Asl fa orecchie da mercante e non risponde al difensore civico regionale, che ha chiesto alla direzione di intervenire sulla mancanza di posti auto all’ospedale San Luca per i dipendenti e gli studenti che vi fanno tirocinio, anche di notte”. A sostenerlo in una nota sono le liste civiche SìAmoLucca e Lucca in Movimento. “Ai primi di agosto il difensore civico regionale ha inviato un nuovo sollecito all’Asl, dopo che non sono pervenute risposte a quelli di maggio e giugno – spiegano le liste civiche – sottolineando che con l’approssimarsi della stagione autunnale si riproporrà il problema per gli operatori sanitari, gli specializzandi in medicina e gli studenti di Scienze infermieristiche, che dovranno percorrere lunghe distanze peer riprendere le proprie auto in condizioni di scarsa luminosità. L’atteggiamento dell’Asl è grave, ma anche il silenzio del sindaco Tambellini, che come liste civiche avevamo già invitato a intervenire tre mesi fa”. SìAmoLucca e Lucca in Movimento ricordano che con la costruzione del nuovo ospedale di Lucca e la concessione di ogni servizio in appalto, tutti i parcheggi costruiti nell’area concessa per edificare l’ospedale sono stati privatizzati e vengono gestiti dal concessionario degli appalti. “Abbiamo già detto e lo ribadiamo – prosegue la nota – che il piccolo parcheggio gratuito realizzato dal Comune in prossimità dell’ospedale è sempre completo, dalle prime ore della mattina fino a sera, e che il supermercato Coop ha chiuso riservando ai propri clienti il suo parcheggio. La situazione è diventata insostenibile per tutti, anche per i i lucchesi e non solo per dipendenti e studenti, ma l’Asl si permette addirittura di non rispondere nemmeno ai solleciti del difensore civico regionale rifiutandosi di fatto di adottare provvedimenti. Il Comune intervenga e cerchi di sbloccare questa incresciosa situazione. Se per i tanti utenti dell’ospedale la mancanza di parcheggio diminuisce la possibilità di accesso per i meno abbienti e quindi diminuisce l’accessibilità, per gli studenti si tratta invece di vedere ridotto l’esercizio del proprio diritto allo studio”