Fisica della società, pubblicato editoriale di prof Imt

Descrivere la società come fosse un sistema fisico, un atomo, l’acqua di un lago, un macchinario, per prevedere le tendenze sociali e le risposte comportamentali, per comprendere le sfide e i rischi dell’essere collegati in rete o prevenire la diffusione su larga scala delle malattie infettive. Questo lo scopo della Fisica della società, una fisica dei sistemi sociali in cui persone, imprese, istituzioni vengono considerati come parti di sistemi di cui si ricercano regole e modelli di interazione.
Proprio alla fisica della società è dedicato l’editoriale dal titolo Physics of Humans, Physics for Society (La fisica degli umani, la fisica per la società, ndr) pubblicato in queste ore (4 settembre) sulla rivista Nature Physics. Tra gli autori, il professor Guido Caldarelli, docente di fisica alla Scuola Imt Alti Studi di Lucca, dove gli studi sui big data e le reti complesse rappresentano uno dei fiori all’occhiello dell’attività di ricerca, a livello internazionale. L’articolo, una sorta di manifesto di questa nuova fisica, curato da Caldarelli assieme a Sarah Wolf (Global climate forum, Berlino) e Yamir Moreno (Institute for biocomputation and physics of complex systems, università di Saragozza, Spagna e fondazione Isi, Torino), teorizza l’applicazione delle leggi della fisica alle scienze sociali, per esplorare scenari e proporre soluzioni che aiutino a gestire meglio i cambiamenti, prevedere crisi sistemiche, comprendere l’interdipendenza tra le situazioni. Senza sottovalutare l’incertezza e le variabili legate al fatto che gli esseri umani non sono tutti uguali e non agiscono in modo del tutto prevedibile, gli studiosi sottolineano che la fisica può facilitare l’analisi del comportamento sociale attraverso l’utilizzo di metodi applicati già ad altri settori compresi i big data, ovvero l’analisi di quella enorme mole di dati eterogenei prodotti dalle reti web e dalle nuove tecnologie. Oltre all’analisi dei dati, la fisica può contribuire alla comprensione delle interazioni umane anche creando dei modelli per fenomeni come la diffusione delle notizie e delle malattie o la formazione di gruppi sociali e partiti politici. “La visione e la mentalità della fisica non sono solo utili – afferma Caldarelli – ma direi necessarie per affrontare i problemi sociali. Per far sviluppare la Fisica per la società noi fisici dovremmo lasciare la nostra zona di comfort e dare vita a collaborazioni non convenzionali con ricercatori di altre discipline come gli economisti informatici e sociali e i matematici, per fare un esempio. Tutti insieme potremmo progettare con successo una società futura più sostenibile e più equa”. “Mi rallegro con il professor Caldarelli, Ordinario alla nostra Scuola, e i suoi collaboratori per l’interessante editoriale accolto dall’autorevole Nature Physics, che ben ricalca la prospettiva di ricerca multidisciplinare che la Scuola porta avanti da tempo. Siamo convinti che la comprensione delle interazioni umane e delle dinamiche sociali richieda un approccio integrato tra discipline diverse, coniugando metodologie di studio proprie dell’economia, della fisica, dell’informatica, delle scienze umane, della psicologia comportamentale e delle neuroscienze sociali” commenta il professor Pietrini, direttore della scuola Imt.