Tutor anti-bullismo nelle scuole, via al progetto

Lotta senza quartiere al bullismo, sicurezza degli edifici scolastici che passa attraverso scuole nuove, vaccini obbligatori e assegnazione delle cattedre. E’ denso il taccuino del provveditore agli studi per le province di Lucca e Massa Carrara – la dottoressa Donatella Buonriposi – che oggi si sofferma su queste tematiche cruciali, anche e soprattutto in vista della prossima inaugurazione dell’anno scolastico. Riflettori prepotentemente puntanti, dunque, anzitutto sul tema bullismo, come inevitabile dopo gli ancora recenti fatti di cronaca.
La replica è affidata ad un protocollo scolastico per contrastare il fenomeno nelle scuole – da sottoscrivere il 18 novembre prossimo – per i dirigenti scolastici della Provincia di Lucca, alla presenza delle istituzioni locali e delle forze dell’ordine. La data ufficiale per l’adozione del nuovo strumento viene fornita oggi (6 settembre) proprio da Buonriposi, che preannuncia i tratti salienti. “Una delle novità principali – spiega – riguarderà l’individuazione di un docente tutor che seguirà il tema del bullismo. Ce ne sarà uno dedicato agli studenti ed uno solo per gli insegnanti. Il protocollo si propone di fare semplicemente quello che la legge già prevede: l’altra novità consiste nel fatto che verrà adottato da tutte le scuole nello stesso periodo. Ad inizio anno scolastico, dunque, tutti gli istituti metteranno in essere le azioni richieste dalla normativa. Sono inoltre previsti momenti di formazione per gli studenti, ma anche per docenti e genitori. Questa sarà la base da cui partire, contestualmente, senza interventi a macchia di leopardo”. Si tratta, dunque, della prima vera risposta ai recenti fatti che hanno coinvolto – finendo sulle colonne della cronaca nazionale – l’itc Carrara di Lucca.
Ma c’è un altro tema che, forse, assume oggi contorni ancor più attuali: Buonriposi prende le mosse dal recente trasloco del Civitali – Paladini, infatti, per lanciare un accorato appello, condensabile in tre parole: servono scuole nuove. “La Provincia cercherà di mettere in atto tutte le procedure e le garanzie previste per la sicurezza degli studenti – commenta – ma ci troviamo solo davanti alla punta dell’iceberg di una questione più grande. Anche questa mattina c’è stato un incontro con tutti i dirigenti scolastici della provincia ed un delegato dell’ente, per avviare un discorso sull’offerta formativa generale. E’ necessario – pungola – che le amministrazioni si mettano in rete con le scuole quando si fanno progetti e si richiedono finanziamenti. Noi – il campanello d’allarme venato di polemica – abbiamo bisogno di nuovi edifici scolastici: però non possono costruirli in posti impraticabili, destinati a svuotarsi nel giro di due anni. Nelle realtà urbanizzate serve abbattere gli edifici vecchi e costruirne di nuovi: il cemento armato, la recente tragedia di Genova lo insegna, ha una tenuta limitata nel tempo”. Per Buonriposi, del resto, “il problema della messa in sicurezza toccherà in progressione tutte le scuole della provincia”.
Fronte vaccini: dopo il cambio di rotta da parte del Governo, che ha intenzione di rimuovere il ‘congelamento’ dell’obbligo, il provveditore commenta così: “La legge di riferimento è ancora vigente – osserva – e di certo non possiamo pensare che la decisione rimanga in mano al solo dirigente scolastico. E’ necessario parlare con chiarezza: il governo ha fatto un passo indietro per un motivo evidente. Si tratta della stessa ragione per la quale i presidi si sono risentiti quando gli è stato detto di utilizzare l’autocertificazione: al primo problema la responsabilità ricadrebbe su di chi dice che il vaccino non è necessario”.
Da ultimo, ma certo non per importanza, il capitolo cattedre: “Abbiamo tante classi di concorso esaurite – evidenzia – e stiamo concludendo (entro la prossima settimana, ndr) le operazioni di messa in ruolo degli incarichi attribuiti. Dopodiché la palla passerà ai presidi, che dovranno gestire a chiamata tutti i posti che rimarranno non scelti (diverse decine, ndr), secondo le necessità. Il problema – specifica – rimane sulle cattedre per il sostegno, perché abbiamo il 50% di posti assegnati. Inoltre, stiamo cercando di tener conto della continuità sui casi di handicap, ma i genitori devono sapere che non sempre è possibile raggiungere questo obiettivo, perché purtroppo agiamo ancora con un sistema obsoleto per il reclutamento del personale docente, che deve essere modificato al più presto”.
Paolo Lazzari