
Sabato (8 settembre) torneranno in azione le torri dell’antico sistema di comunicazione ottica di cui si avvalse lo stato lucchese, tra la metà del XVI e la fine del XVIII secolo, per l’allertamento delle proprie milizie. Un segnale di fumo partirà alle 18,30 dalla torre del castello di Nozzano, verrà rilevato dalla Torre delle Ore in Lucca e da questa ritrasmesso alla Torre del Bargiglio attraverso una serie di passaggi che vedranno coinvolti Monte San Quirico, Monte Catino, il Castellaccio d’Aquilea e Brancoli.
Alle 19,25, la conferma della mobilitazione delle milizie verrà data, come previsto dagli antichi “ordini et capitoli”, con “due botte di artiglieria grossa”. Saranno quindi i bombardieri dell’Historica Lucense (presenti ai loro posti sul baluardo di San Frediano già dalle 17 per lo svolgimento della consueta attività didattica sul sistema di segnalazione e sull’organizzazione delle artiglierie delle mura) a dare conferma dell’accensione dell’Occhio di Lucca.
Subito dopo, con una breve cerimonia, si celebrerà il simbolico passaggio di consegne tra la Milizia di montagna, componente essenziale delle forze dell’antica Repubblica di Lucca dalla metà del XVI a tutto il XVIII secolo, e il corpo degli Alpini. Ma i bombardieri non riporranno i loro attrezzi, saranno ancora in attività il giorno successivo, questa volta al baluardo di San Donato, dove eseguiranno spari a gazzarra, per salutare la imminente festività della Santa Croce.
Dalle 15 alle 15,30 e dalle 17,30 alle 18, gli artiglieri dell’Historica Lucense si esibiranno nei tradizionali tiri a salve con cui le artiglierie delle mura davano sfoggio di potenza durante le celebrazioni delle feste comandate o in occasione delle visite di personaggi illustri. Per finire, la sera del 13, l’uscita della processione di Santa Croce dalla basilica di San Frediano, sarà salutata da due salve di artiglieria seicentesca, che verranno sparate sempre dai bombardieri della muraglia dal soprastante baluardo. Questo sarà il contributo dell’Historica Lucense alla serie di festeggiamenti che culmineranno con la Luminara della Santa Croce e che vedranno, come di consueto, una grande partecipazione da parte dei gruppi storici cittadini.
Fedeli alla tradizione, i bombardieri della muraglia non potevano mancare di celebrare alla loro antica maniera i giorni di festa della loro città, sparando a gazzarra e riempiendo di fracasso e fumo le loro splendide mura. È un modo antico, desueto e dimenticato, nei moderni tempi che corrono. Ma è il loro modo, vecchio quanto la possente muraglia, con cui i maestri della nera arte tornano, in questo modo, a rigenerare l’antico patto di eterna fratellanza.