
Finite le opere di restauro nel portico e sulla facciata della cattedrale di San Martino, che potrà dunque fare bella mostra di sè durante la Luminara. I lavori suggellano la fine dell’importante campagna di lavori condotta sul tempio negli ultimi anni.
Già nei primi mesi dell’anno, con gli interventi condotti nelle prime due campate della navata laterale destra, oggetto di un accurato restauro che ha compreso anche il consolidamento statico
delle vele, l’intera cattedrale era stata liberata dai ponteggi e restituita alla piena fruizione, a fine di un ciclo più che ventennale di opere volte all’integrale restauro delle sue strutture interne.
Grazie alla collaborazione tra committente, tecnici incaricati, maestranze esecutrici e Soprintendenza, organo preposto alla sorveglianza sulle scelte progettuali e le modalità esecutive, negli ultimi mesi sono stati intrapresi e conclusi alcuni interventi di restauro nel portico e sulla facciata. L’efficace coordinamento delle attività e il rispetto di un serrato cronoprogramma si sono
alimentati del sostegno finanziario dell’Ente cattedrale (grazie ai proventi derivanti dall’ingente afflusso di turisti paganti) e del contributo economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, permettendo di giungere a questo risultato.
Le opere eseguite nel portico, il cui ultimo restauro risaliva a oltre 35 anni fa, hanno compreso l’attenta e mirata pulitura di tutte le superfici lisce e lavorate, la capillare revisione delle stuccature presenti, originariamente eseguite con materiali incongrui, e il consolidamento delle parti instabili. Con l’asportazione delle polveri e dei depositi che rendevano illeggibili gran parte dei rilievi, oggi il pregevolissimo apparato scultoreo torna a mostrarsi nella sua eccezionale bellezza. Anche nella facciata si è proceduti alla pulitura delle superfici da depositi, muschi e licheni, al ripristino dei giunti erosi dall’azione del vento e alla stuccatura delle lacune. A questi interventi si sono aggiunte alcune opere straordinarie quali il consolidamento delle colonnine con gravi fratture e distacchi, la revisione e stuccatura di tutti i piani di calpestio delle loggette, la revisione della copertura, il restauro della copia del gruppo scultoreo del San Martino e il povero e, infine, il consolidamento di tutte le tarsie in serpentino di Prato. L’eccezionale rilevanza di questo palinsesto architettonico e scultoreo è finalmente valorizzata da una serie d’interventi condotti in un arco temporale eccezionalmente contenuto, con risultati di alta qualità, merito del grande impegno di tutte le parti coinvolte.