Park all’ex Lorenzini, comitato insorge

16 settembre 2018 | 18:04
Share0
Park all’ex Lorenzini, comitato insorge

Parcheggio all’ex Lorenzini e una nuova area di sosta nella zone limitrofe all’inizio di Corso Garibaldi: il progetto studiato da Metro per conto del Comune non piace al comitato dei residenti a difesa della città che stigmatizzano la scelta di aver cancellato la possibilità di realizzarvi una nuova area a verde. 

“La Metro, la società comunale dei parcheggi, ha messo a punto e consegnato alla Giunta comunale, fin da giugno – ricorda Luciano Luciani per il comitato -, il progetto per una nuova area destinata alle automobili in sosta da realizzarsi nelle zone limitrofe all’inizio di corso Garibaldi. Quindi, niente area a verde pubblico; nessuna ospitalità – come si era chiacchierato invano durante l’estate – per plessi scolastici; nessun riguardo per il sito archeologico individuato proprio nella stessa superficie da utilizzare per  ospitare vetture a pagamento”. “Un progetto triste e miope – va avanti la nota -. Triste perché non c’è niente di più deprimente di un parcheggio, un ’non luogo’ per eccellenza; miope perché non riesce a guardare oltre con un minimo di lungimiranza. Possibile che la sconsolante lobby dei baristi e dei ristoratori che tiene in ostaggio l’amministrazione comunale, non si renda conto con le sue pretese di contribuire al progressivo degrado della città, di occultarne la bellezza, di metterne in discussione la vivibilità?”.
“Un altro parcheggio – prosegue il comitato -: come se non ce ne fossero già abbastanza, fuori e dentro le Mura, per turisti e visitatori pigri e viziati incapaci di fare quattro passi a piedi, che, poi, è il modo migliore per avvicinarsi e conoscere Lucca. Una modalità di approccio alla città, quella di arrivare in auto praticamente dappertutto, che un’amministrazione comunale seria e consapevole dovrebbe correggere e non a sostenere e favorire. Se Metro, in fondo, fa il suo lavoro; se è forse inutile tentare di far ragionare il mediocre e rapace gruppo di pressione dei caffeanti lucchesi, chiediamo che almeno le istituzioni comunali – la giunta prima e il consiglio comunale poi, – sappiano reagire a richieste e pressioni interessate che non vanno certo nel senso del bene comune. Il futuro di una città, di questa città, si costruisce non con una monocoltura di tavoli e tavolini che ormai occupano ogni pur minimo spazio pubblico, ma prestando attenzione a tutte le voci, anche a quelle più discrete e meno invasive. Per esempio, i residenti di quest’area di Lucca, umiliati da anni di disattenzione degli amministratori, trascurati nelle loro esigenze per privilegiare interessi forti e prepotenti. Si ascoltino anche le loro richieste, si tenga conto anche delle loro critiche e si raggiunga una mediazione rispettosa dei bisogni di tutti. Questo compete alle istituzioni politiche-amministrative e ai suoi attori nei diversi ruoli di governo e opposizione. Poi, se non si riveleranno in grado di sciogliere ragionevolmente neppure questo nodo, se ne tornino pure a casa. Non sentiremo, certo, la loro mancanza”.