Alunni non vaccinati non ammessi, scatta protesta

19 settembre 2018 | 12:57
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Alunni non vaccinati non ammessi, scatta protesta

“Lunedì scorso (17 settembre) si è aperto l’anno scolastico ma, purtroppo, non per tutti i bambini”. Batte i pugni il gruppo dei genitori per la libera scelta di Lucca dopo che dei bambini non sono stati accettati in classe per le mancate vaccinazioni. Nelle scuole materne della Lucchesia è scoppiata così la protesta: in alcuni casi i genitori no vax hanno affisso cartelli e palloncini davanti agli ingressi degli istituti, per manifestare disappunto per l’obbligo vaccinale imposto ai bambini. “Alcuni genitori – raccontano – mentre accompagnavano i loro figli sono stati bloccati all’ingresso delle scuole materne perché, secondo il dirigente scolastico, gli stessi non sono in regola con le dieci vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge Lorenzin. Ma facciamo un passo indietro ponendoci una domanda: cos’è cambiato dal 1999, anno in cui il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro emanò il Dpr 355 con cui consentiva a tutti i bambini l’accesso alle scuole di ogni ordine e grado permettendo la tutela dei cittadini che intendono avvalersi del diritto alla libertà terapeutica?”.

“Qualcuno – continua il gruppo – potrebbe obiettare che la copertura vaccinale sia andata calando, invece no. I dati liberamente consultabili dell’Iss ci dicono il contrario. Così come, fortunatamente, gli stessi dati forniti dal ministero della sanità confermano che nelle scuole italiane non esiste nessuna emergenza sanitaria e che nel Paese non vi è stata alcune epidemia, se non quelle ‘mediatiche’. I genitori per la libertà di scelta vaccinale – scrivono – si sono fatti promotori di un’iniziativa pacifica affiggendo palloncini colorati e cartelli di protesta ai cancelli delle scuole materne dei sette Istituti comprensivi del Comune, questo per ribadire la profonda ingiustizia e irragionevolezza dell’esclusione dei bimbi dagli ambiti educativi che, pur non essendo parte dell’obbligo scolastico propriamente detto, rappresentano da sempre, a tutti gli effetti, il percorso formativo essenziale per lo sviluppo e la crescita di questi piccoli cittadini. Piccoli cittadini che fino a giugno erano in classe con i compagni e che nei mesi estivi hanno continuato e altrettanto faranno in quelli invernali, ad incontrarli, al parco, ai compleanni, in biblioteca, in palestra, al supermercato con le mamme ecc. per ritrovarsi infine all’avvio del prossimo anno scolastico 2019-2020 sui banchini delle primarie. Qual è quindi il risultato dell’applicazione della legge 119? – chiede il gruppo dei genitori -. L’unica risposta logica e ovvia è arrecare un trauma non sanabile a posteriori a bambini sani e che non rappresentano un pericolo per nessuno! Tant’è che la legge stessa che oggi li esclude domani li renderà conformi estinguendo l’obbligo dietro pagamento di una sanzione amministrativa. Forse a chi è appassionato di numeri e bilanci non sfuggirà che un possibile obiettivo sia il poter pianificare e quantificare, attraverso una coercizione legalizzata, la vendita di prodotti farmaceutici negli anni a venire, così come si evince dall’accordo del 29 settembre 2014 siglato a Washington presso la Casa Bianca dal presidente Usa, la Ghsa, il ministro Beatrice Lorenzin ed il presidente Aifa, Sergio Pecorelli dove l’Italia è stata designata come paese capofila per la strategie vaccinali di massa a livello mondiale (sito governativo Aifa www.aifa.gov.it). Ancora una volta a distanza di circa due anni dall’inizio di questa battaglia per il riconoscimento del diritto alla libertà di cura e del diritto all’istruzione, i genitori si appellano all’art. 32, all’art. 34 alla Convenzione dei diritti dell’uomo e denunciano con forza la discriminazione perpetrata con questi provvedimenti che otterranno come risultato solo quello di alimentare la sfiducia nella politica, incapace di tutelare tutti i cittadini e nella medicina, incapace di persuadere ma pronta ad abdicare ai principi fondanti della stessa che sono ‘Primum non nocere, secundum cavere, tertium sanare’, l’applicazione del principio di precauzione ed il riconoscimento del diritto al consenso informato. Altrettanto assordanti sono il silenzio e l’indifferenza delle istituzioni locali che fino alla scorsa primavera si sono attivati nell’assemblea comunale per salvaguardare i diritti di tutti i piccoli cittadini che invece proprio oggi, con buona pace dei dirigenti scolastici sceriffi, restano a casa! Non siamo delinquenti e tantomeno untori. E le cerimonie di apertura dell’anno scolastico – si legge ancora nella nota dei genitori – nei plessi primari di primo e secondo grado dove si sbandierano l’accoglienza, il rispetto della diversità nelle sue molteplici espressioni ed i valori di inclusione e non discriminazione da parte degli stessi Ds che firmano provvedimenti di sospensione e minacciano la presenza dei carabinieri agli ingressi delle materne, per genitori che assistono con in braccio i figli più piccoli che salutano i fratelli maggiori, risultano alla luce delle esclusioni, cerimonie che celebrano la mediocrità e l’ipocrisia di un sistema inaccettabile e iniquo. Benvenuto è il buon senso di tutte quelle famiglie che, pur avendo fatto scelte diverse in ordine alla questione sanitaria, comprendono e rispettano anche le scelte opposte e oggi al nostro fianco, si indignano e si impegnano per trovare spazi e tempi per continuare a condividere giochi ed esperienze tutti assieme. A tutti gli altri – concludono – oggi rivolgiamo un critica sincera e amara, perchè questa caccia alle streghe è l’ennesima ‘guerra fra poveri’ e ci domandiamo ancora una volta come sia possibile non accorgersene”.