Ctt, 1 milione di utili. Arriva controllore elettronico

Oltre un milione di utili nel 2017, 17 nuovi mezzi dedicati al trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e l’arrivo a Lucca, nei primi mesi del 2019, di un nuovo servizio di bigliettazione elettronica. Sono questi i punti salienti emersi durante la seduta della Commissione partecipate del Comune di Lucca che si è riunita questo pomeriggio (4 ottobre), in cui sono intervenuti i vertiti di Ctt Toscana nord, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico, convocati a Lucca per parlare della situazione economico-finanziaria e delle prospettive future. L’azienda, costituita nel 2012, nonostante chiuda il bilancio in positivo da 3 anni, ha ancora debiti per 5 milioni risalenti alla precedente gestione. Una situazione che incide sulla possibilità di fare nuovi investimenti. A questo va aggiunto che la gara per l’affidamento del servizio a livello regionale indetta nel 2010 è ancora sub-iudice, una situazione che ha portato ad una paralisi del settore che solo in parte è stata sanata grazie ad un contratto ponte di due anni siglato tra Regione Toscana e il consorzio di aziende di cui anche Ctt fa parte.
Una seduta della commissione molto lunga e partecipata, durante la quale è stato delineato il quadro del traporto pubblico locale e di tutti i suoi problemi.
L’introduzione del bilancio è stata affidata a Maria Simona Deghelli, delegata del Comune di Lucca in seno al Cda dell’azienda: “Abbiamo chiuso il 2017 con un avanzo di 1 milione e 64mila euro. Un risultato positivo che segue quello del 2016 dove abbiamo chiuso con un attivo di 2 milioni e 350mila euro. In generale, è dal 2012 che i nostri bilanci sono in attivo e questo dimostra che il nostro piano industriale funziona. Anche perché abbiamo un quadro societario che è stato ampiamente semplificato e da cui è stato tolto tutto quello che non era strumentale al servizio di trasporto pubblico, incluse le proprietà immobiliari”.
Nuovi investimenti in arrivo dunque? Non proprio, e a spiegare perché è stato l’amministratore delegato Alberto Banci: “Il primo interesse di un amministratore è quello di non depauperare il patrimonio dell’azienda. Gran parte di quello che è stato recuperato è servito infatti a rimborsare i nostri creditori e a riaprire canali, sia con le banche che con i produttori, che si erano irrimediabilmente chiusi. Il recupero di questi rapporti ci ha permesso di programmare degli investimenti: abbiamo iniziato nel 2015 con l’acquisto di 100 nuovi mezzi (su un totale di 800, ndr). C’è stato poi il problema del ricorso al Tar per quanto riguarda la gara di affidamento del servizio. Il contratto ponte con la Regione Toscana che andrà a coprire il prossimo biennio, ci permetterà di acquistare 229 mezzi a livello regionale. È ancora molto poco ma stiamo iniziando a ripartire. Stiamo lavorando affinché questo numero possa crescere e sono abbastanza sicuro che riusciremo a portarlo ad almeno 350 mezzi. Questo ci ha permesso di fare nuovi acquisti. Ctt nord è stata una delle prime aziende che si è mossa in questo senso: ai primi dell’anno abbiamo commissionato 68 nuovi mezzi adibiti soprattutto al trasporto extra urbano. Alcuni sono già stati messi in strada, altri arriveranno a breve, altri ancora saranno pronti nel 2019. Per quanto riguarda Lucca, arriveranno in totale 17 nuovi mezzi di cui 4 per il trasporto urbano”.
L’Ad poi si lancia in un lungo excursus globale sulla situazione del traporto pubblico in Italia: “Purtroppo l’età media del parco mezzi è di circa 12 anni. Questa è una cosa drammatica, perché un mezzo vecchio necessita di più manutenzione e offre delle prestazioni peggiori sia in termini di impatto ambientale che di offerta del servizio. In Italia non si è mai fatta una vera e propria programmazione sugli investimenti da fare in ambito di Tpl, nonostante la domanda sia in continuo aumento. Questo ha determinato la morte totale della filiera produttiva in Italia e il progressivo invecchiamento dei mezzi, senza che questi venissero sostituiti. Poi non ci possiamo sorprendere se prendono fuoco. Con l’allora ministro Del Rio è stato messo a punto, per la prima volta, un piano pluriennale di investimenti che, sulla carta, ci dovrebbe consentire di fare un minimo di programmazione”.
“Abbiamo però la spada di Damocle della gara d’appalto che è ancora sotto contenzioso – prosegue Banci -. Il nostro concorrente ha già detto che non ha intenzione di aumentare l’esborso in caso in cui dovesse subentrare al nostro consorzio. Questo blocca la Regione perché aumentare il numero di nuovi mezzi potrebbe far invalidare la gara. Nel frattempo cerchiamo di tamponare l’emergenza. Come? Acquistando mezzi usati ma non è facile perché in Italia il mercato è molto ridotto; riconvertendo ai fini di trasporto pubblico i bus turistici; ed affidando in concessione alcuni servizi (per esempio a Club), specie negli orari di punta quando da soli non riusciamo a coprire tutte le tratte. Non è una situazione ottimale, me ne rendo conto ma dovendo comunque erogare il servizio ed avendo poca flessibilità, abbiamo bisogno di soluzioni tampone”.
Dopo questa ampia disamina, è stata la volta delle domande dei commissari. La consigliera del Pd Silvia Del Greco ha chiesto, osservando le navette sovraffollate, se non sia possibile fare più corse una dietro l’altra. “Questo è il vero problema del trasporto pubblico – ha risposto Banci – D’altronde il nostro parco mezzi è quasi sempre tutto impegnato, così come i nostri autisti ed i nostri controllori. Facciamo fatica a coprire gli orari di punta e aumentare il numero di mezzi ha costi molto consistenti. Ad esempio, mettere su strada 10 autobus in più ha un costo superiore ai 10 milioni di euro, cifra che non può essere coperta solo con i proventi derivanti dalla bigliettazione. Questa però è una sconfitta per tutti e dobbiamo trovare il modo di dare una risposta a questa esigenza. Le amministrazioni devono fare un passo in questa direzione però perché noi siamo solo meri esecutori. Si deve investire in questo senso”.
Cristina Consani di Siamo Lucca ha invece incalzato l’ad chiedendo lumi sull’assenza di rampe dedicate ai disabili e sul problema della scarsità dei controllori che comporta una grande evasione oltre ad episodi di insicurezza. Per quanto riguarda il primo punto, Banci ha specificato che “la nostra flotta è composta per il 77% di mezzi attrezzati. Quelli che ne sono sprovvisti sono mezzi vecchi che verranno sostituiti o mezzi troppo piccoli per permettere l’utilizzo della pedana. In molti casi poi, la pedana meccanica si rompe e deve essere sostituita. Così, siamo passati ad una soluzione a mano, meno bella ma più funzionale. Sottolineo inoltre che non rientrerebbe tra i compiti degli autisti fermarsi per aiutare le persone disabili: potrebbe capitare infatti, purtroppo è già successo, che qualcuno durante le operazioni di ‘carico’ si metta alla guida del mezzo. Ma stiamo mettendo allo studio un sistema che possa bloccare il bus in maniera tale da permettere all’autista di lasciare la sua postazione in tutta sicurezza. Con il tempo arriveremo anche a questo. Ricordo comunque che i disabili dovrebbero sempre essere accompagnati ma spesso non lo sono. C’è poi il problema che la maggior parte delle pensiline non è omologata per i disabili ma a questo devono provvedere gli enti locali. Noi garantiamo un servizio di assistenza all’interno dei nostri terminal, questo sì, e inoltre abbiamo messo a disposizione degli utenti un numero da contattare per segnalare le loro necessità. In questo modo noi sappiamo che c’è un disabile che deve salire e predisponiamo un mezzo adeguato”.
Per quanto riguarda la carenza di controllori, Banci ha invece sottolineato che una possibile soluzione potrebbe essere l’arrivo a Lucca del servizio di bigliettazione e controllo elettronico, un servizio che a Prato è attivo già da 4 anni e che ha dato buoni risultati: “Anche per quanto riguarda i controllori il problema è legato al budget: aggiungere personale comporta un aumento significativo dei costi senza la certezza di un ritorno in termini di recupero dell’evasione. Con questo non voglio dire che il problema non sia reale, anzi. Parliamo di 2 milioni di evasione ogni anno. Ciò nonostante, non si possono certo controllare tutti i passeggeri tutti i giorni, sarebbe impossibile. Una soluzione che apporteremo anche a Lucca sarà quella della bigliettazione elettronica che dovrebbe partire a gennaio-febbraio del 2019, prima sui tratti urbani e poi su quelli extraurbani. Verranno inserite delle nuove macchinette speciali per la validazione del biglietto che segnaleranno chi è in regola e chi no. Questo ci permetterà di avere un maggiore controllo e di individuare le aree più critiche. Inoltre metteremo a punto degli incentivi come il rilascio di abbonamenti gratuiti per gli utenti più virtuosi. Questo risolve il problema? No ma è un passo in avanti. Il nostro obiettivo è anche quello di innescare una sorta di controllo sociale con la disapprovazione di tutti quelli che sono sul bus quando qualcuno sale senza validare il biglietto”.
Luca Dal Poggetto