
Sono ben più di mille i piccoli e grandi ortisti che sviluppano e tengono in vita tanti orti scolastici su tutto il territorio comunale. Sono gli studenti delle scuole materne, elementari e medie di Lucca, che contribuiscono, grazie al progetto Orti in condotta, ad affermare il diritto al piacere del cibo negli istituti scolastici. Realizzato dall’amministrazione Tambellini in collaborazione con la Condotta Slow Food Compitese e Orti lucchesi, con l’Istituto agrario Brancoli Busdraghi di Mutigliano e con diverse associazioni del territorio, il progetto, al compimento del terzo anno di vita, traccia un bilancio che è più che positivo.
Dalle 13 scuole attive nell’anno scolastico 2015-2016 si è passati alle 21 del 2018, con oltre 60 insegnanti coinvolti e nuovi istituti che annualmente scelgono di aderire al percorso. Quartieri periferici, frazioni, paesi o centro storico, poca importa, perché Orti in condotta funziona ovunque sia possibile realizzare coltivazioni utilizzando gli spazi verdi della scuola. Per farlo è sufficiente avere un cortile, un piccolo pezzo di terra e un po’ di buona volontà.
“A Lucca Orti in Condotta è inserito nel progetto più ampio dei Centomila orti in Toscana che mette in rete esperienze di orti sociali, orti scolastici, orti urbani, un bel po’ di scuole di tutto il territorio comunale, dal centro storico alle frazioni più periferiche, e l’Istituto agrario – spiega l’assessora alla scuola, Ilaria Vietina – Lucca infatti è una delle sei città toscane pilota scelte per la prima sperimentazione. Non realizziamo solo un orto scolastico, ma aggiungiamo un altro tassello al percorso più ampio delle scuole all’aperto, dove la didattica si sperimenta in giardino, grazie all’applicazione manuale e alla costruzione di relazioni con figure diverse. Infatti, insieme agli studenti, gli insegnanti, i genitori, i nonni, i produttori locali e i ragazzi dell’Istituto agrario di Mutigliano si costituisce la comunità dell’apprendimento per la trasmissione alle giovani generazioni dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente”.
“Coltivare un orto è un’esperienza che arricchisce i bambini e le bambine sotto molti punti di vista – conclude Vietina -: potenzia le abilità manuali, offre occasioni di osservazione diretta sulla natura e l’ambiente, sviluppa solide conoscenze scientifiche, stimola un pensiero logico interdipendente. Ma significa anche attenzione ai tempi dell’attesa, rispetto e cura per la terra, le piante e gli animali, realizzazione di un ambiente sereno, disteso e ludico”.