Piano operativo, ecco le 11 proposte dei cittadini

18 ottobre 2018 | 21:59
Share0
Piano operativo, ecco le 11 proposte dei cittadini
Piano operativo, ecco le 11 proposte dei cittadini
Piano operativo, ecco le 11 proposte dei cittadini
Piano operativo, ecco le 11 proposte dei cittadini

Sono stati 145 i contributi di cittadini e imprenditori al futuro piano operativo ricevuti dal Comune di Lucca in risposta all’avviso pubblico scaduto lo scorso 31 luglio. E ieri pomeriggio (18 ottobre) la commissione urbanistica, presieduta dalla consigliera Francesca Pierotti, ha iniziato a esaminare le proposte: spunti, idee, suggestioni – comunque non vincolanti, ma che di fatto stimoleranno il dibattito sulle future destinazioni e le possibili trasformazioni di alcuni brani di città. L’amministrazione, a differenza di quanto succederà con le proposte del percorso partecipativo prima e con le osservazioni allo strumento adottato (ma non approvato) poi, in questo caso non dovrà dare risposte puntuali e motivate. Quattro i grandi temi sui quali il Comune ha richiesto di esprimersi a tutti i soggetti, pubblici o privati, che volesserlo farlo: il riuso, la mobilità, lo spazio pubblico e l’ambiente.

E su queste quattro direttrici l’ufficio urbanistica ha iniziato a ordinare i contributi ricevuti, georeferenziandoli su una mappa interattiva. Uno strumento ancora in forma di bozza e, per il momento, a uso interno, ma che verrà reso disponibile online una volta completato. Cliccando sulle icone che punteggiano la carta del territorio comunale di Lucca, si aprirà una scheda con la descrizione sintetica e schematica della proposta. La commissione urbanistica ha scelto di partire, ieri, con il prendere visione degli undici contributi, per adesso schedati, sul riuso di immobili e spazi.
Ex Molino Pardini. Un cittadino ha proposto di trasformare l’ex edificio industriale di San Pietro a Vico in un museo d’arte contemporanea e spazio polivalente, con tanto di sala per le conferenze, cinema, spazi pubblici verdi sia al piano terra che ai vari livelli. Non dovranno mancare un ristorante e un bar, dei negozi, spazi espositivi e un incubatore per artisti. Si propone, infine, di dedicare parte dei volumi alla formazione – universitaria (architettura e design) o superiore (istituto d’arte).
Via Acquarella. È una strada di Santa Maria del Giudice, non lontana dal foro di San Giuliano. Un cittadino ha indicato un’area di 10 metri per 10, di proprietà privata, che attualmente ospita un cantiere edile dismesso, definito in stato di degrado e ricoperto da sterpaglie. Si propone quindi al Comune di acquisire la superficie e di riqualificarla come parco giochi e area relax, a uso dei bambini e della popolazione anziana della frazione, con un piccolo parcheggio di servizio.
Via per Corte Capecchi, area ex Mef. Il contributo propone un cambio di destinazione d’uso per l’area dell’edificio che, fino a dieci anni fa, ha ospitato l’azienda di distribuzione del materiale elettrico vicino alla pasticceria Regina. Con la variante di salvaguardia al regolamento urbanistico vigente l’area ha perso la sua potenziale destinazione residenziale rimanendo connotata solo come commerciale e produttiva. Ma – si osserva – via per Corte Capecchi è una viuzza stretta non adatta a questa funzione; inoltre, la vicinanza con la ferrovia non permette un collegamento con il tessuto urbano. Per riqualificare l’area e renderla attrattiva sul mercato immobiliare si propone, quindi, un ritorno alla sua destinazione residenziale.
Via Urbiciani, area ex Lombardi. Anche in questo caso viene proposto un cambio di destinazione d’uso per l’area di San Concordio un tempo occupata dalla ditta di solventi Lombardi, nel tratto di via Urbiciani tra via Consani e via Nottolini. Una richiesta che lascia intuire un progetto di rigenerazione urbana che potrebbe concretizzarsi con un piano attuativo, in linea con gli obiettivi del piano strutturale. Nello specifico, si propone di ampliare le possibili destinazioni degli immobili esistenti, aggiungendo la residenza ordinaria, quella specialistica e quella collettiva; di aggiungere al già presente uso commerciale quello per le medie strutture di vendita. Ma non solo: si chiede la possibilità di demolire i volumi esistenti, privi di pregio architettonico, per poterne ricostruire di nuovi in linea con gli attuali standard urbanistici. Che rispettino, cioè, le distanze tra gli edifici, le altezze massime e la restituzione di spazi per parcheggi e verde pubblico, riallacciandosi così al linguaggio urbano del quartiere di San Concordio.
Viale Giusti, ex ambulatori Asl. Per l’edificio vicino alla farmacia comunale, che per anni l’Asl ha avuto in affitto, si propone un’integrazione delle destinazioni d’uso rispetto a quelle ammesse dal regolamento urbanistico vigente, rendendo l’immobile compatibile con la funzione commerciale, direzionale, ricettiva e di servizio. Si pensa a un intervento radicale, con possibilità di demolizione e ricostruzione, per migliorare le caratteristiche funzionali ed energetiche dell’edificio, con particolare attenzione alla qualità architettonica che, vista la posizione a ridosso delle Mura, dovrà risultare armonica al contesto nelle cromie e nei materiali usati.
Monte San Quirico, ex uffici Asl. Il contributo richiede una riqualificazione complessiva dell’area, con ristrutturazione degli immobili esistenti (o demolizione e ricostruzione) e la risistemazione degli spazi aperti di pertinenza. Si ipotizzano destinazioni d’uso pubbliche, o private di uso pubblico, o comunque di interesse generale: servizi, spazi per attività sportive e ludico-ricreative, direzionali e turistico-ricettive, attraverso un progetto unitario convenzionato.
Polo di via delle Tagliate. Una proposta di riqualificazione ambiziosa per l’area che va dal cimitero urbano a piazzale Don Baroni, definita “ad oggi non sfruttata nel pieno delle sue potenzialità, stretta tra l’argine fluviale a nord e la circonvallazione cittadina a sud”. Si pensa a un intervento che vedrebbe la riconfigurazione dell’area oggi occupata dalla tensostruttura della Croce Rossa, con la costruzione di una nuova struttura multifunzionale, pensata per ospitare eventi sportivi, nazionali e internazionali, attività medico-riabilitative legate all’attività sportiva, ma anche spettacoli. Una struttura coperta che risulterebbe la più capiente della provincia e una delle prime in Toscana: per dare respiro a un edificio del genere, si renderebbe necessario quindi riorganizzare l’attuale parcheggio delle Tagliate. Posti auto che potrebbero trovare spazio nell’ampliamento del parcheggio dietro il palasport, sfruttando l’area boscata – in stato d’abbandono, osserva il soggetto proponente – fino all’argine del fiume. Dovrà quindi essere progettata una nuova viabilità a senso unico per aggirare il campo ex Coni e collegare le ripensate aree di sosta. Infine, si ipotizza di riorganizzare l’attuale parcheggio a servizio del cimitero monumentale, con la riqualificazione del piazzale retrostante.
Ex Bigagli a San Filippo. Anche per questo edificio lungo la via di Tiglio, vicino al San Luca, si propone un cambio di destinazione d’uso. Un tempo officina di lavorazione del ferro, con funzione produttiva, potrebbe tornare a nuova vita con funzioni nuove: commerciali, direzionali, turistico-ricettive.
Via delle Cornacchie, San Vito. La proposta riguarda i due immobili – uno a nord, di vecchia realizzazione, e uno a sud più recente – posti nell’immediata vicinanza del parco commerciale di San Vito, già ben serviti dalla viabilità e dal trasporto pubblico locale, ma di fatto sottoutilizzati e poco attrattivi, difficilmente ripensabili, a causa delle destinazioni d’uso attuali. Si richiede pertanto la funzione commerciale, compatibile con l’area in cui gli edifici sono inseriti, e la possibilità di ampliamenti e trasformazioni urbanistiche per realizzarvi piattaforme di media distribuzione, esercizi di vicinato e direzionale privato.
Ex parcheggio Berutto, centro storico. Il contributo propone di ripristinare l’area privata di via della Zecca a uso di sosta a pagamento a servizio dei residenti del centro storico, e di individuare aree con caratteristiche simili, private, in altre zone della città murata, per liberare le piazze pubbliche dalle auto.
Via del Fanuccio, Ponte a Moriano. Una proposta, questa, che in partenza non potrà trovare spazio tra le norme del futuro piano operativo perché non conforme con il piano strutturale. Si richiede infatti di intervenire su un fabbricato in un agglomerato di matrice storica vicino all’Esselunga di Marlia, lungo il confine che separa Lucca da Capannori. L’obiettivo della proposta è realizzare un adeguamento, anche attraverso un’eventuale sostituzione edilizia, utile alla destinazione commerciale, artigianale e residenziale dell’immobile – che, tuttavia, è tra quelli oggetto di schedatura da parte dei giovani professionisti incaricati dal Comune di effettuare i sopralluoghi per mappare il patrimonio edilizio di impianto storico.

Il dibattito in commissione
A far discutere maggiormente i consiglieri, che senz’altro torneranno sui contributi dei cittadini nel corso della prossima commissione, è stata la proposta di cambio di destinazione d’uso dell’ex Bigagli a San Filippo. “Il nuovo ospedale, ci piaccia o no – ha detto l’assessore all’urbanistica Serena Mammini – ha modificato sensibilmente la vocazione di gran parte di via di Tiglio. Una presenza che male si sposa con la vicinanza di capannoni industriali, predisponendo l’area ad accogliere nuove funzioni”. Un’analisi condivisa dai consiglieri. Tuttavia, su una possibile connotazione commerciale per l’ex Bigagli, Gabriele Olivati (Lc) esprime qualche perplessità: “Probabilmente genererebbe un aggravio di traffico che la viabilità esistente non riuscirebbe a sopportare. La questione sta nell’idea di futuro della città che vogliamo portare avanti: una crescita portata ai limiti è un’idea deteriore di sviluppo”. Poco convinto anche Lucio Pagliaro (Pd): “Penso che la zona di San Filippo non abbia bisogno di un ulteriore carico urbanistico”. Di tutt’altro avviso il consigliere Enrico Torrini (Siamo Lucca): “La città cresce, la popolazione aumenta, le esigenze pure. Un capannone industriale dismesso a San Filippo, vicino all’ospedale, è soltanto una bruttura e credo che sia nostro compito facilitare la possibilità di restituire bellezza, laddove possibile, ai quartieri di Lucca”.