Musei, Lu.C.C.A. chiude per restyling fino a primavera

Un inverno senza Lu.C.C.A. Dopo la chiusura della mostra dedicata a Henry Cartier Bresson, infatti, il museo di arte contemporanea con sede in via delle Fratte chiude i battenti per un corposo restyling che lo vedrà riaprire, con tutta probabilità, la prossima primavera.
Le voci di una possibile chiusura del museo presieduto da Angelo Parpinelli e diretto da Maurizio Vanni si era spara in città nelle ultime settimane. Il mancato annuncio della prossimo esibizione, dopo la chiusura di quella dedicata al grande maestro della fotografia, aveva fatto ‘insospettire’ qualcuno, mentre qualcun altro aveva ventilato anche l’ipotesi della chiusura vera e propria del museo dopo dieci anni di attività. A questi dubbi aveva poi contribuito anche l’annuncio del trasloco del ristorante L’imbuto dello chef Cristiano Tomei nella nuova sede della limonaia di Palazzo Pfanner (leggi l’articolo).
Ma, per quanto è stato possibile apprendere da indiscrezioni di ambienti vicini alla gestione della struttura, non c’è da temere la perdita di una realtà culturale importante della città. Solo un necessario e inevitabile restyling, a dieci anni dall’inaugurazione, per mettere il Lu.C.C.A. anche al passo dei tempi che cambiano e delle nuove esigenze dell’arte e della cultura. Una riconsiderazione degli spazi e delle possibili offerte, che porterà nella primavera 2019 a un rinnovato impegno per l’offerta di mostre e di eventi in città.
E lo spazio lasciato libero dall’Imbuto? Di certo sarà riempito da una realtà analoga, comunque un luogo di ristoro a servizio della realtà museale.
E per i resto? Basterà aspettare qualche mese per capire cosa partorirà la vulcanica mente del direttore generale Maurizio Vanni.