Opera delle Mura, un milione in bilancio dalle torri civiche. Si vota l’ultimo bilancio, polemiche per la chiusura e sulla gestione delle casermette

“L’internalizzazione della gestione delle Mura? Serve per valorizzare al meglio quel patrimonio e ridurre i costi”. Lo afferma l’assessore alla cultura Stefano Ragghianti, in seno alla seduta delle commissioni partecipate e bilancio, riunite per votare il consuntivo 2017 ed il bilancio di previsione 2018-2020. Una discussione che, inevitabilmente, si sposta rapidamente dall’elencazione dei numeri al dibattito, acceso dall’ormai incombente scioglimento dell’ente. La scintilla per il dibattito proviene subito dal capogruppo di SìAmo Lucca, Remo Santini, che svela l’esistenza di una lettera scritta dal presidente uscente dell’Opera delle Mura ed indirizzata alla giunta. Nella missiva si specifica che il direttore dell’ente non può assumere decisioni che sono di competenza del dimissionario consiglio di amministrazione. Non solo: nella lettera – la cui esistenza viene confermata da Ragghianti – verrebbero anche sollevati dubbi circa le modalità di scioglimento dell’ente.
Il confronto, dunque, si accende subito dopo l’illustrazione dei dati da parte dell’assessore Ragghianti, rispetto al consuntivo 2017: “Parliamo – dichiara – di circa 640mila euro trasferiti dal Comune all’Opera delle mura, di cui 350 mila per la gestione ordinaria e 290mila per la gestione del verde. Per quanto concerne i proventi, si tratta di circa 160mila euro per l’orto botanico, 978mila dalle torri ed 83 mila dalla gestione delle casermette. Il conto economico invece chiude con un saldo negativo di 180mila euro. L’avanzo amministrativo, invece, è pari a 783mila e 472 euro”.
Ed è qui che si innestano gli appunti dell’opposizione, portati avanti dai consiglieri Santini e Bindocci. “Non comprendiamo – precisa in particolare il capogruppo di SìAmo Lucca – perché con questi numeri si vada verso lo scioglimento dell’ente. Inoltre, lo statuto non prevede lo scioglimento se non nel caso di gravi irregolarità o di esplicito contrasto con gli indirizzi espressi dall’amministrazione. Se davvero volete sciogliere l’ente, dovete cambiare lo statuto”.
Ragghianti, però, spiega che “l’amministrazione ritiene superata l’esperienza dell’Opera delle Mura: non risponde più alle esigenze per cui era nata. Pensiamo che saremo più efficaci nella valorizzazione e nella tutela del patrimonio delle Mura riportando la gestione dentro il Comune. Per fare questo vogliamo unificare il più possibile le attività culturali. E’ uno dei primi passaggi verso la Fondazione unica per la cultura. Non è una semplice razionalizzazione sotto il profilo economico, anche se esiste questo aspetto, perché mediante questa operazione pensiamo di poter ridurre determinati costi”.
In questo momento di vacatio, intanto verrà prorogato l’incarico degli amministratori fino allo scioglimento ed alla liquidazione dell’istituzione.
Le annotazioni dell’opposizione, tuttavia, non si esauriscono qui. Santini, infatti, denuncia il fatto che relativamente alle casermette “emergerebbero due nuovi casi di mancato pagamento del canone da due mesi, tali da far scattare la decadenza automatica della concessione”. Poi è Bindocci ad affondare ulteriormente: “Si vota il preventivo di una società che chiude, sembra uno scherzo. Non possiamo condividere questo percorso: la sensazione è quella di un’operazione a sorpresa, senza una visione chiara sulla gestione del monumento che rappresenta la città. Perché, poi, concedere il castello di Nozzano ad un ente che va verso lo scioglimento?”.
Dalla maggioranza replica la consigliera del Pd e presidente della commissione bilancio Chiara Martin evidenziando che “Bindocci è abituato a ridicolizzare dei processi complessi. La giunta monitora i risultati in corso, nella direzione di valorizzare al massimo il patrimonio cittadino. Non si tratta di decisioni prese di nascosto, né di scelte facili: oggi vogliamo internalizzare questa funzione per raggiungere migliori risultati e limitare i costi. Il preventivo 2018? E’ vero, siamo in ritardo, ma lo dobbiamo autorizzare per legittimare le spese”. Sulle altre questioni, invece, l’assessore Ragghianti precisa che “le casermette ci risultano tutte in pari nei pagamenti. L’assegnazione del castello di Nozzano? Nell’emergenza dettata dalle difficoltà dell’associazione che lo gestiva, abbiamo ritenuto che questa potesse essere la scelta migliore. Non ci sono – aggiunge – irregolarità da parte dell’ente, ma solo la volontà di cambiare direzione urgentemente per valorizzare al meglio il patrimonio”.
La pratica passa con cinque voti favorevoli e tre contrari (per la commissione partecipate), quattro favorevoli e due contrari (per la commissione bilancio).
Poi Ragghianti illustra il bilancio di previsione triennale (2018-2020) affermando che “la previsione delle entrate è pari a 3 milioni e 722 mila euro”, anche se è di tutta evidenza che tutto questo dovrà innestarsi nel panorama del prossimo scioglimento dell’Opera delle mura. Già esaurita la discussione, si procede alla votazione: la pratica passa con cinque voti favorevoli e tre contrari (commissione partecipate); tre voti favorevoli e due contrari (commissione bilancio).
Paolo Lazzari