S.Luca, 3 anni per il progetto Giochiamo in sala operatoria

Oggi (5 novembre) si festeggia ufficialmente il terzo compleanno dell’attività Giochiamo in sala operatoria portata avanti dal personale infermieristico del blocco operatorio dell’ospedale San Luca di Lucca per ridurre l’ansia preoperatoria nei bambini e nei loro genitori.
In occasione dei tre anni dall’avvio del progetto, che ha ricevuto riconoscimenti a livello locale e nazionale, è stato organizzato anche un evento, aperto al pubblico, dal titolo Un’isola di benessere per i bambini, in programma sabato 10 novembre nella sala Piera Sesti dell’ospedale di Lucca. Dopo gli interventi delle autorità, del direttore ospedale di Lucca Michela Maielli e del responsabile infermieristico del Dipartimento Blocchi Operatori Benedetto Piccinini, è prevista la relazione delle infermiere del blocco operatorio del San Luca Rossana Del Barba, Valentina Di Cesare, Mery Scorselli, Barbara Aloisi, Lucia Bertolucci, Luciana, Franceschini, Carla Pardini. Nel corso dell’evento verranno poi illustrate altre buone pratiche regionali, grazie agli approfondimenti della responsabile della psicologia ospedaliera pediatrica dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer di Firenze Francesca Maffei, degli esponenti dell’associazione Un cuore un mondo di Massa (il presidente Mario Locatelli e le volontarie Valentina Nardini e Giada Cavazzuti) e dei rappresentanti dell’associazione Ridolina (dottoressa Doda Antonietta Oristano e dottor Bazar Francesco Pisani). Parleranno poi Sergio Ardis, medico della direzione ospedaliera di Lucca e rappresentante della Società italiana per la promozione della salute e Cristina Aurora, infermiera laureata con tesi sulle strategie per alleviare l’ansia preoperatoria nei bambini. Sono infine previste una discussione e le conclusioni.
Questa attività è partita, quasi per caso, il 5 novembre 2015. Da quella data le operatrici del blocco operatorio garantiscono un percorso privilegiato per le bambine ed i bambini all’interno dell’ospedale di Lucca, partendo dal presupposto che tutti i piccoli pazienti hanno diritto ad essere sostenuti affinché l’intervento chirurgico diventi un ricordo piacevole e non un trauma secondario alla patologia da curare. Prima, durante e dopo un intervento chirurgico (anche di entità non rilevante) il piccolo paziente e la sua famiglia sono infatti sottoposti ad elevati livelli di stress fisico, psichico e ambientale. Il loro disagio è determinato anche dall’inadeguata comprensione della situazione e da un ambiente sconosciuto. E’ questa una severa prova per il bambino, che in questa situazione è comprensibilmente agitato ed impaurito, e per i suoi genitori.
Gli operatori sanitari lucchesi stanno quindi lavorando per rendere il blocco operatorio, super tecnologico ed all’avanguardia, sempre più a misura di bambino, grazie ad iniziative all’insegna dell’umanizzazione e della demedicalizzazione, con il personale che cerca di uscire dal suo ruolo per arrivare ad una relazione autenticamente intima tra persone. In letteratura è ormai assodato che il gioco è il metodo principe che incide profondamente nella riduzione del dolore e così al San Luca è stata creata un’isola di benessere per le bambine e i bambini che devono affrontare un intervento chirurgico programmato. La sala operatoria diventa una meta piacevole, ricca di gioco, fantasia e mistero. Il personale accompagna il piccolo paziente all’interno di storie magiche e avventure fantastiche.
Le operatrici sono entusiaste e vivono con la stessa gioia dei bambini l’accesso alla sala operatoria: “Il nostro obiettivo di tate infermiere è quello di accompagnare le bambine e i bambini in un momento difficile, tenendoli per mano o abbracciati, anzi rendendo loro stessi i protagonisti della cura. Giocare con loro significa parlare il linguaggio che per i bambini è primario. Non è lui che si adatta all’ospedale ma è l’ospedale che va incontro ai suoi bisogni fondamentali: la protezione, la serenità e il divertimento. Vedere entrare in sala un bambino che sorride è la gioia più grande che arricchisce il nostro lavoro. Quando i piccoli giocano in sala operatoria è sicuro che la ripresa sarà più veloce e, perché no, meno complicata, anche a livello organico. Da quando il progetto è decollato abbiamo incontrato il sorriso dei bambini e rassicurato molti genitori, che vivevano con ansia e preoccupazione l’esecuzione dell’intervento, alcuni dei quali restano in contatto con noi, anche a distanza di anni dall’operazione”.
“Siamo diventati – aggiungono la coordinatrice infermieristica Gabriella Gemignani e il responsabile infermieristico di dipartimento Benedetto Piccinini – un ospedale a misura di bambino. Già in ambito materno infantile l’ospedale San Luca, in collaborazione con Unicef, è diventato Amico dei bambini, che oggi sono i benvenuti anche nelle sale operatorie. Le operatrici del blocco operatorio hanno mostrato una sensibilità unica, contaminando di entusiasmo anche altri settori: anche le operatrici del Day surgery contribuiscono attivamente a rendere giocoso il percorso di cura. E l’integrazione rappresenta il filo rosso che lega il cammino dei bambini e delle famiglie. L’operazione chirurgica si colloca tra gli eventi evolutivi nel ciclo di vita e le famiglie possono crescere insieme a noi. Un bambino felice e sereno è il benessere di tutta la comunità”.
“Come direzione dell’ospedale – evidenzia il direttore del presidio di Lucca Michela Maielli – abbiamo ritenuto questa iniziativa, nata spontaneamente, meritevole di essere valorizzata e di diventare un vero e proprio progetto, dal titolo appunto Giochiamo insieme in sala operatoria. L’obiettivo è quello di far diminuire, con azioni semplici ma efficaci, il comprensibile stato d’ansia di bambini e genitori, incoraggiando e migliorando la partnership tra i pazienti ed il personale dell’ospedale”.