
Ipotesi nuovo supermercato Lidl all’Arancio al posto dell’ex Ala Market, il Comune spiega l’iter.
Per la committenza dell’ex AlaMarket dell’Arancio, il percorso amministrativo comunale non è stato semplice. Riguardo all’operazione sono pendenti due ricorsi contro l’amministrazione, uno riguarda la legge regionale sul commercio per cui il nuovo edificio sarebbe stato troppo vicino all’attuale media distribuzione in via Diaz, andando a creare una struttura di vendita in forma aggregata e quindi una grande distribuzione, interdetta nel nostro territorio. L’altro ricorso è relativo all’ingresso alla struttura dei clienti e al carico-scarico merci: secondo l’amministrazione non solo l’accesso deve essere separato ma anche i percorsi interni.
“La creazione di queste separazioni – spiegano dal Comune – ha comportato per la committenza un’ulteriore riduzione delle volumetrie di recupero previste e di conseguenza la redazione di una nuova soluzione progettuale; da qui il secondo ricorso. L’amministrazione ha seguito con attenzione tutti i passaggi e tutelato al massimo il territorio, certo nell’ambito dei diritti acquisiti dalla proprietà”.
Il Comune di Lucca ricorda come l’area dove attualmente insistono i grandi edifici fatiscenti dell’ex AlaMarket “è un’area – si legge in una nota – a destinazione commerciale normata dal regolamento urbanistico come intervento edilizio diretto: l’intervento è di attuazione diretta quando chi vanta un diritto su un’area può procedere all’edificazione o alla riqualificazione come in questo caso, dopo aver completato un’istruttoria amministrativa che, pur prevedendo passaggi da più uffici – Suap, edilizia, urbanistica, traffico, strade – non prevede uno specifico piano di recupero (piano attuativo) e quindi i consueti passaggi in consiglio comunale con adozione, osservazioni e approvazione. L’intervento diretto prevede la completa ricostruzione con una notevole riduzione di cubature. In pratica le volumetrie si dimezzeranno a fronte di un’ampia area di parcheggio a disposizione del quartiere attualmente molto carente. L’operazione, che prevede quindi l’abbattimento di volumetrie, materiali inquinanti e superfetazioni in quantità, vedrà anche la demolizione dell’edificio che addossa visivamente l’ingresso principale del santuario di Santa Gemma andando a ripulire anche visivamente un’intera area”.