
Contenimento della spesa e del ricorso alle consulenze e una più oculata gestione delle spese per il personale, che sia calibrata sui ricavi. Nuovi limiti arriveranno presto alle società partecipate del Comune di Lucca, in conseguenza al decreto Madia a cui tramite una delibera di indirizzo il consiglio comunale di questa sera (27 novembre) ha dato seguito con una delibera di indirizzo che pone più paletti alle società, potenziando il controllo analogo e rafforzando il regolamento di gruppo a cui devono attenersi le varie Spa pubbliche, con una modifica dei relativi articoli dello statuto della Lucca Holding. Sostanzialmente, sui principali fronti di spesa, viene assunto come limite la media della spesa degli ultimi tre anni. Il via libera al testo emendato è arrivato con 18 favorevoli, 9 contrari e un astenuto. Un ordine del giorno di Bindocci (M5S) che chiedeva l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle partecipate è stata alle fine modificata e integrata con la maggioranza: nell’atto si è previsto l’impegno della commissione partecipate di avviare un percorso di approfondimento sulle società comunali senza la costituzione di un organismo ad hoc. L’ok è giunto con 18 favorevoli, 0 contrari e 8 astenuti.
La pratica è stata illustrata dall’assessore Giovanni Lemucchi. “Il documento nasce dall’esigenza di dare attuazione al decreto Madia. La proposta è frutto di un percorso di confronto con le varie società partecipate. Questa normativa si applica alle società controllate, che dovranno rendicontare le spese di funzionamento che riguardano i costi per i servizi, per spese e godimento per beni di terzi e per il personale. L’indirizzo dato – ha aggiunto l’assessore alle partecipate – va verso un contenimento dei costi, ai sensi dell’incremento del tasso di inflazione. Ad integrazione è tuttavia consentito un incremento delle voci di costo in presenza di un aumento dei ricavi nell’anno di riferimento rispetto alla media dei ricavi degli anni precedenti. Se aumenta il fatturato ad esempio si possono aumentare questi costi in modo proporzionale. Per Gesam e Geal questi vincoli possono essere stabiliti dagli organi competenti. Come indicazione nello specifico – ha proseguito l’assessore Lemucchi -, per le consulenze si fissano dei limiti precisi sulla base dei ricavi. Per le spese del personale, inoltre, il contenimento delle spese deve essere calibrato sui ricavi degli anni precedenti ed in caso di perdite deve predisporsi un taglio eventuale di premi e integrazioni. Per il teatro del Giglio permangono le limitazioni già in essere”. Gli amministratori delle varie società avranno maggiori responsabilità in caso di violazioni degli indirizzi, soprattutto sui rinnovi dei contratti a tempo determinato, o comunque per violazioni ai criteri del contenimento dello spesa, fino alla possibilità di revoca dell’incarico da parte dell’amministrazione. In tal senso sarà predisposto un disciplinare sulle assunzioni e la gestione del personale per “adeguare e uniformare i criteri a tutte le società”.
Il consigliere comunale M5S, Massimiliano Bindocci, è stato piuttosto critico e ha presentato un ordine del giorno chiedendo l’istituzione di una commissione d’inchiesta: “E’ necessario – ha detto – uniformare alcuni criteri fondamentali nelle società partecipate, soprattutto a livello di contratti. Io propongo che sia istituita una commissione ad hoc, una commissione d’inchiesta per fare una ricognizione complessiva delle società partecipate. Vediamo e facciamo un approfondimento, dando al Comune la possibilità di fare chiarezza, soprattutto sulle spese e sulle spese sotto soglia”.
D’accordo con la commissione d’inchiesta il capogruppo di Siamo Lucca, Remo Santini, che ha messo nel mirino anche l’assegnazione delle consulenze da parte delle società partecipate: “Negli avvisi per l’assegnazione debbono essere esplicate le regole del gioco, ovvero i criteri selettivi”, ha osservato. Santini ha citato come esempio una recente selezione per consulenza legale da parte della Holding. “Nell’avviso – dice – non si fa parola di questi criteri. Da qui emerge la riprova che l’amministratore unico ha fatto la selezione individuando i professionisti a suo esclusivo piacimento. Questo è un caso specifico, ma anomalie si riscontrano anche in altri affidamenti. Queste procedure attivate dalla Holding rischiano di aver scoraggiato la partecipazione di professionisti alle selezioni per mancanza di trasparenza nei criteri delle selezioni stesse”.
Ha replicato l’assessore Lemucchi: “Per quello che riguarda l’omogeneizzazione dei trattamenti e dei contratti – ha detto – ci siamo attivati ma abbiamo ritenuto di procrastinare interventi alla luce delle prossime fusioni di società, perché abbiamo ritenuto che si potesse ingessare troppo la situazione con in corso i tavoli e i confronti con le società e i sindacati”. Sui contratti Lemucchi ha chiarito che “da quando l’amministrazione Tambellini si è insediata nelle società partecipate non è entrato nessuno senza un concorso. Precedentemente sono state fatte assunzioni senza alcun tipo di concorso. Ben venga pure la commissione speciale, ma c’è una commissione partecipate che è competente ed è a disposizione assolutamente perché da questo punto di vista non abbiamo nulla da nascondere”. Poi la replica a Santini: “C’è un regolamento di gruppo della Holding su questo tema, ma mi pare di capire che si tratti di affidamenti sotto soglia ma siamo disponibili a verificare”.