Comune di Lucca, 32 nuove assunzioni nel 2019

13 dicembre 2018 | 14:59
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Comune di Lucca, 32 nuove assunzioni nel 2019

Piano triennale del fabbisogno del personale del Comune di Lucca: ecco 32 nuove assunzioni nel 2019 e 22 nel 2020. In attesa delle scelte che Palazzo Orsetti intenderà compiere sul punto per il 2021, scatta il disco verde per queste azioni, che rientrano nell’ottica complessiva di una progressiva razionalizzazione del personale, tenendo conto del rapporto tra le funzioni esplicate e la platea di riferimento. E soprattutto sono comunque conseguenza del ‘turn over’.
Una tendenza peraltro ampiamente confermata dall’andamento degli ultimi sette anni: nel 2012 erano 507 i dipendenti di ruolo in servizio, pronti a diventare 509 un anno più tardi. Altre diminuzioni si sono registrate nel 2014 (501 dipendenti) e nel 2015 (491), mentre si tornò a salire nel 2016 (con 505 dipendenti), diventati poi 499 nel 2017 e, infine, 486 (la quota più bassa nel periodo di riferimento) nel 2018. La spesa per il personale, con riferimento al 2017, si attestò sui 20 milioni e 356mila euro.

Con le assunzioni previste per il nuovo triennio, ecco invece una spesa pari a circa 394mila euro per il 2019, mentre per il 2020 il tetto scende a 223mila euro circa (per il 2021 è stata fissata la cifra, ancora indicativa, di circa 100mila euro). Tra il 2019 ed il 2021, dunque, il Comune spenderà circa 717mila euro per i nuovi assunti.
Posti che si liberano per il ruolo D1 vigilanza (dove si registra un turnover pari al cento per cento), ma anche per un geologo, un informatico, per il settore amministrativo e per ulteriori ruoli tecnici. Assunzioni rese possibili grazie ad un turnover corposo. In quest’ottica, il numero dei dipendenti comunali salirebbe a 513 nel 2019, per attestarsi a 510 nel 2020. Con questo piano assunzionale, la spesa di personale (complessiva, senza alcuna componente esclusa) ammonta a 22 milioni circa per l’anno 2019, cifra dalla quale non ci si discosta molto per l’anno successivo.
Un quadro che si avvera anche grazie a scelte precise da parte dell’amministrazione, come ricorda l’assessore Francesco Raspini: “La ratio di fondo del piano triennale – specifica – è stata quella di cercare, pur nel rispetto dei vincoli normativi ed economici, di mantenere inalterata la dotazione organica. Dopo anni di decrescita costante, dall’anno scorso abbiamo aperto una fase, culminata nel 2018, in cui abbiamo fermato ‘l’emorragia’ intorno alle 500 unità. L’anno prossimo, se non varia la legislazione, avremo molte meno cessazioni rispetto al 2018 (annata dalla quale il Comune risparmia circa 1 milione di stipendi, nel 2019 i risparmi sulle cessazioni saranno di circa 445mila euro, ndr)”. L’assessore, peraltro, evidenzia come sia “Importante ricordare il meccanismo di funzionamento del turnover, che si calcola sempre sull’anno precedente”. Un parametro definito virtuoso è poi quello inerente al rapporto tra spesa per il personale e spesa corrente, incidente per il 22%. “Basti soltanto pensare – prosegue Raspini – che per gli enti in dissesto la legge stabilisce un parametro pari al 50%. Noi siamo così bravi da attestarci intorno al 22%: la spesa che assorbe la macchina per funzionare, dunque, è meno di un quarto. Potremmo avere più personale? Negli anni, anche prima dei mandati di Tambellini, è stata portata avanti una politica di drastica riduzione, in funzione della quale oggi non possiamo salire più di tanto, per non discostarci da alcuni parametri come la spesa media, un tetto dal quale non è possibile muoversi. Anche per questo motivo l’anno scorso abbiamo scelto di investire, utilizzando i risparmi del personale”.

Paolo Lazzari