Centro chiavi d’oro ancora al freddo

23 gennaio 2019 | 08:12
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Centro chiavi d’oro ancora al freddo

Una interruzione forzata dell’attività dovuta al guasto del riscaldamento che si sta prolungando ulteriormente e rischia di compromettere il Centro Chiavi d’Oro le cui iniziative sono bloccate per cause di forza maggiore. Lo osserva non senza amarezza Luciano Luciani, componente dell’istituzione, che fa una analisi della situazione.

“Tre/quattro volte al mese questa piccola comunità interrompe i ludi tombolari per prestarsi, più o meno di buon grado, a seguire alcune altre attività: musicali, letterarie, consigli per la salute in età matura – ricorda Luciani -. Nella bella stagione sono previste brevi visite di mezza giornata agli innumerevoli luoghi d’arte che il territorio conserva e mette a disposizione. In tali momenti non manca mai l’occasione conviviale di una merenda/cena (più cena che merenda, per la verità) sempre gradita e ampiamente onorata. Questo il modesto servizio che il Centro Chiavi d’Oro di Lucca è stato in grado di fornire per oltre vent’anni a centinaia di cittadini con i capelli bianchi di “Lucca drento” e non solo. Un bella attività, ottima per combattere la più grave malattia che incombe oggi sull’età anziana: la solitudine, la perdita di socialità, la regressione emotiva. Un’agire, quello del Centro, socialmente utile e universalmente apprezzato. Bruscamente interrotto da una stagione inclemente a cui si è aggiunto il guasto della  caldaia che garantiva il riscaldamento agli ambienti delle Chiavi d’Oro. Un danno che, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, sembra configurarsi come irreparabile. Tant’è, che da oltre un mese il Centro appare malinconicamente chiuso e le sue attività improvvisamente interrotte sine die. Silenziosa in proposito, di quei silenzi opachi e inquietanti, l’Amministrazione comunale, primus inter pares, nella struttura gestionale del Centro”.
“Eppure, all’alba del terzo millennio, la domotica – la scienza che mira a migliorare la qualità della vita negli ambienti antropizzati – va avanti Luciani – ha compiuto passi da gigante e riparare una caldaia non dovrebbe rappresentare più una mission impossible per nessuno. Tanto meno per un’amministrazione comunale capace di formidabili performances e di miracoli tecnologici in occasione di manifestazioni come il Summer Festival e i Comics. E invece ai frequentatori del Centro Chiavi d’Oro non rimane che restringersi in casa a imbesuirsi davanti al televisore. Neppure si dà l’alternativa di una girata a Viareggio alla ricerca di un pallido raggio di sole, perché anche Vaibus, l’agenzia di trasporti provinciale, con l’abolizione della Carta d’argento per gli ultrasettantenni ha pensato bene di contribuire assai al peggioramento della condizione del locale popolo con i capelli bianchi. Si aggiunga, poi, la governativa deindicizzazione delle pensioni superiori ai 1500 euro lordi che, secondo le stime sindacali, costerà a ogni pensionato, chi più chi meno, la bella sommetta, di mille euro a testa l’anno. Insomma, ci stiamo muovendo verso una nascosta, ma mica tanto, manovra per eliminare quanti sono percepiti come un peso economico e sociale per la comunità? Si vuole procedere verso un tentativo di estinguere la specie anziana homo senectutem adeptus con un bel risparmio nelle settore sociale della spesa pubblica? È questo il progetto recondito che ispira politici e amministratori? Lo si dica chiaramente!  I più generosi e socialmente motivati tra gli anziani, per accelerare la pratica, potrebbero organizzare dei suicidi collettivi di massa: che so, il salto dalle Mura e magari, per i più coraggiosi, dalla Torre Guinigi; o anche un’immersione collettiva nel Serchio purché in piena; oppure ancora l’attraversamento di via Carlo del Prete fuori dalle strisce pedonali. Insomma – ironizza Luciani -, tutto pur di alleggerire il lavoro di assessori, dirigenti, funzionari, comunali regionali e governativi. In attesa del supremo sacrificio, intanto al Centro ci appaghiamo con le gioie dell’ipotermia, al cui godimento invitiamo sindaco e assessori, consiglieri comunali, provinciali e regionali  e, perché no, pure qualche ministro”.