
Una serie di incontri con le famiglie: è iniziato Insieme con le famiglie alla scuola Santa Dorotea. Il ciclo di incontri coordinato dalla dottoressa Veronica Celli, psicologa dello sviluppo e dell’educazione, è stato ideato per rafforzare il rapporto scuola-famiglia,rapporto fondamentale per la crescita armonica dei bambini nella fascia di età che parte dalla tenera infanzia fino all’ adolescenza. Il primo incontro tenutosi lunedì (4 febbraio) dal tema Mamma, sto male! Mi viene da piangere (sull’importanza di dare ascolto e comprendere le emozioni dei bambini) si è aperto di fronte ad un numero cospicuo di famiglie molto interessate alla tematica trattata.
La dottoressa Celli ha magistralmente relazionato su come inizialmente il bambino piccolo provi delle sensazioni alle quali non sa dare una spiegazione o un nome sviluppando dentro di sé un’attivazione che lo porta a comunicare ciò che sta provando all’esterno attraverso il suo corpo (pianto, sorriso, grida, tendere le braccia verso l’adulto..). “É compito dell’adulto -continua la dottoressa – immergersi in questo magma che vive nel bambino per aiutarlo a comprendere ciò che sta provando. È dunque fondamentale che l’adulto assuma un atteggiamento mindful, quindi che sia consapevole dei propri vissuti emotivi, sia capace di riconoscere e di accettare i propri stati emotivi e possa collegare le sue emozioni a determinate cause, perché è proprio questo che gli permetterà di avere una migliore sintonizzazione emotiva con i vissuti del bambino. Inoltre essere mindful significa utilizzare i pensieri e le emozioni per indagare dubbi e certezze per accogliere nella nostra identità anche le parti più affaticate o confuse. Questo è importante per accogliere tutto ciò che il bambino ci offre”.
La dottoressa Celli ha sottolineato che “essere buoni genitori non significa saper ‘fare cose speciali in modo speciale’, bensì ‘sentire’ dentro di sé che si è capaci di ascoltare e accettare le proprie emozioni’;questo costituisce un passo importante per essere capaci di sintonizzarsi con gli stati emotivi del proprio bambino, dar loro un significato e agire di conseguenza. Il bambino attraverso l’agito dell’adulto imparerà a vedere come si reagisce a determinate emozioni e come avviene la regolazione emotiva. Perciò attraverso l’attivazione dei figli i genitori con ciò che fanno e dicono ma soprattutto come lo fanno e come lo dicono, forniscono al bambino una competenza emotiva, lo dotano di un’educazione che si struttura e sviluppa in età evolutiva e durerà per tutta la vita. Inoltre porsi in ascolto dei sentimenti non significa fare ma stare: stare con quello che si prova non facendoci travolgere dai nostri sentimenti e dalla voglia di porre fine al più presto a quella lamentela o a quella situazione. Quel sentimento portato dai nostri figli significa di provare a fermarsi un attimo e porre attenzione a quel preciso momento.
Inoltre è necessario provare a comunicare come ci sentiamo noi adulti di fronte al comportamento di
nostro figlio. Quindi piuttosto che attribuire al bambino un’etichetta negativa relativa al suo comportamento è importante riferire come ci siamo sentiti noi adulti di fronte a questo”.
Il prossimo incontro avrà luogo il 4 marzo sempre nei locali della scuola alle 18 ed è aperto a tutti.