Geal, più investimenti. Sindaco: sì a gestione pubblica

2 aprile 2019 | 13:32
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Geal, più investimenti. Sindaco: sì a gestione pubblica

Investimenti in aumento – tanto da segnare nel corso del 2018 il secondo ‘record storico’ – e perdite in calo ad un ritmo di circa il 5% all’anno. Geal, società che a Lucca gestisce il servizio idrico, gode di ottima salute. Ma la concezione che scadrà nel 2025 porterà ad un assetto nuovo, che prevede una ridefinizione complessiva del servizio idrico che, seguendo le intenzioni di Ait e del Comune di Lucca, prevede un percorso di “ripubblicizzazione”, con la creazione di una società pubblica – a livello di ambito territoriale e non regionale -, che consentirà di dire addio alle concessioni (ai loro costi) e ai privati.
Di questo iter ormai segnato – sebbene ancora da definire in ogni suo dettaglio – ha nuovamente parlato questa mattina (2 aprile) il sindaco Alessandro Tambellini, intervenendo alla seduta della commissione bilancio a Palazzo Santini, affiancato dal presidente della Geal, Giulio Sensi, e dagli assessori Francesco Raspini e Giovanni Lemucchi.

Il tema è di quelli molto cari al primo cittadino, che tra l’altro rappresenta, in qualità di presidente attuale, anche l’Ait, dove il percorso per il gestore pubblico è stato avviato.
Certo, ci sono ancora molte variabili. La prima è che comunque inizialmente l’operazione costerà: “Al termine della scadenza della concessione – ha spiegato il sindaco – dovranno essere liquidati gli ammortamenti al socio privato e dovranno essere investiti fondi per la manutenzione e gli investimenti sulla rete”. Pur a fronte della necessità – ammette Tambellini – della ricerca di partner finanziari per sostenere il delicato passaggio – la nuova società potrà direttamente e completamente compensare con gli utili che derivano dal servizio.
Numeri importanti, anche se calati alla realtà attuale e locale. E che si specchiano in un calo progressivo delle perdite di Geal e, per converso, ad un aumento degli investimenti che, ha spiegato il presidente Sensi, nel 2018, “sono saliti da 4.472.000 euro a 6.169.975 di euro, cifra che rappresenta il secondo ammontare più elevato nella storia della società”.
Ma al di là della situazione attuale, durante la commissione di oggi si è voluto guardare al futuro. Tambellini ha spiegato ai consiglieri l’iter che si intende intraprendere “per dare finalmente esito al referendum del 2011 e per concretizzare anche una convinzione politica, che è ampiamente condivisa, quella della necessità di ripubblicizzare il servizio idrico”.
Il nodo è adesso la legge 69 del 2011, che fissava in Toscana l’indirizzo della costituzione del gestore unico regionale. “Quella legge va cambiata – ha osservato Tambellini – perché crediamo che debbano essere proposte soluzioni efficaci e perché lo siano devono essere studiate a livello di ambito, mantenendo le tipicità e anzi affrontando con maggiore consapevolezza i bisogni del territorio”. Una operazione che partita da obiettivi politici avrà anche dei risvolti pratici: “L’obiettivo è sempre quello di migliorare il servizio e la gestione della risorsa”. Per il momento è stato evitato che Publiacqua, detenendo da sola il 25% dell’utenza, divenisse per effetto della legge regionale il gestore unico ma ora si attendono risposte dalla Regione.