Europa e migranti, al Moderno i lavori del Passaglia

Unione Europea e migranti. Al liceo artistico Passaglia di Lucca un Erasmus+ per capire. Hanno fatto centro anche quest’anno i ragazzi del liceo artistico. Stamattina (6 aprile), al cinema Moderno, i 480 spettatori hanno assistito, senza fiatare, alla presentazione del lavoro svolto durante il secondo anno del progetto Erasmus+ Heimatkunde 2.0. Una presentazione informale, nello stile della scuola, ma densa di contenuti. Due i focus: il futuro dell’Unione Europea e come viviamo, oggi, il problema dei migranti.
La 4E e la 4F dell’Indirizzo Multimediale, insieme ai partner di Lingen (Germania) e di Mezoberenij (Ungheria) hanno indagato su questi temi, facendo video, interviste e coinvolgendo il pubblico con quiz e molto altro.
Cosa hanno scoperto? “Che molti – spiegano dalla scuola – credono in un futuro per l’Unione Europea, ma che gli ostacoli da superare sono molti. Che per sconfiggere i pregiudizi nei confronti del diverso bisogna conoscersi. Che per costruire un futuro migliore sono necessarie tolleranza e condivisione. Si potrebbe dire: tutto qui? Cose scontate. Ma come ci sono arrivati? L’hanno scoperto da soli, facendo esperienze importanti. Come cercare di intervistare chi sfuggiva alla macchina da presa, o provando a trasmettere le loro idee con ironia, divertendo, mettendo alla prova la loro creatività. Le partner ungheresi hanno affrontato il tema delle migrazioni in Europa realizzando un corto di interviste a persone che sono emigrate dall’Ungheria o che sono giunte nel loro paese . Le foto e il commento delle voci fuori campo hanno emozionato tutti , grazie all’impatto della testimonianza diretta”.
“Ancora più emozionante – prosegue la scuola in una nota – è stato sentire le storie raccontate sul palco dai ragazzi che studiano italiano al Cpia (Centro provinciale istruzione per adulti). Perché sono fuggiti dai loro paesi, le terribili traversate del Mediterraneo e, finalmente, l’accoglienza a Lucca, dove ora si sentono al sicuro”.
Ha introdotto l’incontro la coordinatrice dei progetti europei del liceo, Patrizia Favati, spiegando perché, il liceo artistico, continua a fare questo tipo di progetti dal 2002. “Ci sono molti motivi – ha detto -. Prima di tutto i temi su cui si lavora sono estremamente significativi per la costruzione del senso di cittadinanza europea, l’ospitalità reciproca fa conoscere agli studenti realtà diverse dalla propria, la lingua veicolare è l’inglese e quindi i ragazzi sono più motivati nello studio della lingua straniera. Inoltre – ha aggiunto – i beneficiari sono anche gli adulti: i docenti e i genitori, che conoscono, facendo questa esperienza, i sistemi scolastici degli altri paesi europei e, più in generale, l’altro, il diverso”.
L’assessore alle politiche sociali del Comune di Lucca, Lucia Del Chiaro, ha raccontato di quando, a 14 anni, aveva assistito alla caduta del muro di Berlino e dei suoi sogni di lavorare all’estero. Cosa che ha realizzato. “Forte di questa esperienza personale” ha affermato “il diritto di tutti gli esseri umani a costruire la propria vita dove possono o dove vogliono, ma anche di quanto sia forte la nostalgia di casa. Sentimento che si può, in parte, superare se si è accolti là dove si sceglie , o dove si è costretti, ad andare”.
Il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, è rimasto colpito dalla qualità dei video e dall’organizzazione dell’evento. “E’ molto importante, specialmente oggi, lavorare su questi temi. Una comunità che si dice tale è quella che sa ascoltare e accoglie chi ha bisogno. Questa è la strada giusta per formare cittadini consapevoli.”
Leva, a nome di tutti i genitori delle classi 4E e 4F, ha ringraziato la scuola per aver permesso ai figli e a loro stessi di fare un’esperienza piena di significato.
La presentazione ha riscosso molto successo anche grazie al contributo dei Three Big No(i)ses che hanno improvvisato accompagnamenti musicali legati ai temi affrontati.
“Abbiamo lavorato come matti per fare i corti – dice Yari – ma siamo molto soddisfatti di essere riusciti ad esprimere le nostre idee”. “Nelle materie di indirizzo lavoriamo sempre in team – aggiunge Anita – ma questa volta è stato diverso perché nel gruppo c’erano i partner e questo ci ha permesso di conoscerli bene”. Alice ha scoperto, anche grazie all’ospitalità, “quanto siano diversi, ma anche simili a lei, ragazzi di altri paesi europei. E Filippo pensa di aver capito , anche grazie al progetto, quanto sia ingiusta la discriminazione nei confronti dei migranti”.
La realizzazione dei video è stata seguita dai professori Marabotti, Guelfi, Cappello e Spadaro. Il progetto ha visto la collaborazione di un team assai più nutrito, fra cui i professori Grossi, Bagnatori, Troiani, Bianchini, Pisani, Febi, Suraci, Serrao, Stecca e Agnoli.