Palazzo Ducale a nuovo, masterplan da 10 milioni

6 aprile 2019 | 11:52
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Palazzo Ducale a nuovo, masterplan da 10 milioni
Palazzo Ducale a nuovo, masterplan da 10 milioni
Palazzo Ducale a nuovo, masterplan da 10 milioni

La Provincia non lascia Palazzo Ducale anzi, raddoppia. A dispetto di qualche voce che ventilava il possibile inserimento dell’immobile nel piano delle alienazioni dell’ente, la giunta provinciale guidata da Luca Menesini ha recentemente approvato un progetto per la sua riqualificazione con l’obiettivo di rendere il palazzo più fruibile per il pubblico e valorizzarne il patrimonio artistico/culturale ma anche per meglio rispondere alle necessità degli enti che ospita e fungere da polo per il turismo. Il masterplan aprovato e realizzato grazie al contributo della Fondazione Banca del Monte di Lucca e della Fondazione Promo Pa, prevede interventi per oltre 10 milioni di euro. Tra quelli più significativi, la riapertura dei cortili interni, la riqualificazione in ottica turistica del piano terra e la ristrutturazione dei locali che ospitano la Prefettura. Terminata la fase progettuale, si apre ora la caccia alle risorse.

Come si legge dal decreto approvato dalla Provincia, la realizzazione di questo masterplan era un passaggio indispensabile per la riqualificazione e rifunzionalizzazione di Palazzo Ducale. L’obiettivo del progetto è quello di sfruttare al meglio tutte le potenzialità che l’immobile ha da offrire, non solo dal punto di vista istituzionale ma anche culturale/turistico.
Come sarà. Nelle intenzioni del gruppo di lavoro che ha realizzato il masterplan, il “nuovo” Palazzo Ducale dovrà essere un vero e proprio fulcro per la vita della città che non si limiti all’erogazione dei servizi ai cittadini ma che diventi anche un punto di riferimento a livello culturale. Questa nuova concezione del palazzo potrebbe anche innescare un circuito virtuoso di servizi dedicati al turismo, alle scuole, e più in generale a tutti coloro che vivono o visitano Lucca. In questo senso, sono state previste sale polifunzionali, bookshop, caffetteria, organizzazione di visite guidate e progetti per le scuole.
Il Comitato che ha seguito il progetto ha suddiviso il processo di riqualificazione in due macro azioni: una di valorizzazione culturale e istituzionale ed una strutturale e di rifunzionalizzazione.
Il piano terra sarà dedicato alla fruizione dei cittadini e dei turisti con la realizzazione di sale polifunzionali utili all’accoglienza dei gruppi e allo svolgimento di riunioni e piccole mostre, al supporto temporaneo per i grandi eventi (leggasi Comics e Summer Festival), alla biglietteria e al bookshop. Saranno inoltre riaperti tutti i portici, in modo che i cittadini possano usufruire più liberamente anche dei cortili interni e si ricrei un “effetto città” ed evitare, al contrario, l’effetto chiusura. Nelle intenzioni, questo nuovo piano terra dovrebbe fare anche da punto di riferimento culturale, in particolare per l’arte contemporanea e diventare anche luogo di supporto per la realizzazione stessa delle opere.
Per far “vivere” Palazzo Ducale, il progetto vuole anche valorizzare la caffetteria (attualmente chiusa) che dovrà diventare il “campo base” del progetto culturale. Non solo un caffè quindi, ma anche ma anche un luogo di erogazione di servizi e di informazioni, che si costituisca come front office della nuova gestione culturale e organizzativa del Palazzo. La caffetteria dovrà avere anche una nuova collocazione: ben visibile e posta nella parte sud, con vista su piazza Napoleone.
Il progetto prevede inoltre il ripensamento del Museo del risorgimento e dell’Archivio Cresci che saranno ampliati e resi più facilmente fruibili. Dovranno inoltre essere organizzati piccoli eventi in modo da migliorare il percorso di visita. Sempre in questo senso, il progetto suggerisce di ospitare nelle sale del palazzo anche le sedi dell’Istituto storico lucchese e di quello della Resistenza, collocandoli in adiacenza agli altri musei. Non poteva infine non essere presa in considerazione la vocazione napoleonica del palazzo. In questo senso, il progetto prevede l’apertura al pubblico, attraverso visite guidate che accompagnino i turisti dal passaggio delle Carrozze, allo Scalone del Nottolini da cui si accede all’ala nobile sino alle Sale Monumentali e alla Galleria delle statue.
Passando alla parte “istituzionale”, detto del significativo intervento di restauro che interesserà l’area che ospita la Prefettura, il piano terra diverrà anche la nuova sede della polizia provinciale che, in questo modo, contribuirà anche a presidiare il palazzo e a garantirne il decoro.
Gli interventi.Questo “salto di qualità”, per così dire, nell’utilizzo del palazzo rispetto a quanto fatto negli ultimi anni, non potrà prescindere da alcuni interventi di riqualificazione. Nello specifico, gli interventi riguarderanno il restauro del tetto e dei locali che ospitano attualmente la Prefettura (circa 3 milioni e 600mila euro); il restauro completo delle facciate che danno su piazza Napoleone, via Vittorio Veneto e sui cortili interni (400mila euro); la sostituzione di tutte le porte, persiane ed infissi (976mila euro); la rifunzionalizzazione degli spazi al piano terra mirata alla fruizione da parte del pubblico tra cui la realizzazione di sale polifunzionali, bookshop, caffetteria, biglietteria, ampliamento del museo della memoria e il restauro degli archivi (2 milioni e 196mila euro); la realizzazione di un percorso monumentale aperto al pubblico (518mila euro); infine l’ammodernamento dei supporti tecnologici e, più in generale, di tutti gli impianti (1 milione e 980mila euro).
La cifra complessiva per questo proggeto è di 10 milioni e 100mila euro. Un importo molto consistente ma certo non impossibile da raggiungere se la Provincia sarà in grado di fare rete con i vari enti. E proprio in questo senso, passate le elezioni di fine maggio, sono in programma una serie di incontri istituzionali volti a presentare e “accreditare” il progetto, nella speranza che questo possa diventare realtà al più presto.