
“La discussione che durante gli ultimi giorni appassiona la città riguardo alle multe elevate dai vigili urbani ai pullman di turisti sembra che stia scadendo nel ridicolo”. Apre così la nota di Vivere il centro storico che attacca gli esponenti delle categorie ma anche l’amministrazione Tambellini: “Il fatto che esponenti delle categorie che lavorano con le gite di turisti si lamentino ha ben poco di civile, ma almeno si capisce, anche se questo non è condivisibile, che siccome i vigili toccano i loro clienti essi abbiano a risentirsi”.
“Aspettarsi da loro un’opinione imparziale al proposito sarebbe come chiedere all’ oste se il vino che vende è buono. Quello che invece non si riesce a comprendere – continua il comitato – è l’atteggiamento di alcuni consiglieri comunali che non si preoccupano di contrastare l’amministrazione su fatti importanti e concreti, come ad esempio il milione e mezzo che ogni anno Sistema ambiente scarica sule bollette per debiti non riscossi prendendo i soldi dalle tasche dei lucchesi, e trovano il tempo di criticare i vigili quando questi applicano la legge. Per quanto abbiamo avuto modo di leggere sui giornali – si legge nella nota di Vcs – le multe elevate ai bus di turisti non sono dovute solo ed esclusivamente all’errata compilazione di moduli, bensì sono state accertate anche molte infrazioni relative ai tempi di guida e di riposo, alterazione del tachigrafo o falsificazione dello stesso, mancanza di estintori o di cassetta pronto soccorso a bordo, cose che hanno posto a rischio la sicurezza stradale dei passeggeri e di tutti gli utenti della strada, lucchesi e non. Se poi qualcuno ritiene che la modulistica richiesta non va bene, visto gli appoggi politici su cui possono contare perché non richiede tramite i parlamentari di riferimento di promuovere la modifica delle leggi a livello nazionale invece di fare queste sterili polemiche? Quando venne fuori il decreto Letta che depenalizzava tutti i reati fino ad un massimo edittale di 5 anni noi, inseriti nel coordinamento nazionale dei Comitati, abbiamo richiesto di non depenalizzare l’articolo 659 (rumori molesti), le nostre ragioni sono state accolte e questo reato non rientra fra quelli depenalizzati. Invece di dare addosso a chi fa rispettare la legge non sarebbe meglio che i politici lasciassero che ‘l’oste difenda la bontà del suo vino’ come è suo diritto e però si curino di cose più serie? A proposito – continua il comitato – ma l’assessore Raspini dove è? Che dice? Perché non si complimenta con i suoi subordinati per l’attività svolta nonostante la carenza di organico verificatasi sotto il suo mandato che non ha paragoni a memoria d’uomo? Un suo intervento sarebbe auspicabile, se non altro per scongiurare l’ipotesi che qualcuno pensi che è dalla parte dell’oste e quindi – concludono – contro le regole civili che invece sarebbe chiamato a difendere in prima persona”.