





C’era anche il sindaco questo pomeriggio (26 aprile) alla passeggiata silenziosa organizzata per le vittime degli attentati in Sri Lanka. Dal Caffè delle Mura a piazza San Michele in tanti hanno voluto far sentire la vicinanza della comunità lucchese a quella cingalese.
“Questa sera – dice il sindaco – assieme al presidente del consiglio comunale Battistini, ho preso parte alla marcia silenziosa organizzata dalla comunità srilankese di Lucca per ricordare le vittime dei terribili attentati terroristici avvenuti nel giorno di Pasqua in chiese e alberghi del loro paese. Rinnovo la mia vicinanza alla comunità dello Sri Lanka che anche a Lucca si distingue per gentilezza e operosità”.
Lo scopo della passeggiata silenziosa era quello di commemorare le vittime degli attentati, che, la domenica di Pasqua, hanno martoriato lo Sri Lanka. L’iniziativa è stata organizzata da due giovani di origine srilankese e cresciuti in Italia, Manusha Perera e Stefany Kahanagala, i quali, supportati da altri giovani, impegnati come loro in attività di volontariato, di promozione culturale e sociale, hanno reso possibile l’espressione della solidarietà per il dolore
che, purtroppo, l’odio tenta di diffondere nel mondo. È stato un momento emozionante e partecipato, in cui si è colto il senso dell’unione nelle diversità generazionali, etniche e religiose. Erano presenti anche due monaci buddisti e un sacerdote cattolico, un monaco di origine cingalese, Lanka Thilaka Ariya Damma, e don Marec Labuc, che hanno fatto una riflessione sulla pace. I presenti hanno cantato e pregato secondo le loro intenzioni. La manifestazione si è conclusa con la riflessione e il ringraziamento del giovane Manusha Perera: “E ricordiamoci della nostra bellezza! Noi siamo belli nelle nostre diversità e in questo momento di dolore non cercheremo di puntare il dito contro nessuno, ma ci uniremo per
ritornare ad essere quell’isola piena di amore e di accettazione”. Al termine della manifestazione sono state accese alcune candele che formavano la scritta Sri Lanka.