
Promuovere le relazioni con il vicinato, rivitalizzare lo spirito comunitario e coinvolgere le persone verso un abitare responsabile, collaborativo e, perché no, anche innovativo.
Si terrà lunedì (6 maggio) Conversando di BuonAbitare, l’incontro pubblico promosso da Communitas Asdc ideato per favorire pratiche di vicinato basate sulla cura delle relazioni e sulla rivitalizzazione dello spirito comunitario.
Il BuonAbitare è, infatti, una condizione importante per il benessere dei cittadini e permette di affrontare in modo più sereno ed efficace anche le piccole e grandi problematiche della nostra quotidianità. All’appuntamento, che avrà luogo a Villa Bottini dalle 17 alle 19,30, saranno presenti Lucia Del Chiaro, assessore alle politiche sociali del Comune di Lucca, lo psicologo Elvio Raffaello Martini, ideatore del progetto BuonAbitare, Daniela Micheletti, direttore di Fondazione Casa Lucca, Serena Rugani del Collegio geometri della Provincia di Lucca, Luca Rinaldi del consorzio di cooperative sociali So&Co e Claudio Paladini, abitante del condominio Gli Archi di San Concordio.
“Il progetto – spiega l’ideatore, Elvio Raffaello Martini – è un’iniziativa che riguarda la qualità dell’abitare. Ha l’obiettivo di promuovere il benessere nei e dei luoghi che le persone abitano, perché ci risiedono o ci lavorano. Sia quando queste si sono scelte e formano comunità intenzionali e, soprattutto, quando non si sono scelte e hanno – o pensano di avere – poco in comune oltre lo spazio fisico condiviso. Per ottenere questo non si può prescindere dal coinvolgimento e dall’impegno delle persone che abitano il luogo, ma anche dal contributo di competenze professionali specifiche”. “Per questa ragione – conclude Martini – il progetto è strutturato in modo da favorire l’integrazione di impegno civico e azione professionale e si basa su un’associazione di promozione sociale e una rete di professionisti”.
Il perchè del progetto Le relazioni fra le persone che condividono un luogo, si sa, possono essere caratterizzate da solidarietà, amicizia, vicinanza, fiducia, ma anche da indifferenza, distanza, diffidenza o, addirittura, da ostilità e rancore. Proprio per questo, nei luoghi in cui viviamo, possono esserci fonti di disagio, di stress e di insicurezza. La qualità delle relazioni, insomma, influisce sulla qualità della vita delle persone e sulla qualità della convivenza sociale. Il luogo può diventare un oggetto di comune investimento oppure un oggetto del contendere e quindi di conflitto. Abitare comporta sentire proprio il luogo, averlo a cuore e prendersene cura. Significa inoltre sapere di dover condividere con altri lo spazio fisico per un tempo lungo. Il buon abitare richiama quindi il rapporto delle persone con il luogo e delle persone fra loro e vuol dire, quindi, stare bene nel luogo e con gli altri con i quali lo condividono. Per questo, il progetto si fa carico di provvedere ai bisogni dei residenti e di promuovere le competenze e le risorse dei suoi professionisti intervenendo nei condomini, in situazioni di cohousing in cui si formano comunità con l’obiettivo di realizzare una forma collaborativa di abitare e i luoghi di lavoro.
Per saperne di più: telefono 348.6006703; email: info@buonabitare.com; sito web www.buonabitare.com