Giovani studenti in prima fila per l’acquedotto del Nottolini

Pubblichiamo oggi un altro dei lavori degli studenti del liceo Vallisneri impegnati nel progetto ‘AcqueDotte’ per la valorizzazione dell’acquedotto del Nottolini. Ecco il testo.
Il liceo scientifico Vallisneri di Lucca, contando sull’aiuto delle istituzioni, dei Comuni di Lucca e Capannori, e di altri soggetti pubblici e privati, si sta adoperando per far avviare un’operazione di recupero dell’acquedotto del Nottolini, lasciato per troppo tempo a se stesso.
L’antico monumento realizzato dall’architetto Lorenzo Nottolini si trova in una pericolosa situazione di degrado: gli effetti dell’inquinamento e la vegetazione si stanno ormai impossessando della struttura. Inoltre i tempietti presenti alla fine e all’inizio dell’acquedotto, ovvero quello delle Tagliate e quello a monte, sono aggrediti dagli agenti atmosferici e sono diventati un riparo occasionale per emarginati. In aggiunta gli atti vandalici si sprecano. È infatti frequente vedere graffiti o sfregi alla struttura. Con il progetto AcqueDotte, seguito da alcuni degli insegnanti del dipartimento di disegno e storia dell’arte, gli studenti del liceo scientifico Vallisneri di Lucca, di fronte all’indifferenza generale, hanno attivato un processo di sensibilizzazione anche per sollecitare le istituzioni ad adoperarsi per salvaguardare in maniera efficace questa opera di grande importanza.
Il progetto degli studenti si muove intorno a due punti fondamentali: il recupero dell’opera, e la conseguente riqualificazione per rendere funzionale la struttura, aumentandone così il valore storico-artistico e ambientale ed evitando una situazione analoga a quella di adesso. I ragazzi hanno suggerito alcuni spunti che potranno essere maggiormente sviluppati, sia attraverso la fase finale del progetto AcqueDotte che attraverso un’eventuale collaborazione con altri i soggetti territoriali. Tra questi: la ricerca di eventuali sistemi per prevenire e intervenire sui danni da inquinamento, il coinvolgimento di giovani in attività di pulizia e cura dell’ambiente attorno all’acquedotto, nel creare gazebo e spazi per i giovani da destinare allo studio o alla ricreazione, la manutenzione ordinaria (effettuata anche attraverso progetti di alternanza scuola lavoro creati appositamente a questo fine) e la collocazione di cestini.
Tutto questo potrebbe essere finanziato inizialmente dagli enti anche attraverso donazioni liberali, poi attraverso la promozione di iniziative enogastronomiche, o con la vendita di biglietti per visitare la struttura, o proponendo l’acquedotto come sede di eventi come il Summer Festival, installazioni o mostre d’arte. Si potrebbe inoltre rendere i visitatori partecipi della sua storia e del suo valore artistico, tecnico e ambientale tramite app, pannelli informativi e visite guidate finalizzate alla raccolta di fondi. In questo modo l’acquedotto potrebbe autofinanziarsi e si creerebbe anche un senso di appartenenza da parte dei cittadini.
Elena Caliolo, Marta Lencioni Classe 3aD liceo scientifico Vallisneri