Reddito e investimenti esteri: Lucca ‘promossa’

29 maggio 2019 | 11:07
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Reddito e investimenti esteri: Lucca ‘promossa’

In aumento a Lucca negli ultimi anni sia il reddito pro capite sia la presenza di organizzazioni no profit, confermando così la vocazione al volontariato. Lo confermano i recenti dati divulgati dall’Istat sul benessere nei vari territori e città italiane. E in contemporanea crescono anche gli acquisti e le compravendite di case in città da parte di cittadini e operatori stranieri, secondo il noto sito Casa.it.

Dopo la flessione registrata nel periodo 2012-2014, il reddito medio disponibile pro capite in Italia dunque è tornato a salire segnando, a livello nazionale, un +3,6% tra il 2014 e il 2016 (circa 600 euro in più per residente, in valori correnti). Tale variazione è la risultante di una crescita piu’ contenuta nel Centro e nel Nord-Ovest (+2,9% e +3,2%) e piu’ decisa nel Mezzogiorno e nel Nord-est (+3,8% e +3,6%). Lo rileva appunto l’Istat nel rapporto annuale sugli indicatori del Benessere equo e sostenibile dei territori (Bes), riferiti alle province e alle città metropolitane, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale. Nell’ultimo biennio una crescita sostenuta, intorno al 10%, si rileva per le province di Lucca e Benevento, contrapposta alla sostanziale stabilità di Olbia-Tempio, Macerata, Gorizia, Firenze (con incrementi che non raggiungono l’1%) e alla, seppur lieve, contrazione di Monza-Brianza (-0,5%). Le divergenze tra il Centro-nord e il Mezzogiorno restano elevate, come conseguenza di diverse condizioni del mercato del lavoro, delle caratteristiche strutturali socio-economiche dei territori a confronto, dell’azione redistributiva dello Stato e degli enti locali.
“L’indicatore – spiega l’istituto – rappresenta infatti una stima delle risorse a disposizione delle famiglie, derivanti dal complesso dei redditi da lavoro (che rappresentano il capitolo più significativo) e da capitale, dei proventi delle attività di autoconsumo e dei trasferimenti netti che affluiscono alle famiglie”.
La distribuzione territoriale invece delle organizzazioni no profit nel 2016 ha fatto riemergere il consueto dualismo, con il Nord e il Centro Italia su valori simili, 63 ogni 10mila abitanti, e il Mezzogiorno distaccato, 44 su 10mila residenti. Tuttavia, secondo l’istituto di statistica, è noto che la presenza di istituzioni no profit è legata alle caratteristiche e alla storia dei singoli territori. A Trento, Bolzano, Aosta e Gorizia se ne contano oltre 100 ogni 10mila abitanti. Seguono altre province caratterizzate da una forte tradizione di impegno sociale nel terzo settore, come Siena, Biella e Lucca, rispettivamente 85, 84 e 74 istituzioni per 10mila abitanti.
La Toscana, infine, è prima, nell’arco di dieci anni, per la presenza di investitori esteri nell’acquisto di immobili: dal 2009 al 2018 gli investimenti degli stranieri che hanno comprato casa nella regione hanno toccato il 19,7%, più di Lazio (19,2) e Puglia (17%). Dati positivi anche nel resto della regione: ad Arezzo l’incremento di compravendite previsto nel 2019 è del 13,2%, bene anche Prato (+12,5%), Siena (+8,3%), Livorno (+7,1%), Lucca (+7,4%), Pistoia (+6,5%), Massa (+6,1%), Grosseto (+4,9%) e Pisa (+4,6%).

Vincenzo Brunelli