
Un’arena al coperto da 1500 posti per fare di Lucca “un punto di riferimento per tutta la Toscana nord-occidentale” per quanto riguarda concerti e altri eventi. È questo il sogno, nemmeno troppo velato, del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini. Di quella che, a tutti gli effetti ad oggi rimane solo un’idea, se ne parla ormai da tempo e, in passato, lo stesso primo cittadino aveva ipotizzato come possibile location per la nuova struttura l’ex mercato ortofrutticolo in Pulia. Una prospettiva che rientrerebbe a pieno titolo nel progetto Lucca città della musica. Una sala che potrebbe ospitare non solo i grandi concerti pop/rock ma anche, perché no, produzioni liriche legate a Puccini, musical e chi più ne ha più ne metta. Di questa suggestione si è tornati a parlare questa mattina a margine della conferenza di presentazione dell’edizione 2019 del Lucca Summer Festival. A margine dell’incontro il primo cittadino ha anche confermato che l’amministrazione è a lavoro per consolidare una struttura che si occupi a tempi pieno della gestione dei grandi eventi.
“In Italia non esistono sale da concerto al chiuso – ha spiegato il patron del Summer Festival Mimmo D’Alessandro -. Ce n’è una a Bologna e una a Torino, Milano ha il Forum che però è ad Assago, Roma e Napoli non ce l’hanno proprio. È un vero peccato. Noi abbiamo fatto concerti anche all’interno dei teatri (vedi il Winter Festival, tornato quest’anno al Teatro del Giglio, ndr) ma avere a disposizione una vera e propria arena aprirebbe delle prospettive inimmaginabili”.
“Credo che nel ragionamento che stiamo facendo sul futuro della città, una sala da concerto della capienza di 1500 posti sarebbe sicuramente da prendere in considerazione in una prospettiva di medio-lungo periodo – ha commentato Tambellini -. Ci permetterebbe di diventare davvero un punto di riferimento per tutta la Toscana nord occidentale”.
Quanto all’opportunità di creare una task force che si occupi 365 giorni all’anno di grandi eventi, Tambellini ha le idee chiare: “Ci stiamo muovendo in questa direzione, nella pratica esiste già – dice -. Stiamo lavorando per strutturarla sempre meglio ma sicuramente, compatibilmente con le normative, è qualcosa che va nella direzione che vogliamo. Il nostro obiettivo è quello di uscire dalla precarietà per quanto riguarda la programmazione e stiamo lavorando per questo”.