Lucchese, il corteo programmato per questa sera (2 luglio) ha portato circa 300 rappresentanti della tifoseria rossonera a manifestare sotto l’assise comunale di Palazzo Santini. La manifestazione è iniziata da porta San Jacopo ed è proseguita per le vie del centro storico fino ad arrivare in via Cesare Battisti. Ad organizzarla i gruppi Curva Ovest Youth e Vecchia Ovest. In testa al corteo un grande striscione con scritto Rispetto. Fra i più presi di mira nei cori l’imprenditore Arnaldo Moriconi e il sindaco (ma la contestazione a Tambellini ha ‘spaccato’ i presenti), tanti poi gli inni di affetto nei confronti dei colori rossoneri, anche ricordando l’epica impresa della salvezza sul campo ai playout.
Nel frattempo una capigruppo straordinaria in consiglio comunale ha deciso che il sindaco e l’assessore ricevessero una delegazione dei tifosi senza che ciò comportasse interruzione dei lavori della seduta. Tanti i cori sotto le finestre del Consiglio, dall’aula è sceso a incontrare i tifosi il consigliere di Casapound, Fabio Barsanti. La delegazione ha poi ascoltato le parole del sindaco in aula prima di un incontro privato.
La cronaca della serata
Il corteo
Un lungo corteo che ha sfilato lungo le vie della città per poi sfociare sotto palazzo Santini. La curva Ovest al gran completo irrompe nel centro storico con cori e canti incessanti, proprio mentre si svolge il consiglio comunale. Nella folla spicca anche il centrocampista rossonero Strechie, insieme a molti altri voti noti del panorama rossonero. La Lucchese siamo sempre e solo noi e Meritiamo di più gli slogan principali, alternati ad epiteti nei confronti del sindaco Alessandro Tambellini da parte di una frangia della curva, che entra in contrasto con un altro fronte, quello che vorrebbe principalmente discutere con in consiglio comunale. E, alla fine, una delegazione capitanata da Moreno Micheloni viene invitata a salire.
Il sindaco parla in aula
“Ho scritto oggi pomeriggio a Gravina e Sibilia – li accoglie Tambellini – per chiedere la partecipazione in soprannumero al campionato di serie D. L’amministrazione metterà a disposizione lo stadio Porta Elisa e indirà una manifestazione di interesse per trovare soggetti che abbiano un progetto serio per il club”. Dopo il fallimento della Lucchese, precisa il sindaco, questo era un atto dovuto: “Ora il titolo sportivo torna nelle mani del Comune di Lucca. Abbiamo tutto l’interesse a ricominciare una nuova storia calcistica a Lucca, ma solo su basi di estrema affidabilità. Non accetteremo discorsi, avventure e situazioni poco chiare. Chi viene metta sul tavolo le sue credenziali, per discutere”.
Poi, sulla questione stadio: “È una struttura degli anni Trenta – continua – ma al netto dei vincoli artistici siamo disposti a ragionare affinché diventi uno stadio moderno. Serve poi un’idea che non duri un anno, se saremo bravi i risultati verranno. Siamo disposti anche a rendere più appetibile l’area dello stadio per gli investitori e a inserire nello stadio attività compatibili”.
Poi, davanti ai cinque delegati dalla tifoseria: “Nessuno mi ha avvisato degli ultimi cambiamenti societari e non conosco chi dice di aver acquistato la società ad un euro. Ho soltanto incontrato Grassini e Lucchesi, a cose fatte: mi prospettarono notevoli iniziative, poi sapete cosa è successo”.
Tambellini ricorda “la dimensione privata della Lucchese”, ancora una volta: “Chi la possiede ne dispone come vuole e lo abbiamo visto”.
Poi il sindaco rivendica le cose fatte: “Abbiamo sistemato le torri faro – ricorda – e la Lega Calcio dovrebbe darsi una regolata rispetto a questo tema. Appena c’è stato un minimo di prospettiva l’amministrazione si è impegnata anche con cifre sostanziose ma le disponibilità non sono infinite, serve programmazione e idea di continuità. Viviamo enormi criticità su tutto, dalle scuole alle strade: senza prospettive reali, senza i soldi depositati, un’amministrazione non può buttare risorse fondamentali”.
“Abbiamo quindi deciso – prosegue il sindaco – di comportarci come farebbe un buon padre di famiglia. Nell’iter del fallimento l’amministrazione non solo non c’entra, ma è danneggiata, perché vantiamo ancora un credito”. Tambellini conferma di assumersi tutte le responsabilità delle scelte compiute, invitando adesso a “rimettere il carro in carreggiata, con un imprenditoria sana. Non servono grandi magnati, bastano le capacità. Non vogliamo fare le cose sulla testa di nessuno, tantomeno dei tifosi che hanno a cuore le sorti di una squadra nata nel 1905.
Non esistono retroscena: i nostri atti sono tutti consultabili, da parte di chiunque. Adesso faremo vita a incontri di cui terremo tutti informati. Non ci affideremo però ad imprenditori che non abbiano una chiarezza di fondo. Per il resto siamo disposti a confrontarci su tutto e di fronte a proposte concrete anche ad affidare la gestione trentennale dello stadio”. Il sindaco invita poi delegati e consiglieri di minoranza a mettere l’amministrazione a conoscenza di eventuali situazioni affidabili con cui interloquire per rilanciare il calcio in città.
L’incontro ‘privato’ fra sindaco, assessore e tifoseria
Il sindaco incontra in privato la delegazione insieme all’assessore Ragghianti ed al presidente del Consiglio comunale, Battistini. “Adesso serve non sbagliare – esordisce il primo cittadino – e faremo di tutto perché non succeda. Dispiace non essere riusciti a fare una Fondazione per lo sport, governata dall’imprenditoria, capace di raccogliere risorse. In un contesto come il nostro non dovrebbe essere difficile trovare 200-300mila euro di sponsorizzazioni”. Quindi, sullo stadio, la delegazione afferma che non ci siano più strade. “Servono impresari edili del posto – afferma Mauro Lazzari – perché è l’unica soluzione”. Per il sindaco serve fare un progetto ad hoc: “Per esempio coinvolgendo attività legate al mondo dello sport o all’intrattenimento. Per Eugenio Santelli “andava nominato anche il principale responsabile della situazione in cui siamo. Il Comune poteva fare qualcosa di più, magari facendo un’ingiunzione di pagamento qualche mese fa: fallire a dicembre sarebbe stato diverso. Dopo abbiamo assistito ad una bellissima storia e adesso dispiace ancora di più”. Per Ragghianti: “Con il senno di poi questo può avere senso, ma avevamo una interlocuzione con la proprietà e non volevamo che fosse il Comune a far fallire la società. Anche i 45 giorni di concordato in bianco sono stati deleteri”.
A tal proposito Micheloni ricorda di aver parlato spesso in questi giorni con il commissario Del Prete, ma anche che “ora non serve più a nulla pensare a cosa si poteva fare, guardiamo al presente. C’è stato un grande coinvolgimento da parte del tessuto cittadino, non disperdiamolo. In questa settimana – continua – mi hanno chiamato in quattro per fare l’Eccellenza. Voi – chiede – avete piani B?”.
Al sindaco viene anche chiesto perché sia stato ricevuto Nuccilli: “Non volevamo lasciare nulla di intentato”, spiega Tambellini.
La salvezza sul campo, viene fatto notare, non deve essere dispersa: “Dobbiamo iscriverci alla D – si specifica – non all’Eccellenza”.
Poi si ripercorre la storia recente: “La Cava fu onesto a dire che poteva arrivare ad una certa cifra è non oltre. Marco Arturo Romano? Si avvicinò alla Lucchese già per la serie C”. Secondo il consigliere Buchignani “serve un grande imprenditore, basta a chi ha poche risorse”. Tambellini ricorda che l’esempio attuale a Firenze, con Rocco Commisso alla Viola, stava per verificarsi a Lucca l’autunno scorso: “Abbiamo fatto due incontri importanti, ma non ci furono riscontri”. Con la manifestazione di interesse verrà messo sul piatto anche il progetto stadio: “Servono persone che sappiano di poter avere un rientro, dobbiamo essere appetibili”, ricorda Santelli. “Noi sfrutteremo tutte le potenzialità”, rassicura Tambellini.
L’opposizione abbandona l’aula
Dopo l’intervento del sindaco il consigliere delle liste civiche, Remo Santini, contesta la decisione di non aver fatto parlare in aula rappresentanti della tifoseria. “Avevamo richiesto come liste civiche – dice Santini – così come avevano chiesto gli stessi componenti della tifoseria che una rappresentanza parlasse in Consiglio. Così non è stato per decisione della maggioranza e per questo abbandoniamo l’aula”. Contestano la ricostruzione di quanto avvenuto in conferenza dei capigruppo (in cui Santini era assente, ndr) i capigruppo di Lucca Civica e Sinistra con Tambellini, Claudio Cantini e Daniele Bianucci. Anche Barsanti (Casapound) aderisce alla protesta, pur ricostruendo diversamente quando accaduto nella capigruppo, che ha deciso di non interrompere i lavori del Consiglio per portare una delegazione a parlare con sindaco e assessore. Guidotti alza i toni: “Non accetto lezioni di democrazia – dice il consigliere Pd – perché la democrazia è proprio questo, ovvero dare seguito a quello che viene deciso dalla maggioranza”. Santini insiste: “Noi avevamo protocollato una richiesta – dice – Questa maggioranza abbia il coraggio di dire che non vuole far parlare i tifosi. È l’ennesima brutta figura di questa amministrazione”. Il consigliere del M5S, Massimiliano Bindocci, chiede a quel punto la verifica del numero legale, che non c’è, visto l’assenza di opposizione e sindaco e presidente in delegazione con i tifosi e la seduta viene sospesa per 15 minuti per poi riprendere con l’approvazione della mozione di Lucca Civica, appoggiata da tutta la maggioranza, sulla viabilità e sulla riduzione del traffico dei tir in circonvallazione.
Paolo Lazzari
Elisa Tambellini
Ha collaborato Paolo Pinori
Le foto di Paolo Pinori
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