
Quasi 30mila euro per la progettazione del nuovo impianto di illuminazione dello stadio Porta Elisa. Questa la cifra che l’amministrazione comunale ha deciso di investire per affidare a dei professionisti la ‘casa’ della Lucchese. L’intervento di riqualificazione dell’impianto si era reso necessario per rispondere alle nuove direttive della Lega Pro che richiede un impianto di almeno 800 lux per la partecipazione al campionato di serie C. In questo senso, il provvedimento pubblicato oggi (10 agosto) sull’albo pretorio di Palazzo Orsetti, parrebbe arrivare fuori tempo massimo dato che, come noto, la Lucchese almeno per la prossima stagione giocherà in serie D. Le note tempistiche della pubblica amministrazione hanno fatto sì che si creasse un vero e proprio paradosso: l’affidamento cioè della progettazione per un intervento non più urgente, laddove la tribuna coperta, per esempio, continua a non essere agibile.
Dal documento si evince che la progettazione sarà affidata agli stessi professionisti che curarono un primo progetto realizzato nel 2015, data la loro conoscenza della struttura. Alcune nuove direttive arrivate dalla Lega Pro nel 2017 avevano però reso obsoleto il vecchio progetto richiedendo un impianto di illuminazione nettamente superiore rispetto a quello precedentemente previsto. Per poter partecipare al campionato di serie C è infatti necessario un impianto Evmed superiore agli 800 lux in direzione delle telecamere fisse. L’amministrazione comunale ha, per altro, richiesto un progetto più “ampio” dei criteri minimi richiesti in modo da evitare che diventi obsoleto come successo con il documento del 2015. Per questo l’impianto previsto sarà di 1200 lux.
La progettazione sarà affidata direttamente dall’amministrazione comunale dato che si tratta di cifre inferiori ai 40mila euro. Per quanto riguarda la progettazione definitiva ed esecutiva dell’impianto di illuminazione è stata affidata all’ingegner Daniele Lucchesi per una cifra di poco superiore ai 26mila euro. Mentre la verifica dei progetti sarà affidata allo studio Archimede di Lucca per circa 3mila euro.