Recupero Cantoni, residenti chiedono coinvolgimento

27 agosto 2019 | 08:37
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Recupero Cantoni, residenti chiedono coinvolgimento

Il futuro dell’ex Cantoni sta a cuore agli abitanti dell’Acquacalda. Che dopo aver appreso dell’esistenza di un progetto per la riqualificazione del complesso che prevede la realizzazione di appartamenti e polo per la formazione e scuole chiedono di essere coinvolti nelle scelte. “Finalmente qualcosa si muove”, sottolinea lo storico Paolo Bottari, tra l’altro autore anche del saggio sulla storia del grande stabilimento tessile della Cantoni e componente del comitato Canovetta di S.Pietro a Vico: “Dopo aver lottato per anni, provando a porre all’attenzione dell’amministrazione comunale attraverso anche la partecipazione all’elaborazione del piano strutturale, senza mai aver ricevuto reale ascolto sulle esigenze e priorità dell’area, chiediamo di essere coinvolti in questa fase in cui si sta predisponendo il futuro e gli interventi da fare”.

L’area, infatti, è sempre stata ma lo è tanto più oggi, un misto tra area industriale e area residenziale, sin dai tempi in cui la Cantoni vi si insediò. Un’area che dopo l’uscita di scena dello stabilimento tessile aveva solo una destinazione artigianale e di servizi, trasformata poi in industriale, dove accanto alla ormai “storica” lavanderia, era nato un impianto a biomasse e altre attività inquinanti sia a livello ambientale che acustico, il tutto a due passi dalla città. “Ciò che fino ad oggi non ha funzionato nel riprogrammare un recupero di quest’area – continua Paolo Bottari – è stata la totale mancanza di un’attenzione verso chi ci vive da tanto tempo. La riqualificazione passa anche attraverso la predisposizione dei servizi essenziali ai cittadini quali fognature, viabilità e di fronte a tanta cementificazione anche la previsione di aree a verde. Per questo chiediamo che in questa fase si tenga conto di tutti gli interessi in campo e non solo di quelli economici che l’hanno sempre fatta da padrone. Qui vicino verrà realizzato il nuovo ponte sul Serchio, ci sarà uno sviluppo ulteriore per la nuova viabilità di raccordo con quella ordinaria ed è quindi giusto ripensare anche a cosa manca qui, che per anni ci è stato negato, affermando solo che l’area ex-Cantoni era comunque privata. L’assurdo è che per le leggi esistenti ciò che le fabbriche qui possono fare con facilità, a chi abita sul confine dell’area industriale, tutto diventa terribilmente più difficile o impossibile, per autorizzazioni e permessi. La riqualificazione deve essere un progetto condiviso da tutti”.
“E’ certo – continua Bottari – che l’area debba essere riqualificata e che certi immobili debbano trovare nuova vita. E’ triste e brutto vedere l’antica struttura della Cantoni degradarsi giorno dopo giorno, bloccata dalla burocrazia e da divieti assurdi delle Belle Arti quando diretti solo a salvaguardare dei muri vecchi e cadenti. Non vogliamo che succeda come in passato, quando noi residenti siamo stati messi al corrente, a cose fatte e non più mutabili, di cambi di destinazione e d’uso di quest’area. Vogliamo essere coinvolti”.
“Ben venga la realizzazione di un polo scolastico, piuttosto che di grandi magazzini o aree di parcheggio e di intescambio – aggiunge Bottari – ma non si deve perdere la memoria di ciò che ha rappresentato in passato per la comunità e soprattutto non deve diventare un’unica sterile corsa a favorire un ulteriore sviluppo edilizio senza passare dalla predisposizione dei servizi essenziali ai già residenti. Condivido l’indicazione data da Francesco Petrini sulla realizzazione di un museo del tessile o per lo meno di una mostra permanente in un locale idoneo, qui ce ne sarebbero in abbondanza, che possa ricordare a tutti che qua esisteva la più grande azienda lucchese, che dava lavoro direttamente ad oltre cinquemila operai, ma anche l’azienda leader in Italia nel settore dei cucirini. Noi abbiamo molto materiale fotografico e documentario e ci piacerebbe contribuire a questo recupero storico ma è bene che gli amministratori in questa fase cerchino di non ripetere gli errori del passato”.