



Due importanti aziende del territorio potranno a breve ampliare la propria superficie. Sono la cartiera Modesto Cardella di San Pietro a Vico e la Maccaferri di Mugnano, titolare delle Manifatture del sigaro toscano. Un primo via libera alla definitiva approvazione delle varianti necessarie agli interventi è arrivato oggi (17 ottobre) dalla commissione consiliare urbanistica presieduta da Francesca Pierotti.
“Con queste due delibere – ha detto l’assessore Serena Mammini – l’amministrazione comunale va a rispondere a esigenze concrete di due realtà produttive che, prima di tutto, sono valore per il territorio. Rappresentano lavoro e facce dell’identità stessa della città: carta e sigari”.
La cartiera Cardella aveva manifestato da tempo la necessità di riordinare i propri spazi espandendosi in un terreno adiacente l’azienda già acquistato: nessun aumento dell’attività produttiva ma una riorganizzazione degli ambienti per rispondere alle normative di sicurezza e alle prescrizioni ricevute dai Vigili del fuoco, soprattutto dopo l’incendio del luglio 2017. Con la variante al regolamento urbanistico la Cardella e il Comune di Lucca concorderanno un piano unitario convenzionato (Puc) che prevede opere compensative per la collettività. A San Pietro a Vico arriveranno due parcheggi, una nuova area di verde attrezzato e una nuova rotatoria: interventi che saranno realizzati a spese della cartiera e che – ha ipotizzato la dirigente Antonella Giannini – avranno un costo complessivo di 350mila euro. Il Puc, una volta definito nel dettaglio, sarà quindi presentato all’attenzione del consiglio comunale. “La scuola di San Pietro a Vico e il cimitero avranno un loro parcheggio a servizio: esigenze che il paese stesso ha più volte espresso e che adesso – ha evidenziato Mammini – vedranno una soluzione”. Dopo l’adozione della variante è stata protocollata un’osservazione d’ufficio, che sana un refuso ma non incide sulla cartografia, e tre osservazioni all’iter espropriativo. La delibera ha ricevuto i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza – Pierotti, Bonturi, Bianucci, Leone – e la non partecipazione al voto dei consiglieri di minoranza – Martinelli, Borselli e Barsanti.
La variante Suap Maccaferri, adottata con determina dirigenziale in seguito alla conferenza dei servizi lo scorso 10 luglio, consentirà l’edificazione di un capannone a uso deposito e archivio in un terreno parte dell’area dell’azienda stessa, su via Mattei. L’intervento esaurirà le capacità edificatorie per la destinazione produttiva dell’Utoe 5 Mugnano, così come definite dal piano strutturale approvato nel 2017, fissate in 2500 metri quadrati di superficie utile lorda (Sul). “La Maccaferri – ha evidenziato l’assessore all’urbanistica – non ha presentato osservazioni al piano strutturale adottato: se avessimo avuto contezza delle necessità dell’azienda, probabilmente avremmo potuto definire un diverso dimensionamento per una zona che è per lo più a vocazione produttiva. Un’evidenza che assolve il nuovo piano strutturale dalle accuse ricevute in fase di redazione, quando l’amministrazione Tambellini si è vista addirittura etichettare come cementificatrice”. A illustrare la pratica il dirigente Maurizio Tani, che ha messo in evidenza le restrizioni per la realizzazione dell’intervento: “L’azienda – ha detto – dovrà presentare domanda di permesso a costruire entro 18 mesi dall’approvazione definitiva della variante e l’inizio dei lavori dovrà necessariamente avvenire entro l’adozione del piano operativo comunale”. Quindi, stando al cronoprogramma presentato dall’amministrazione, entro la fine del 2020. Se qualcosa dovesse andare storto, la variante Suap verrà meno e le capacità edificatorie per le attività produttive dell’Utoe 5 torneranno disponibili. Il capannone occuperà 2497 metri quadri di Sul e avrebbe dovuto restituire 447 metri quadrati di parcheggio. Tuttavia, non essendoci le condizioni per la realizzazione di questo standard urbanistico, si procederà con una monetizzazione. Maccaferri dovrà pagare in un’unica soluzione il corrispettivo che – si stima – sarà intorno ai 250mila euro. Valore che, come ha spiegato l’architetto Carla Villa, sarà determinato dall’indice regionale degli espropri di quel momento. La variante è stata approvata con il voto favorevole dalla maggioranza, l’astensione di Barsanti e la non partecipazione al voto di Martinelli e Borselli.