I ‘lettori’ di S. Paolino si ritrovano per una sera amarcord

Erano gli anni subito dopo il Concilio Vaticano II che portò nella Chiesa italiana il vento del rinnovamento: la celebrazione della Messa in italiano, il sacerdote rivolto all’assemblea, il coinvolgimento dei laici nella pastorale e la partecipazione attiva alle celebrazioni liturgiche. Lucca con le sue cento chiese non fu immune da questo rinnovamento, anzi per tanti versi fu anticipatrice delle novità e dei nuovi stili.
Nella parrocchia di San Paolino in centro storico un giovane prete fu il portavoce del vento del Concilio e ammise i laici a leggere le letture della Santa Messa. Addirittura fu istituito un incarico apposito, oggi si direbbe un ministero dedicato. Nacque così il gruppo dei lettori ai quali era demandato il compito, con tanto di camice bianco e cingolo istretto n vita, di proclamare le letture della Parola di Dio durante le celebrazioni.
Tempi irripetibili sotto tanti aspetti e proprio per ricordare quei momenti i “lettori” di San Paolino si sono ritrovati nel mitico “priorato” per una serata amarcord e per ricordare la figura di monsignor Giampiero Bachini, soprannominato Don Bao. È stata anche l’occasione per la presentazione del volumetto Le lettere di Taddeo che Giorgio Pesi ha scritto e raccolto in quegli anni. Una sorta di racconto semiserio con i personaggi che animavano la parrocchia di allora.
La serata è stata onorata da una presenza importante: Anna Bachini la sorella di don Bachini che a quei tempi redarguiva dalla finestra della casa canonica quei giovinastri che schiamazzavano nella piazzetta San Pierino (allora sterrata) centro nevralgico delle gesta dei giovani che frequentavano la parrocchia.
Tanti ricordi, incontri di persone che non si vedevano da anni e qualche luccicone ricordando il tempo passato. Ora Le lettere di Taddeo rimangono a testimonianza e memoria di quei tempi che furono e che per tanti versi molti rimpiangono.