





Buon compleanno Chiasso Barletti! Tanti festeggiamenti per l’antica via del centro, a un anno dal suo rinnovato splendore.
Artigianato, cultura, abbigliamento vintage e alla moda, vino, cioccolato, cibo tipico e multietnico. Nel cuore di Lucca fra il Fillungo e Santa Lucia, c’è uno spazio che offre tutto questo, Chiasso Barletti: una piccola via del centro su cui finalmente si alzano i sipari, dopo tanto disinteresse e trascuratezza. La sua è la storia delle piccole realtà cittadine, quegli angoli caratteristici e rappresentativi dei centri storici sopraffatte dal commercio delle grandi catene e dalla movida dei locali: in una parola, dalla modernità. Aree destinate alla dimenticanza, a diventare una dimensione periferica e sconosciuta pur trovandosi nel bel mezzo della vita, delle attività, del turismo cittadino: pur essendo, come questa piccola viuzza, un gioiello della storia, testimonianza vivente di un periodo molto vitale per la nostra città, nonché – e soprattutto – l’ultima rimasta con queste caratteristiche.
Chiasso Barletti è il ricordo di una Lucca fiorente e vivace – quella del XII-XIII secolo – che si popola di nuove attività commerciali rinnovando l’urbanistica con un salto in verticale: torri e case-torri s’innestano sul tessuto romano, disegnando piccole e strette vie, povere di luce. Tuttavia, solo pochi residui rimangono dell’affresco basso medievale: il deperibile legno dei ballatoi, balconi e sporti aggiunti in cima agli edifici, era infatti destinato a sgretolarsi. Unica testimonianza ne è proprio il nostro piccolo chiasso: dal nome della famiglia che lo abitava – estintasi con Landino l’ultimo discendente, nel lontano 1360 -, questa via è una superstite del tempo. Un autentico pezzo di storia, se si pensa che qui, nel 56 a. C. qui si incontrarono Cesare, Pompeo e Crasso.
Rappresentativa di un passato fiorente, oggi questa strada è anche specchio e anima dell’attuale splendore di Lucca: dopo anni di marginale considerazione, Chiasso Barletti è stato infatti restituito a nuova vita con l’inserimento di altre sei attività commerciali, grazie a un progetto sperimentale iniziato un anno fa, che da temporaneo ha assunto carattere permanente. Insieme alle già presenti Be abbigliamento, Casamica Immobiliare, Kebab Shop, le nuove realtà artigianali restituiscono l’immagine più autentica e bella di Lucca: Chocolat, Cartoleria Brancoli, Fatmama Vintage, Etta’s bookshop, La Guerra di Paco vineria e ristoro, Arte al 24 di Sandra Rigali, Friking Lucca-Youth Clothing Store, RossoRamina – manifattura ceramica italiana, Elena Camilla Bertellotti gioielli.
Un vero e proprio centro commerciale-artigianale – nato su iniziativa di Paola Granucci, responsabile di Casamica Immobiliare – che con grande orgoglio e soddisfazione, ha festeggiato il suo primo compleanno. Alla presenza degli assessori comunali Valentina Mercanti e Gabriele Bove, con il direttore di Confcommercio Lucca Rodolfo Pasquini, una pioggia di applausi, sorrisi, flash e congratulazioni sono esplosi al taglio del nastro rosso, per mano della portavoce di Chiasso Paola, qui da 25 anni: “Quando ho lanciato il progetto – dice – ho ricevuto subito l’appoggio dell’amministrazione e di Confcommercio Lucca e Massa-Carrara, nonché la collaborazione dei proprietari dei fondi sfitti. Abbiamo iniziato con sei fondi di cui a oggi solamente uno rimane vuoto. RossoRamira è stato il primo di un’entusiastica partecipazione, seguito da Friking, Arte al 24, la vineria di Paco, i gioielli di Elena e tutti gli altri. I contratti si sono conclusi a novembre con Ella’s book, la libreria inglese, decretando il successo del ‘progetto temporary’: una vera occasione per far scoprire e riscoprire la strada, le botteghe e chi ha deciso di credere nell’iniziativa” spiega.
È proprio vero, l’unione fa la forza – come si suol dire: ma più che mai in questo caso, perché l’aria che si respira nel chiasso è davvero famigliare, serena e accogliente – racconta Sandra dell’Arte al 24: “Siamo un gruppo molto unito, una vera e propria famiglia, questo il segreto del nostro successo. Vengo volentieri a lavoro perché questa atmosfera mi dà una grande energia! È bello potersi confrontare e mettersi in discussione, senza screzi o competizioni fra vicini, anzi: ci stimiamo e consigliamo a vicenda, anche perché siamo tutti negozi simili, improntati all’artigianato”, spiega. Le nuove attività vendono infatti prodotti unici lavorati a mano, sposandosi benissimo con la caratteristica bellezza della via, cui donano un tocco vitale e colorato che attira moltissime persone.
Un riuscito esperimento di riqualificazione e rilancio, portato avanti con tenacia e determinazione grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, che in occasione del primo compleanno del chiasso ne ha illustrato il progetto futuro: sono previste dieci nuove fioriere in acciaio verniciato grigio antracite, già installate, e due targhe, anch’esse in acciaio, che verranno appese alle due estremità come augurio di benvenuto. “Un ringraziamento particolare – aggiunge Paola Granucci in conclusione dei festeggiamenti – per la realizzazione del progetto va a Valentina Mercanti – assessore alle attività produttive, allo sviluppo economico e alle politiche europee -, a Gabriele Bove – assessore patti di confine, mobilità, Tpl, arredo e decoro urbano, patrimonio, processi di partecipazione, servizi al cittadino, innovazione – e al direttore di Confcommercio Rodolfo Pasquini, che non hanno mai smesso di credere in questa esperienza; un altro sentito ringraziamento anche ai proprietari dei fondi, con la loro linea di affitto a basso costo che ne ha incentivato l’occupazione stabile, e al negozio di bricolage Papeschi, che anche quest’anno ha fornito, in segno di appoggio, il tappeto rosso che percorre la via”. “Ringrazio infine tutti i nuovi arrivati – conclude Paola – che hanno deciso di intraprendere un percorso sicuramente ricco di soddisfazioni “.
Un vero spettacolo! Mai vista come l’ultimo anno tanta gente nel chiasso. Vino, cioccolato, arte, cultura, cibo e abbigliamento di qualità: e soprattutto, grande spirito di comunità. Tutto in una via: questo è Chiasso Barletti, questa è Lucca.
Martina Del Grosso