Vescovo Giulietti, l’appello per il presepe: “Simbolo di fede per tutti”

7 dicembre 2019 | 14:55
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Appello del vescovo durante l’inaugurazione del presepe in San Michele

La Natività al centro della comunità di Lucca, con un presepe allestito all’interno della chiesa di San Michele in Foro. È stato inaugurato questa mattina (7 dicembre) il presepe nel cuore della città realizzato professor Adolfo Lorenzetti, con la collaborazione di diversi volontari – che hanno offerto molte ore del loro tempo – e della Confraternita dei Legnaioli di Lucca.

A benedire il presepio è stato l’arcivescovo Paolo Giulietti, che ha sottolineato l’importanza della rappresentazione della Natività di Gesù facendo un vero e proprio appello a realizzare, nelle case, il presepe.

“Vorrei richiamare la vostra attenzione su un dettaglio su questo presepe: il tacchino. Cosa c’entra questo animale con l’epoca di Gesù? Cosa c’entrano le case lucchesi rappresentate nel presepe? La risposta è semplice: il presepe non è mai un esercizio di archeologia, bensì di fede. Il presepe ci dice che il Signore vien incontro a noi sempre, in ogni tempo e in ogni cultura. Il presepe ci dice che il Natale non è una cosa lontana, ci lancia un messaggio da vicino che riguarda ciascuno di noi. Il presepe non è un esercizio di storia in cui bisogna essere fedeli ai costumi del tempo. Noi siamo protagonisti in questa rappresentazione, non siamo solo spettatori. E quando poi lo facciamo, siamo ancora più protagonisti: ci mettiamo la nostra arte per celebrare questo avvenimento. Ogni presepe è una lettura attualizzata della nascita di Gesù. Per questo è importante il segno del presepe: per i credenti è l’avvenimento della salvezza, per i non credenti è l’esaltazione dell’uomo. Ci dice che la vita è importante. Porta con sé anche un latro messaggio: quando nasce un bambino, siamo tutti contenti”.

La Natività di Adolfo Lorenzetti si rifà alla tradizione del presepe italiano con i classici elementi (la grotta, la santa famiglia, i pastori, il mondo rurale ed operoso circostante) che rendono familiare la rappresentazione della Natività del Signore. Un presepe realizzato grazie all’ausilio di giovani studenti della scuola media, con le statuine che sono state donate da Bagni di Lucca.

Una volta entrati in chiesa, i fedeli potranno notare uno speciale effetto scenico, con il crocifisso che sembra far da corona al presepe. Un’opera, tra l’altro, che porta con sé un ricordo speciale: quello del compianto Giuliano Barsotti.

Don Lucio Malanca, a nome della parrocchia, porge i ringraziamenti per la realizzazione del presepe nella chiesa di San Michele.

“Un particolare ringraziamento la parrocchia lo rivolge al caro professor Adolfo Lorenzetti che ha interpretato con competenza, profondo senso artistico e grande spiritualità la realizzazione di questo presepe che, proprio per la sua collocazione, al centro della chiesa che è al centro della città vuol essere proprio l’evidenza plastica della centralità della Natività del Signore. Poi un grazie alla Confraternita dei Legnaioli che con il suo presidente Pietro Gaddi, ha messo a disposizione il materiale e le strutture per questo grande allestimento; poi a coloro che hanno donato con passione e operosità tante ore del loro tempo ed in particolare alla signora Astrid, a Alberghini Niccolò, Allegretto Andrea, Belluomini Andrea, Farnesi Giampiero, Menchise Vincenzo, Rovai Paolo, Anna Torretta. La realizzazione di questo presepe vuole essere un caloroso invito, come ci ha sollecitato anche l’arcivescovo Giulietti, a realizzare nelle nostre case la scena della Natività. Anche papa Francesco, proprio pochi giorni fa, il 1 dicembre, ha ribadito l’importanza del presepe con la sua Lettera Apostolica ‘Admirabile Signum’ con la quale, dice il papa, ‘vorrei sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… È davvero un esercizio di fantasia creativa, che impiega i materiali più disparati per dare vita a piccoli capolavori di bellezza. Si impara da bambini: quando papà e mamma, insieme ai nonni, trasmettono questa gioiosa abitudine, che racchiude in sé una ricca spiritualità popolare. Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi, spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata’”.

Il presepe resterà aperto e visitabile tutti i giorni fino al 30 gennaio 2020.