A pranzo con i poveri e i bisognosi: 300 persone a tavola per Natale fra l’arcivescovado e Pontetetto con la Comunità di Sant’Egidio






Fervono gli ultimi preparativi, fra regali personalizzati e logistica. I volontari: “Siamo una grande famiglia allargata”
Una famiglia allargata. Che non è fatta solo dei propri cari, ma anche di persone che si sono imparate a conoscere nell’arco del tempo, soprattutto nei momenti difficili e nelle sofferenze.
È questo, un pranzo di famiglia più vasto di quelli che di consueto si consumano nelle case, quello che la comunità di Sant’Egidio prepara, per circa 300 persone, il giorno di Natale. E che da qualche anno, a Lucca, raddoppia il suo impegno.
Quest’anno, per la prima volta, sarà il salone dell’Arcivescovado su invito del vescovo Paolo Giulietti ad aprire le proprie porte ai bisognosi e ai tanti volontari impegnati nell’allestimento dell’evento. Poi ci sarà un secondo appuntamento, a Pontetetto, dove la comunità conduce la Scuola della pace.
A parlarne, con l’entusiasmo che è proprio dei volontari del terzo settore sono Stefano Camoni e Federica Nanì, proprio nel giorno in cui si fanno gli ultimi preparativi per l’allestimento dei tavoli, con la preziosa collaborazione della Misericordia di Camaiore e Lido di Camaiore e per la preparazione dei regali che verranno consegnati agli ospiti. Sempre oggi si concluderà il giro dei ristoranti che preparano alcune delle pietanze che verranno poi servite al pranzo di mercoledì.
“Il doppio appuntamento – dicono Stefano e Federica – ha un valore sia fisico sia simbolico perché unisce il centro alla periferia. A Pontetetto e a San Concordio, infatti, si svolgono una parte dei nostri servizi, fra i quali la scuola della pace, le cui famiglie parteciperanno al pranzo in quella sede. L’attenzione alle periferie, d’altronde, risponde all’appello e alla sfida di Papa Francesco e la comunità ha voluto sottolineare questo aspetto del Natale come porta aperta per tutti con un sorriso e calore umano”.
“Le persone che vengono al pranzo – spiega Stefano Camoni – sono persone che conosciamo tutto l’anno e costuituiscono una famiglia larga che a Natale si ritrova. Tanto che spesso anche molti dei familiari dei volontari vengono a dare una mano e a partecipare all’evento”.
A tavola ci saranno, fra le due sedi, circa 300 persone e 150 fra volontari e familiari. “In più – spiegano Stefano e Federica – negli anni si è creata un’amicizia con gli anziani degli istituti e la scuola di italiano per rifugiati. Ci saranno anche loro, perché la comunità fa famiglia con i poveri e raccoglie un po’ tutti coloro che hanno voglia di esserci. La caratteristica, in fondo, è che chi serve e chi è servito quel giorno si confondono”.
Ma quello in programma non sarà solo un pranzo di Natale. “Tutti coloro che sono seduti a tavola – spiegano ancora i volontari della Comunità di Sant’Egidio – avranno un regalo personalizzato e con il nome. Con i bambini, in particolare, abbiamo fatto un lavoro puntuale con tanto di letterine e così ogni bambino potrà avere un regalo che desiderava ricevere”.
Il lavoro che porta all’organizzazione dell’evento viene, comunque, da lontano. La mensa di San Concordio, per esempio, esiste dal 2002 e assiste dalle 50 alle 60 persone a settimana, il 30-40 per cento dall’Italia. Circa 80 persone che usufruiscono dei servizi saranno al pranzo in Arcivescovado. “A questi si aggiungono persone – spiega Stefano Camoni – che ci hanno telefonato, per segnalare persone sole o povere ma che non si recano alla mensa. A Pontetetto ci sarà un gruppo di badanti, che ha chiesto di poter partecipare”.
L’altra “costola” della comunità di Sant’Egidio è la Scuola della pace. “La Scuola della pace – dice Federica Nanì – è un progetto di integrazione, amicizia e solidarietà e si rivolge a bambini delle elementari, adolescenti delle scuole medie e liceali, con lo scopo di coinvolgerli in attività di dopo scuola: dallo studio, al gioco, alla partecipazione alle numerose iniziative della comunità”.
Il progetto è completamente gratutto e articolato in due gruppi, quello con sede a San Concordio che conta 40 bambini tra i 6 e i 10 anni che frequentano la scuola elementare e 20 giovani tra gli 11 e i 16 anni. Il gruppo di Pontetetto, che ha iniziato l’attività nel settembre 2015 e conta 20 bambini delle elementari e 10 adolescenti. La Scuola per la pace è aperta a Pontetetto tutti i lunedì dalle 17 alle 19 e a San Concordio il venerdì dalle 17 alle 19.
Anche i partecipanti alla Scuola saranno a tavola, prevalentemente a Pontetetto, per il giorno più atteso.
Che è anche un giorno di grande preparazione dal punto di vista logistico. “Il pranzo di Natale della comunità di S. Egidio è molto impegnativo per noi volontari specialmente da un punto di vista logistico – dicono Stefano e Federica – Abbiamo cercato di coinvolgere più persone possibili e abbiamo fatto numerosi incontri nel mese di dicembre per organizzare tutto. È stato impegnativo reperire i regali per tutti, abbiamo anche cercato di personalizzarli e in queste ore procediamo con l’impacchettamento e al trasporto nei luoghi in cui si svolgerà il pranzo.”
“Anche la ricerca delle pietanze da mangiare ha richiesto grande impegno – prosegue – Ci siamo rivolti a molti ristoratori per trovare i piatti giusti: lasagne, farro, arrosti, eccetera. Molti ristoranti si sono messi a disposizione per aiutarci. Il centro logistico della cucina si trova in piazza San Francesco, allo storico circolo. Qui scaldiamo le vivande poi le spediamo nelle sedi del pranzo e le sporzioniamo per servirle ai tavoli. Si tratta di un pranzo di Natale come quelli che si svolgono in famiglia, in cui chi serve e chi mangia si mescola, creando un clima di serenità e amicizia, un ambiente famigliare che metta tutti a proprio agio”.
Alle 12 verranno accolti i partecipanti e verranno composti i vari tavoli, i capotavola accompagneranno gli altri ospiti ai tavoli, alle 13 inizieranno ad essere servite le pietanze, per un menù che prevede farro, lasagne, arrosti misti, contorni, verdure, patate, formaggi, dolci natalizi, frutta secca, frutta fresca, caffé, acqua vino per gli adulti, bibite per i bambini.
Durante il dolce saranno distribuiti i regali, preparati dai giovani della Scuola per la pace e del movimento Giovani per la pace, da Babbo Natale e dai suoi elfi.
Un momento per stare tutti insieme, che è solo l’apice di anni di attività, di solidarietà e di conoscenza del territorio. Per stare in famiglia anche dove famiglia non c’è. E per non dimenticare il vero significato della festa.