Scuola Carducci, niente accordo sul taglio del canone di affitto
Il Comune propone una riduzione del 15%. La Fondazione: “Nessuna comunicazione ufficiale, valutaremo nelle sedi competenti”
La scuola Carducci non trasloca ma potrebbero non essere finite le “grane” per il Comune per la sede delle medie del centro storico. Rischia di riaprirsi un braccio di ferro sul taglio del canone del contratto di locazione dell’edificio che ospita le aule della scuola secondaria di primo grado.
Il nodo del contendere è esclusivamente economico. Palazzo Orsetti ha proceduto al rinnovo dell’affitto (l’ultimo contratto era scaduto a fine 2019) dovendo tenere conto della normativa che obbliga gli enti locali alla riduzione della spesa per l’acquisto o l’affitto di beni.
Il che, calato nella vicenda in questione, è significato un taglio del 15% del canone d’affitto annuale, che da 180mila euro – secondo il Comune – deve passare ai 153mila annui. Ed è questa la cifra che si trova nella determina firmata dal dirigente comunale Maurizio Tani. Sul rinnovo (che è già scattato) si aperto un braccio di ferro. Che non riguarda il contratto in sé, che viene infatti rinnovato, ma il canone annuo. Su questo non c’è ancora l’ok della Fondazione Istituto di San Ponziano, proprietaria dell’immobile in centro storico.
L’ente, infatti, reagisce sorpreso nel leggere della determina comunale, specificando che “non c’è stato alcun accordo con il Comune di Lucca”. “La Fondazione – si precisa subito – non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’amministrazione comunale prende atto dell’esistenza della determina dirigenziale e ne valuterà nei prossimi giorni e nelle sedi competenti il contenuto, riservandosi qualsiasi decisione al momento del ricevimento della comunicazione ufficiale”.
Decisioni che potrebbero aprire un nuovo caso sulla già tormentata vicenda della Carducci: da tempo il Comune si era messo in cerca di soluzioni per evitare di rinnovare un contratto di locazione ritenuto fin troppo esoso: una ricerca che si era rivelata infruttuosa.
Nella questione è stata coinvolta anche l’Agenzia delle Entrate. Anzitutto dal Comune, che nella determina richiama il decreto legislativo 95 del 2012, poi convertito in legge e che impone, secondo l’interpretazione del Comune, avvallata – a quanto si legge nella determina – anche dall’Agenzia delle Entrate, una riduzione del canone annuale del 15%. Adesso la Fondazione farà le sue mosse, dopo aver fatto valutare l’atto pubblico.
Per il Comune si può procedere con quella cifra per altri 6 anni, a condizione tuttavia che l’affitto cali considerevolmente, di quasi 30mila euro ogni 12 mesi. Dalla Fondazione Istituto San Ponziano, comunque, fanno sapere che se ancora non è stata presa una decisione, è da imputarsi al fatto che dal Comune non è ancora giunta una comunicazione ufficiale.