Dietro al vecchio tribunale una via intitolata a Mazzino Montinari

Germanista e attivista politico era nato a Lucca nel 1928
Un ramo di via Carrara sarà intitolato a Mazzino Montinari, studioso germanista e attivista politico nato a Lucca il 4 aprile del 1928 e morto a Settignano il 24 novembre 1986. La proposta, presentata dal presidente del consiglio comunale Francesco Battistini insieme all’assessora alla memoria storica Ilaria Vietina è stata votata all’unanimità ed ora attende l’autorizzazione del prefetto. Il tratto in questione si trova dietro il vecchio tribunale a Porta San Pietro.
L’amministrazione ha deciso di intitolare la via a Montinari per far conoscere un cittadino lucchese di grande spessore, la sua vita intensa e fruttuosa e per diffondere la passione per la filosofia e la storia che illuminò in modo completo la sua esistenza, insieme a un forte impegno civico, inaugurato da un coraggioso comportamento antifascista in epoca giovanile. È stato valente storico della cultura tedesca e filologo e il suo nome, con quello del filosofo Giorgio Colli, è legato prevalentemente all’impresa dell’edizione critica delle opere e dei carteggi di Friedrich Nietzsche. Studente del liceo classico Machiavelli di Lucca, dal 1942 al 1944 ebbe come giovane professore di filosofia proprio Giorgio Colli, che aveva aggregato, con la sua forte personalità, un’anticonformista comunità di amici e discepoli cui insegnava a gustare direttamente i classici e a discutere liberamente.
Montinari, negli anni di liceo, manifestò più volte e in più modi la sua avversione al regime, fino a organizzare nel dicembre del 1943 uno sciopero di studenti contro le milizie fasciste che gli costò l’espulsione dalla scuola e successivamente il riparo in Svizzera. Vinto il concorso di ammissione, fu allievo dal 1945 al 1949 della Scuola normale di Pisa. Dopo un anno di studi filosofici, Montinari passò allo studio della storia sotto la guida di Delio Cantimori con cui, nel novembre del 1949, si laureò in filosofia della storia con una tesi intitolata La questione della Riforma protestante in Lucca.
Dopo la laurea il giovane partecipò a un’attività di carattere politicoculturale a tempo pieno nell’organizzazione del Partito Comunista. Gli avvenimenti politici del 1956 accelerarono in Montinari il processo di crisi e di revisione delle sue certezze ideologiche già in corso da qualche anno e lo indussero a ritirarsi dalla vita politica attiva, senza abbandonare l’impegno civile e l’atteggiamento di apertura verso i problemi sociali. Lavorò a opere di traduzione di Nietzsche e Mann e ad altre raccolte di Eianudi che lasciò per fondare l’Adelphi. Si trasferì in Germania dove senza con fatica cercò contatti con case editrici tedesche per la pubblicazione dei testi originali di Nietzsche. Ai primi di novembre del 1970 Montinari tornò in Italia e si stabilì a Firenze, dove visse fino alla morte. Nel novembre del 1984 fu chiamato a Pisa per l’insegnamento di lingua e letteratura tedesca alla facoltà di lettere e filosofia.
Negli ultimi anni della sua carriera accademica ricevette inoltre molti riconoscimenti internazionali per la sua attività di editore e di germanista, tra cui il prestigioso Gundolf-Preis. Morì di infarto nel 1986.