Gesam Reti cerca la partnership con Toscana Energia, via libera al mandato esplorativo

Approvati gli indirizzi dal Consiglio. Lemucchi: “Soluzione obbligata dal mercato”. Martinelli attacca: “Sulla necessità di questa operazione la maggioranza mente”
Via libera questa sera (4 febbraio) da parte del Consiglio comunale al percorso che dovrà portare ad una decisione definitiva sul futuro di Gesam Reti. La società, diventata monosettoriale, dopo il riassetto di Gesam Spa voluto dall’amministrazione comunale, non aveva di fronte a sé, secondo la maggioranza, molte soluzioni se non quella di trovare un partner affidabile in grado di permettere all’azienda di far fronte alle sfide poste dal mercato.
La delibera approvata dall’aula di Palazzo Santini, con la forte opposizione delle minoranze e in particolare del consigliere di Forza Italia Marco Martinelli – dà mandato ai vertici dell’azienda di conferire un mandato esplorativo del settore affinché si riesca a trovare un partner valido, anche in vista della gara pubblica per l’affidamento delle reti che potrebbe avvenire in tempi brevi. L’indiziato principale in questo senso è Toscana Energia che già adesso detiene una quota, seppur di minoranza, in Gesam reti.
Il percorso che ha portato a questa decisione è stato riepilogato dall’assessore alle partecipare Giovanni Lemucchi: “All’inizio del 2019 si è completato il percorso di riassetto del Gruppo Gesam, così come delineato dalle delibere di razionalizzazione delle società partecipate del Comune di Lucca approvate dal consiglio comunale – afferma l’assessore Lemucci -. In particolare, sono state trasferite alla Lucca Riscossione e Servizi il ramo cimiteri, la sede aziendale ed i servizi svolti in precedenza da Gesam Energia; è stata ceduta Gesam Gas e Luce ed è in fase avanzata la liquidazione di Polo Energy. Gesam Reti quindi, a partire dal passato esercizio, si occupa esclusivamente della distribuzione del gas, attività che costituisce il suo core business”.
“Gesam Reti è una piccola realtà in un mercato che vede grossi operatori a livello nazionale con una tendenza che si va sempre più accentuando verso aggregazioni e fusioni – prosegue Lemucchi -. In questo contesto la società ha difficoltà a fare economie di scala ed investimenti indispensabili per mantenere il livello di redditività degli ultimi anni e gli stessi provvedimenti dell’autorità vanno proprio nella direzione di favorire gli operatori più importanti. Naturalmente Gesam ha anche importanti punti di forza, fra cui una consolidata esperienza nella distribuzione del gas, un management e personale esperto e capace. Punti di forza che, però, in questo scenario e in prospettiva rischiano di non essere sufficienti a garantire il futuro dell’azienda, anche perché, sullo sfondo, c’è sempre il tema della gara il cui percorso, dopo la revoca del bando di tre anni fa, sta riprendendo. La gara per l’Atem di Lucca necessita complessivamente di un impegno finanziario che si avvicina ai 200 milioni di euro, che non è alla portata di Gesam”.
Poi l’assessore traccia la rotta:
Tra le varie ipotesi sul tappeto d’intesa con gli amministratori della società, abbiamo ritenuto di privilegiare un percorso che porti a valutare un rafforzamento della partnership con Toscana Energia, senza peraltro escludere altri operatori industriali che operano nel settore della distribuzione del gas. Con questa delibera di indirizzo, quindi, autorizziamo Gesam Reti, anche con l’ausilio di un advisor qualificato, a ricercare un accordo strategico finalizzato al consolidamento della società, i cui punti fermi e per noi inderogabili dovranno essere la sede della nuova società, che dovrà rimanere a Lucca, la garanzia degli utili almeno nella misura attuale e ampie garanzie per i dipendenti che attualmente lavorano in Gesam Reti.
“Questa delibera è un atto di indirizzo e come tale in questa fase avremmo potuto non portarla all’attenzione del consiglio comunale – sottolinea Lemucchi -. Se lo facciamo è perché siamo consapevoli che si tratta di una società che fa parte della storia della nostra città e che le decisioni che andremo ad assumere hanno una valenza economica e strategica che va al di là del nostro mandato amministrativo. Siamo d’altra parte convinti che come amministratori pubblici abbiamo il diritto, e contemporaneamente il dovere, di assumere decisioni che guardino ad un futuro a più lunga scadenza cercando, con tutte le incognite del caso, di mantenere e accrescere nel tempo il valore di questo importante asset“.
“Questo argomento è stato affrontato dettagliatamente nel corso di due lunghe commissioni – ha aggiunto il presidente della Commissione Partecipate, Claudio Cantini -. C’era comunque la necessità di rivederel’assetto di Gesam a prescindere dalla gara: gli indicatori infatti ci diceva che se è pur vero che l’azienda è florida, in futuro potrebbe non essere più così. Gesam è la più piccola fra le aziende di fascia media e questo, a lungo andare avrebbe portato a grossi svantaggi in termini di costi. L’input che abbiamo voluto dare ai vertici dell’azienda è stato quello di salvaguardare i livelli occupazionali oltre che il mantenimento della sede a Lucca“.
Su questa scelta, non sono mancate le polemiche provenienti dai banchi dell’opposizione: “Questa sera manca giusto il prete – commenta ironico il consigliere della Lega, Giovanni Minniti – perché l’amministrazione comunale sta celebrando il funerale di Gesam un’azienda che era il fiore all’occhiello dell’amministrazione e che gestisce un asset strategico come la rete del gas. La strategia mi pare piuttosto evidente: si sta cercando di pilotare l’uscita del Comune dalla gestione di Gesam sotto la falsa promessa di una partnership con Toscana Energia“.
“Non vedo per quale ragione Lucca dovrebbe perdere il controllo di un asset così strategico che ha sempre prodotto utili – insiste Minniti -. Gli oneri finanziari della gara sono poca cosa in confronta alla durata della concessione. Le risorse, 80 milioni, in qualche modo si possono trovare. Oltretutto la gara sta andando alle calende greche, per cui sarebbe bene che Gesam andasse avanti da sola. La lucchesità di Gesam dovrebbe essere difesa con il coltello tra i denti”.
“Mi dispiace che Minniti non abbia partecipato alla nostra commissione perché altrimenti saprebbe che molte delle cose che dice non stanno nè in cielo nè in terra – la replica di Cantini-. La scelta è stata fatta con lungimiranza, per evitare che si arrivasse ad una situazione critica. L’idea è che si crei una Newco che rimanga a Lucca e mantenga tutti i posti di lavoro attuali. Quanto alla gara, non è vero che non si farà: in estate è arrivato il sollecito da parte del ministero. Alcune gare sono già state indette, altre addirittura si sono già concluse. Inoltre non è vero che servono 80 milioni per partecipare alla gara ma 300. Per queste ragioni non è possibile partecipare alla gara da soli”.
Critico anche il consigliere di Siamo Lucca Enrico Torrini: “Ci stiamo espropriando di Gesam – commenta -. Oggi Gesam è una società che ci da utili, è il gioiello del Comune di Lucca, perderne il possesso è una sconfitta. È vero che le attuali dinamiche di mercato spingono in questa direzione ma prego l’amministrazione di vigilare affinché si trovi la maniera, se davvero non si può fare diversamente, che la partecipazione del Comune all’interno della Newco sia la più alta possibile”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere Marco Martinelli che va giù duro: “Tambellini propone oggi soluzioni per il futuro di Gesam Reti che sono divenute inevitabili a causa di scelte scellerate prodotte negli anni dall’ammirazione di sinistra che hanno di fatto smantellato il gruppo Gesam – afferma –. In occasione di una commissione partecipate del giugno scorso ho fatto venire alla luce che la società aveva conferito un incarico ad una società di consulenza di Milano, per studiare le future strategie aziendali. Fin da subito ho denunciato la mancanza di trasparenza e il rischio che questo studio sarebbe stato propedeutico a creare le motivazioni ed il supporto necessario affinché Gesam Reti Spa potesse poi confluire in una società più grande controllata verosimilmente da Italgas e quindi da Toscana Energia dove Lucca holding andrebbe in minoranza, privando Lucca del controllo anche di questa società”.
“Ebbene – insiste Martinelli – nonostante le continue smentite avvenute in questi mesi dalla giunta Tambellini stasera quanto già da me anticipato è diventato inevitabilmente realtà. È bene ricordare che anche su Gesam Gas e Luce nonostante che la giunta Tambellini abbia da sempre dichiarato come unica strada possibile da percorrere fosse quella di dover vendere in fretta e furia la società per rispondere alle normative la realtà era diversa. Infatti la Legge di bilancio 145/2018, entrata in vigore l’1 gennaio 2019, e quindi quando non era ancora stata perfezionata la vendita di Gesam Gas e Luce, aveva introdotto una deroga al 31 dicembre 2021 l’obbligo di vendere le partecipazioni sottoposte a razionalizzazione. Come mai la giunta Tambellini non ha mai fatto menzione al Consiglio di questa possibilità? Chi ha deciso di procedere nella vendita della società senza tenere conto delle possibilità espresse dal nuovo quadro normativo? Perché il consiglio comunicato non è stato chiamato ad esprimere un parere su questa nuova opportunità?”.
A Martinelli hanno replicato ancora Claudio Cantini e Giovanni Lemucchi: “Il fatto che la legge di bilancio permettesse una proroga, non significa che la società non devesse comunque essere ceduta. L’obbligo permane. Non è vero che c’erano altre possibilità” ha detto Cantini. “Alle domande di Martinelli abbiamo già risposto portando all’attenzione del Consiglio comunale anche i pareri legali – ha aggiunto l’assessore Lemucchi -. Quando è intervenuta la legge di bilancio per il 2019 la gara per la vendita di Gesam era già partita, era quindi impossibile procrastinare”.
“Non è vero che al momento della vendita di Gesam non fossero possibili altre soluzioni come invece ci ha detto questa amministrazione – la controreplica di Martinelli -. La legge parla chiaro: la vendita poteva essere posticipata al 2021″.
Da questo scambio di botta e rispostaè nata una bagarre tra i consiglieri di maggioranza e di opposizione che è stata sedata solo da un lungo intervento del sindaco Alessandro Tambellini che ha ricordato come: “La razionalizzazione fatta ha portato ampia pulizia, trasparenza e pure risparmi per le casse comunali. Bisognerebbe andare a valutare approfonditamente quanto accadeva in precedenza e quanto accade invece negli ultimi anni. Quando siamo arrivati noi nel 2012 la situazione era disastrosa, al punto che io personalmente ci ho rimesso di salute. In coscienza si è cercato di rimettere ordine in un sistema che era fatto per pascere alcune reltà che si muovono sotto il livello della politica. Noi abbiamo cercato di invertire questa tendenza e credo che si sia fatto il bene della città”.
Le parole del primo cittadino però hanno lasciato tiepide le opposizioni. Per Torrini, il sindaco “ci ricorda sempre cose accadute molto tempo fa, quando nessuno dei consiglieri era presente”. Per Martinelli invece “sembra che il sindaco ogni volta legga un copione già scritto”.
Terminata la bagarre, è intervenuto anche il consigliere del Movimento 5 stelle Massimiliano Bindocci: “Sono d’accordo sul fatto che vi siete trovati a dover risolvere delle situazioni molto brutte – ha detto l’esponente pentastellato – ma qualcuna l’avete anche fatta, penso alle casermette. Detto questo, sicuramente in tema di partecipate sono state fatte delle buone cose, questo anche grazie alle norme che sono cambiate. Per quanto riguarda Gesam io credo che la delibera che votiamo stasera sia in linea con le cose da fare ma vorrei che tutto fosse fatto con la massima trasparenza possibile. Vorrei che ci fosse la possibilità di un reale confronto e non che l’advisor si presenta qui con la relazione e le decisioni già prese. In commissione ci è stata data una relazione di sole 7 pagine, è troppo poco. Qui si deve cercare di tutelare l’interesse dei cittadini, anche se probabilmente con il sistema dato non ci sono altre soluzioni”.
Prima della votazione finale, sono stati votati anche due emendamenti altesto originale. Il primo, proposto dal sindaco, prevede un impegno da parte dell’amministrazione e dei vertici dell’azienda nella salvaguardia dei posti di lavoro. Il secondo, proposto dal consigliere Martinelli, che chiedeva di inserire l’obbligo di un voto del Consiglio comunale sul futuro di Gesam, non è risultato ammissibile per motivi tecnici ma, ha spiegato il segretario del consiglio comunale “nulla esclude un passaggio di questo tipo”.