Successo a Lucca per il metodo Montessori



Prosegue il progetto alla scuola Dante Alighieri. Le classi coinvolte saranno portate da due a quattro.
Formare cittadini integrati, capaci di relazionarsi con il prossimo e di adattarsi a ogni ambiente. È questo l’obiettivo della pedagogia Montessori, una didattica ampiamente praticata nel mondo, che anche Lucca ha scelto di abbracciare. Da tre anni infatti, il metodo montessoriano è stato introdotto nella scuola elementare Dante Alighieri, grazie all’iniziativa delle insegnanti della scuola che si sono formate in tal senso e dalla ex dirigente dell’istituto, oggi diretto da Dora Pulina. Il risultato, per il momento, è un grande successo: “I genitori ne hanno compreso la altissima validità – spiega l’assessora alle politiche formative Ilaria Vietina – e la richiesta sul nostro territorio sta crescendo”.
Si tratta infatti di una didattica inclusiva, personalizzata e stimolante, che accoglie l’emotività del bambino e ne rispetta i tempi di apprendimento. Ideato in un contesto scolastico molto rigido – quello dell’Italia di fine ‘800 – dalla pedagogista Maria Montessori, questo metodo si diffonde universalmente, contando ad oggi 60mila scuole. Un successo dovuto alla sua filosofia fondante: sviluppare nell’individuo l’indipendenza e la libertà di scelta, rispettandone il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale. E accompagnandolo all’acquisizione di una propria autonomia, con una specifica metodologia pedagogica.
“Ci concentriamo sull’organizzazione dello spazio – dicono le docenti della classe prima Dante Alighieri (Lucca), da tre anni impegnate nel metodo Montessori -. Ogni disciplina è identificata con una scatola di diverso colore, posta in uno dei quattro angoli della stanza, così da facilitare nel bambino la ricerca del necessario. Inoltre, lavoriamo per terra: su tappeti e tavoli bassi e con materiali che gestiscono nella maniera preferita”.
Lo scopo della didattica è stimolare una propria indipendenza: “Ogni alunno – sottolinea Vietina – sceglie autonomamente gli strumenti, il tempo e il modo con cui lavorarli. Fondamentale è infatti che gli sia concesso di decidere: di concentrarsi come vuole e su ciò che vuole. Decidendo anche se lavorare da solo o in coppia – continua – . E organizzando la propria attività con i tempi che ritiene necessari”.
Ma non si tratta di una pedagogia individualista. Se il metodo montessoriano sviluppa indipendenza e autonomia, già in seconda elementare il bambino sa integrarsi e lavorare in gruppo, un’abilità che aumenta progressivamente con l’età formando individui con elevate capacità sociali e relazionali. I futuri cittadini saranno infatti in grado di adattarsi ad ogni tipo situazione integrandosi con la realtà circostante: il risultato di un percorso che dalla prima prosegue fra i banchi della terza elementare.
“Se all’inizio ci concentriamo sulla scelta del setting e sulle attività, nella classe terza organizziamo lo spazio in modo ancora più funzionale, sempre dividendolo in settori – spiegano le docenti -. Ma la principale novità della terza, tipica del metodo montessoriano è la centralità della cosmologia: storia, geografia e scienze sono le materie trainanti. Perché i bambini si interessano ai grandi fenomeni, verso gli otto anni”. Un’età in cui si apprende anche il metodo di studio: “non utilizziamo i classici testi scolastici ma libri di approfondimento: dove i piccoli capiscono come fare ricerche e studiare in autonomia. In un ambiente preparato a fornire tutto ciò di cui hanno bisogno”.
Grazie all’amministrazione gli insegnanti del territorio si possono avvicinare con molta più facilità al metodo montessoriano. Perché se un tempo per formarsi dovevano andare fino a Brescia, oggi anche a Lucca c’è una sede Montessori. “Inoltre – spiega la dirigente Dora Pulina – grazie al contributo del Comune e alla carta docenti Miur la formazione è gratuita. Due sono gli insegnanti che l’hanno scelta quest’anno e il prossimo alla Dante Alighieri partirà un’altra prima elementare Montessori”.
Scegliere il metodo Montessori, per un docente significa optare per la qualità. Ma ne deriva anche una elevata gratificazione personale. È infatti una didattica altamente stimolante, ma che tuttavia non si apprende dall’oggi al domani. “Non ci si improvvisa maestri montessoriani – avverte l’assessora Vietina -. C’è bisogno di informazione e di una formazione specifica. Però l’amministrazione vuole che sempre più persone si avvicinino a questo metodo: per questo abbiamo versato il nostro contributo a favore dell’istituto comprensivo Centro Storico, sostenendo economicamente gli insegnanti che scelgono Montessori. È stato infatti il primo anno scolastico che oltre a provvedere all’adeguamento della parte edilizia, il comune ha deciso di sostenere la formazione dei docenti”.