Nel mirino il nuovo fontanello in via Nottolini

Clara Mei: “Uno scempio la nuova struttura realizzata dal Comune”
“Col suo basamento di pietra scalpellinata, col corpo in ghisa e il classico rubinetto a stella in scintillante ottone, del tutto analoga, fotocopia, delle fontane del Nottolini che sono in varie piazze del centro storico di Lucca, è sparita la fontana di via Nottolini a S.Concordio”. E’ polemica per i lavori dei quartieri social e la sostituzione della vecchia fontana con il nuovo fontanello.
“La sposteremo per fare la pista ciclabile aveva detto l’assessore Lemucchi responsabile dei Quartieri Social. Ora – sottolinea Clara Mei del comitato di San Concordio – che stanno smontando il cantiere, si vede bene che non la hanno spostata, la hanno eliminata, portata via chissà dove. Non c’è più traccia nemmeno del suo basamento in pietra”.
“Al suo posto – va avanti – un fontanello moderno, un muro in mattoni facciavista con le prese per l’acqua. Più che spostato, rispetto la posizione originaria della fontana, che era laterale e discreta, questo muro incombe quasi nel bel mezzo della strada”.
“Come è stato possibile? Siamo accanto al Tempietto del Nottolini – aggiunge Clara Mei -, in una zona che è vincolatissima, ove non si può cambiare il colore di una tapparella. Si può però eliminare una fontana, che per epoca, per tipologia e per materiali, per quello che rappresenta per la memoria del quartiere, si poteva definire, se non storica, vecchia quanto basta per meritare una migliore attenzione?”.
“Rimango veramente sgomenta di fronte allo smantellamento degli elementi identitari di S.Concordio attuato da questa amministrazione – va avanti Clara Mei -: non bastava la piazza coperta nel luogo simbolo di S.Concordio, sito del Porto fluviale e del Chiesone archeindustriale; non bastava aver rovinato la prospettiva e il carattere delle strade di impianto ottocentesco che si trovano nella parte più vecchia del quartiere con piste ciclabili malprogettate e pericolose; non bastava aver coperto con impattanti strutture sportive, che peraltro nessuno aveva chiesto, le zone umide del parchino; non bastava aver permesso la costruzione, nel quartiere che già 20 anni fa definimmo ‘la terra promessa dei supermercati, di una ennesima grande struttura di vendita, togliendola dalla sua giusta sede che è il viale S.Concordio. Ora il Comune se la prende anche contro una fontanella cui da sempre i sanconcordiesi si riforniscono d’acqua, perlomeno dal tempo in cui Nottolini fece costruire quelli che qui chiamiamo gli Archi”.
“Il fontanello murale – va avanti Clara Mei -, questa specie di mononolite di Kubric, veramente poteva essere risparmiato. Via Nottolini è una strada di inizio secolo, le abitazioni sono tutte bianche intonacate, con tanti spunti liberty, che ci spiega un muro in mattoni faccia vista, falso stile medievale, in mezzo alla strada, a vista dal vicinissimo, candido, tempietto neoclassico del Nottolini? Qual era l’obiettivo: riqualificare la strada o rifornire l’acqua? Nessuno dei due è stato raggiunto: perché se si voleva riqualificare la strada, andava mantenuto il suo carattere di inizio Novecento, quindi pensare diversamente le piste ciclabili e lasciare la fontana. Se l’obiettivo era invece fare un fontanello dell’acqua, copiando i tanti fontanelli “murali” che sono già stati fatti in altre città, via Nottolini non era il posto giusto, perché manca, ancor più di prima, la sosta e, con questo inopportuno restringimento della carreggiata, manca anche la scorribilità”.
“Fontanelli, piazze coperte, piste da running, pensiline e padelloni, fateli lontano – suggerisce Clara Mei -, nelle zone di nuova espansione della città, trovi sfogo lì, come è giusto, la Modernità dei progettisti. Non nella parte più antica, più fragile e ricca di storia, del maltrattatissimo quartiere di S.Concordio. Concludendo, è troppo chiedere, implorare, di provare a rimediare? Rimettere almeno la fontana al suo posto, prima che tutti si dimentichino della sua esistenza. Magari utilizzando qualche briciola dei fondi appena avuti per il Tempietto, cui la fontana era morfologicamente in linea e collegata”.