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Tagliate, il mercato che “scompare”. Sempre più posti restano vuoti

26 febbraio 2020 | 14:25
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Tagliate, il mercato che “scompare”. Sempre più posti restano vuoti

Gli operatori si lamentano: “C’è stato un calo degli affari di oltre il 40%”

Al mercato delle Tagliate in una giornata piovosa e con pochi clienti, flagellata da vento e grandine, scoppia la protesta dei venditori ambulanti sull’ubicazione del mercato. Una polemica che tiene banco ormai da tempo:  l’11 marzo infatti saranno tre anni che il mercato di Lucca è stato spostato dalla sua tradizionale ubicazione, in via Bacchettoni nel centro di storico, alla zona delle Tagliate nel grande parcheggio fuori dalle mura.

Una cambio di sede che – è risaputo – non è stato accolto con entusiasmo fin da subito, dagli operatori del settore e ad oggi, si cerca di studiare nuove soluzioni dopo una gestione a dir poco fallimentare di questi anni.

Passeggiando tra i banchi del mercato si nota tra gli ambulanti una certa rabbia e risentimento verso il modo in cui è stata gestita la situazione: “I mercati si spostano sentendo gli operatori del settore, trovando soluzioni comuni – dice il titolare di un banco del settore alimentare – invece noi abbiamo dovuto subire questa decisone obbligatoriamente. Ma si notava subito che questa non era un’area adatta ad un mercato e che le cose non avrebbero mai funzionato come pensava l’amministrazione. Il risultato? Molti degli storici ambulanti hanno preferito lasciare le concessioni e provare altri mercati, perché qua non si guadagna. Se ai Bacchettoni la mattina si trovavano 10 posti liberi nella spunta della mattina, qua alle Tagliate i posti liberi ogni volta sono 40-50 e ciò non è dovuto al maggiore spazio della sede, sono proprio calati i numeri dei banchi. Eppure ricordo al tempo dello spostamento della sede, una riunione tra noi, l’assessore Lemucchi, un rappresentante di Confcommercio e l’avvocato che fece ricorso al Tar per non spostare il mercato, in quell’occasione noi facemmo delle proposte all’amministrazione. Avremmo preferito essere spostati nella zona dello stadio, un’area che in alcuni casi era stata utilizzata allo scopo, quando era inagibile via dei Bacchettoni e che era gradita a molti. Purtroppo la zona dello stadio è stata scartata senza alcuna motivazione! Non capisco perché e a pensar male si fa peccato ma certe volte ci si azzecca, forse c’era più interesse a spendere i soldi degli investimenti intercettati dall’Unione Europea o forse qualcuno dell’amministrazione abitava nella zona e non voleva disagi nei giorni di mercato”.

La pensa in questo modo anche un altro titolare di un banco alimentare posizionato dalla parte opposta del mercato:
“Abbiamo subito un enorme calo nelle vendite, rispetto a quando eravamo nel centro storico, il fatturato è sceso almeno del 40%. E’ vero noi che operiamo nel settore alimentare forse siamo i meno flagellati dal problema rispetto al settore abbigliamento, ma sicuramente i vantaggi non sono paragonabili ai problemi. Ogni volta che c’è un evento, quest’area diventa off limts per il mercato, perdiamo 3 mesi l’anno per i Comics per le fiere e per le giostre. Senza pensare inoltre al disagio per che creano certi eventi: per il rally di questa estate erano qua le macchine e accendevano il motore scaricando smog sulle cassette di frutta. Non c’erano vigili a cui chiedere, perché mancano i controlli e ho dovuto lamentarmi da me per farli smettere. Siamo stati abbandonati dal comune, non ci fornisce neanche i bidoncini per la raccolta differenziata, siamo un banco alimentare sarebbe obbligatorio e dobbiamo pensarci da noi”.

Qualche idea per trovare una soluzione però ci sono e gli ambulanti hanno provato a proporle, adesso sono in attesa di un riscontro da parte del comune: “Il mercato, così com’ è stato concepito è troppo lungo, ci vuole un mercato più corto più concentrato, che favorisca alla clientela la possibilità di vederlo interamente senza fare troppa strada – prosegue l’ambulante del settore alimentare – Molte persone che arrivano alle tagliate si fermano nella zona prima del sottopasso se hanno trovato parcheggio li, gli altri che parcheggiano nella zona del palazzetto dello sport, non hanno voglia di raggiungere l’altra parte. Mancano le panchine per sedersi, se ci sono degli anziani che vogliono sedersi e riposarsi, in questo modo non si invoglia le persone a venire qua e ci rimettiamo tutti”.

Anche un numero più ristretto di banchi potrebbe essere una soluzione, facendo un accurato controllo di coloro che non sono in regola con i contributi. Oppure – suggeriscono sempre gli operatori – potrebbe essere utilizzata una parte dell’area del pacheggio circolare sterrato, concentrando tutti i banchi in quella zona.

Il settore abbigliamento è quello che ha subito il più drastico calo dal cambio di ubicazione del mercato: “Noi abbiamo registrato un calo del 60-70% delle vendite in questi anni – dice un titolare di un banco che vende calzature e altri oggetti d’abbigliamento – è incerdibile quanti colleghi hanno rinunciato a questo lavoro. Sono stati sostituiti da banchi con dei prodotti di qualità scadente che costano 1-2 euro. E’ chiaro che quando si offorno prodotti del genere anche la clientela che gira il mercato ha portafogli limitati, è disposta a spendere meno e ne perde la qualità del mercato in toto. Mancano i turisti, ho letto che in questi mesi erano state registarte 80.000 presenze tra febbraio, marzo e aprile, qua non si sono mai visti. In centro invece si vedevano anche i turisti, ma pure i cittadini del centro, le persone anziane, era una scusa per fare una passeggiata godendosi il paesaggio di Lucca, in questa area chi ha interesse a passeggiare?”.

I vantaggi che offre la zona delle Tagliate sono irrisori: “Sì, c’è un ampio parcheggio – proseguono gli operatori del settore – e’ innegabile che l’area è raggiungibile in macchina, ed è un vantaggio per le persone che arrivano ma anche nella logistica dei trasporti. Il gioco però non vale la candela, perché se la gente non viene non ce ne facciamo nulla di stalli vuoti. Bisognerebbe puntare sulla pubblicità e aumentare i mezzi di trasporto per raggiungerlo, non c’è una navetta che dal centro porta alle Tagliate, alcune persone anziane potevano raggiungerlo quando si trovava dentro le mura, adesso è impossibile per loro”.

La sensazione degli operatori è che il mercato se lasciato a se stesso in questo modo, andrà piano piano a sparire: “Sembra non ci sia la volontà politica di salvarlo – conclude il titolare del banco di frutta e verdura – Come se si preferisse avvantaggire altri settori, come i supermercati e i centri commerciali. Io vengo da Viareggio e lo vedo, quando c’è il mercato le Esselunga e le Coop sono vuote, è evidente che ci poniamo in concorrenza con loro. Ricordo perfettamente che abbiamo aquistato il banco nel 1998 pagandolo al tempo, 30 milioni di lire, ad oggi abbiamo subito un’enorme svalutazione, il banco non vale più di 3000-3500 euro, sempre che ci sia qualcuno interessato all’acquisto”.