Virus, i comitati sanità insistono: San Luca non è adeguato

7 marzo 2020 | 15:23
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Virus, i comitati sanità insistono: San Luca non è adeguato

Rilanciato l’appello a riaprire l’ex reparto di malattie infettive del Campo di Marte

Emergenza coronavirus a Lucca, i comitati sanità rilanciano: “Il San Luca è inadeguato: mancano posti letto”.

“Alla richiesta di riapertura del reparto malattie infettive a Campo di Marte, avanzata dal Comitato Sanità, è giunta indirettamente – si legge in una nota -, attraverso un comunicato emesso dalle autorità sanitarie, la rassicurazione in merito all’ efficienza della struttura ospedaliera del San Luca, che ‘è adeguato per numero di posti letto, per pressurizzazione dell’aria ed è più flessibile rispetto a Campo di Marte, vale a dire che con pochi interventi tecnici, può adattarsi a scenari anche più complessi e delicati di quelli attuali’”.

“Confessiamo – spiegano dai comitati sanità – di non sentirci rassicurati da questa declamata funzionalità del S. Luca. In caso di necessità, i  pochi interventi tecnici quanto tempo richiederanno? Era necessario e razionale smantellare un reparto con 17 posti letto più 8 di day hospital per malattie infettive di Campo di Marte?”

“Informalmente, abbiamo anche appreso che la struttura del San Luca accoglierà – sostengono -, secondo un piano sanitario predisposto, pazienti provenienti da altre zone dell’area nord-ovest. Speriamo non ce ne sia bisogno, ma i dati quotidiani fotografano una realtà che almeno nell’immediato è destinata a farsi più importante”.

“Ribadiamo quindi l’appello ad accogliere il suggerimento,  anche in relazione al decreto governativo varato in questi giorni, di aumento del 50 e del 100%  dei reparti  pneumologia e malattie infettive”.

“Noi – aggiungono dal comitato – continuiamo a ritenere che sia stata un grande errore la diminuzione dei posti letto, in particolare l’abbandono delle strutture di Campo di Marte. Anche perché  il reparto malattie infettive  attuale è  collocato all’ultimo piano del San Luca, contiguo al reparto di chirurgia e ci chiediamo con quale criterio progettuale sia stato realizzato. A tal riguardo vorremmo sapere se sono state predisposti percorsi differenziati in grado di garantire la sicurezza epidemiologica a medici e pazienti”.

“Chiediamo inoltre – aggiungono i comitati – quali misure siano state prese per il personale e i cittadini che devono frequentare  reparti ambulatoriali e punti prelievo di Campo di Marte. E ancora: qual è la funzione del check point attivato dall’area vasta?  Un tavolino con  un operatore, privo di adeguata mascherina, senza il vetro di protezione, che fornisce informazioni su cos’è il coronavirus!  Viene misurata la temperatura a tutti coloro che entrano?  I dipendenti sono dotati di mascherine ed altre dotazioni di sicurezza visto il rischio di contatto con possibili positivi al coronavirus?”.

“Ci risulta che già dal 26 febbraio i  massimi dirigenti avevano promesso disponibilità di materiale protettivo, soluzioni disinfettanti e termometri laser  – affermano dai comitati – Quanto di tutto questo è arrivato a Campo di Marte?  La stessa domanda vale per  i presidi di Marlia  e Capannori, anche questi soggetti ad elevata frequentazione e quindi a rischio”.

“Concludiamo – sottolineano dai comitati – ribadendo la richiesta dell’apertura delle finestre al San Luca,  per garantire un adeguata e regolare areazione degli ambienti come raccomandato nelle misure di contenimento contenute nel Dpcm  4 marzo 2020. Saremo grati se a queste domande fosse fornita puntuale risposta al fine di rassicurare la popolazione”.